CAPITOLO 11

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KRYSTAL'S POV

Sono furiosa!
Ma come si permette di provocarmi durante un colloquio e per di più davanti al mio capo!
Che arrogante viziato, imbecille e coglione!
Giuro che ho provato a trattenermi ma non ci sono riuscita.
Non le reggo queste cose soprattutto se sono sotto pressione.
Per colpa sua adesso, non solo non verrò assunta ma rischio anche di essere licenziata!
Il tutto per uno stronzo patentato.
Che idiota!
Mi siedo sulla poltrona nel mio ufficio senza un minimo di grazia.
Chiudo gli occhi e butto la testa indietro
<<Che coglione>>

Dopo poco la porta si apre ed il capo entra.
Eccoci, ci siamo.
<<Signor Parker mi scuso per..>>
<<Fa silenzio Krystal>>
Mi ha zittita!
Nessuno mi zittisce.
Tuttavia, se non voglio perdere il lavoro devo stare zitta.
Abbasso lo sguardo
<<Guardami>> obbedisco
<<Non sono arrabbiato. Sono solo incredulo. Avevo intuito che non sei una dal carattere facile, ma non immaginavo fossi così.. stronza>>abbasso di nuovo lo sguardo per evitare di rispondere
<<Ho detto guardami Krystal>> rialzo lo sguardo
<<Perché? Voglio solo sapere perché hai reagito così. Dal tuo sterile saluto nei suoi confronti, già si intuiva che non ti andasse a genio. Ci può stare, solo non capisco perché>>
Non gli dirò che già ci conoscevamo. Saranno pure fatti miei?
<<Non gli ho rivolto nessun saluto sterile, che avrei dovuto fare? Inchinarmi? Stendergli un tappeto rosso? Ma chi..>> mi fermo ed inspiro
<<Mi scusi>>
<<Continua>>
Oggi vogliono proprio rompermi le palle.
<<Ascolti, mi ha stuzzicata e io ho risposto. Non sono una che si fa mettere i piedi in testa, non lo sono mai stata e da quando M..>> mi blocco e riprendo <<da un po' sono ancora più spigolosa. Quindi signore, se non mi assumeranno non mi importa, preferisco non essere assunta piuttosto che sottostare ad un energumene del genere. Detto questo se vuole licenziarmi faccia pure, ma sappia che non mi pento di quello che ho detto>> riprendo fiato.
Finalmente ho detto la mia!
Stavo per scoppiare.
Cristo Santo.
<<Non ti licenzierò Krystal e per ben tre motivi. Primo, non mi hai mai mancato di rispetto in nessun modo; secondo mi sembra più che giusto che ti faccia rispettare, ma con questo non sto dicendo che sia giusto ciò che hai fatto, purtroppo in alcune occasioni bisogna saper tenere a bada il proprio carattere ma questo lo imparerai col tempo; e terzo, una come te non si trova da nessuna parte>> mi fissa
<<Sei assunta comunque. A quanto pare con il tuo caratterino hai colpito Paul Cooper. Si farà sentire lui>>
Wow, dopo tutto questo, ho ancora un lavoro e sono stata assunta.
Qualcuno lì su mi sta davvero aiutando! D'un tratto si avvicina.
Troppo vicino.
I nostri volti si sfiorano, il suo respiro è pesante ed io vorrei essere invisibile.
Sto per fare un passo indietro quando avvolge un braccio intorno alla mia vita avvicinandomi ancora di più.
Troppo vicini, come te lo devo far capire!?
<<Signor Parker..>> mi interrompe poggiando le sue labbra sulle mie.
La sua lingua chiede accesso alla mia bocca e sento le sue mani vagare sulla mia schiena.
Di colpo mi rendo conto della situazione ritrovando un lampo di lucidità e interrompo questo momento.
Ha le pupille dilatate, le labbra gonfie per il bacio e il respiro ansante.
Che dico ora senza rischiare una catastrofe?
<<Sei il mio capo, non è giusto>>
<<E chi lo dice? E' giusto ciò che vogliamo non ciò che è convenzionale>>
Ma che cosa..
Dio mi sembra di essere uscita da un film, un film di merda aggiungerei.
<<Non posso, mi dispiace>>
<<Non sono abbastanza per te? Oppure ti piace quel cretino di Trevor Cooper? >> Ok l'ha presa male.
<<Non mi piace Cooper, non pensarlo neanche. Sei abbastanza per qualsiasi donna, sei bello, affascinante, gentile, con la testa sulle spalle, insomma sei perfetto. Ma purtroppo io non cerco niente e non posso permettermi di legarmi a qualcuno, non ho intenzione di soffrire ancora>> mi guarda con un'espressione che non saprei decifrare, poi si decide a parlare
<<Scusa Krystal. Non era mia intenzione metterti in imbarazzo. Apprezzo la tua sincerità. Il fatto è che tu mi piaci, ho imparato a conoscerti e non ho resistito. Voglio solo dirti di non allontanare le persone e non allontanare me per ciò che è appena successo. Non so cosa ti sia capitato ma l'unico consiglio che posso darti è che da soli, non si va da nessuna parte. Abbiamo sempre bisogno di qualcuno per sentirci completi>>
Sono a dir poco sorpresa.
Non mi aspettavo di ricevere un consiglio così vero e sincero da James Parker.
<<Grazie signore>> mi da un bacio sulla fronte
<<Non ringraziarmi. Tutto come prima?>> sorride
<<Tutto come prima>> ricambio il sorriso
<<Va a casa Krystal. E' stata una mattinata pesante>> Oh grazie a Dio! <<Grazie signore>>
<<Ti prego, almeno quando siamo da soli chiamami James, poi davanti agli altri va bene signor Parker>> ammicca
<<Ok. Allora grazie James>> sorrido <<Molto meglio. Ci vediamo domani Krystal>>
<<A domani James>>.
Lascia il mio ufficio ed io sono letteralmente scioccata.
Ho bisogno di uscire da qui dentro.

Una volta fuori prendo il telefono e chiamo Jess
<<Tra dieci minuti da Starbucks, non accetto un no come risposta. Ah, ci sarà anche Alex forse>> attacco e dopo aver scritto ad Alex entro in macchina.
Fuori alla caffetteria vedo la mia bionda preferita e mio fratello.
<<Cos'è successo?>> chiedono all'unisono
<<Entriamo ho bisogno di un caffè>> Ordiniamo un caffè e ci sediamo ad un tavolo.
<<Ok racconta. Mi stai spaventando sorellina>>prendo un grande respiro e inizio a raccontare per filo e per segno tutto quello che è accaduto con Cooper.
<<Ma che stronzo! Mi sei piaciuta rossa, tu si che hai carattere!>> ridiamo e batto il cinque a Jess
<<Wow stellina, l'hai proprio spento>> annuisco sorridendo poi prendo un altro respiro per sganciare la seconda bomba
<<E come se non bastasse, Parker mi ha baciata, anzi dovrei dire James mi ha baciata. Siamo passati al nome adesso>> Jess spalanca la bocca e gli occhi
<<Porca troia che aspettavi a dirmelo? Com'è successo? Ci hai fatto sesso?>> poi subito attacca Alex
<<Krystal dimmi che non hai fatto sesso con il tuo capo!>> spalanco gli occhi
<<Mio Dio Jess! Certo che no! Alex sai che non lo farei!>>
Racconto tutto e osservo le loro espressioni cercando di capire cosa ne pensano.
<<Quindi fammi capire.. l'hai riempito di complimenti per poi dirgli che non cerchi niente e che non vuoi legami?>> annuisco a Jess
<<E lui dopo il rifiuto ti ha detto di chiamarlo per nome come se foste due amici?>> sorrido alla faccia incredula di Alex
<<Esatto>> la mia amica si porta le mani in testa
<<Oh Madonna. Sono senza parole. Sei stata sincera ma un po' mi dispiace per lui. Insomma si è dichiarato ed è stato rifiutato. Ma.. meglio così, sarebbe potuto diventare un problema>>sollevo le sopracciglia
<<Wow..>>
<<Cosa?>>
<<Jessie Miller che vede le cose con razionalità. Oggi è davvero una giornata memorabile!>>
<<Ma smettila!>> ridiamo
<<Beh secondo me hai fatto la cosa giusta. E a me non dispiace poi tanto, insomma sei una sua dipendente e lui è il tuo capo>> alzo gli occhi al cielo    <<Alex, il tuo problema non è che sia il mio capo, ma che ci ha provato con me>>
<<Beh si anche>> sorrido
<<Sempre il solito gelosone>> ridiamo e per fortuna iniziamo a parlare di altro.
<<Devo tornare a lavoro Kry. Ci sentiamo>>
<<A dopo>> le do un bacio sulla guancia e scompare nella sua auto blu elettrico. Sobria insomma.
<<Vado anch'io stellina>> do un bacio anche a lui ed entro in auto.

Torno a casa e dato che ho bisogno di rilassarmi decido di farmi una tisana e andare in piscina.
Ultimamente ci sono andata poco.
Sono stata impegnata con il lavoro e ho trascurato la mia più grande passione. Il nuoto mi aiuta a liberare la mente, mi rilassa, quando nuoto mi sembra che il mondo intorno scompaia.
Il contrasto dell'acqua fredda con le mie guance accaldate a causa delle troppe vasche, l'odore del cloro, sentire l'acqua scivolare sul mio corpo, mi appaga.
Mi sento meno triste, meno vuota. Raggiungo la mia solita vasca
<<Krystal!>>
<<Hey Lucy! Come stai?>>
<<Bene tesoro. E' da tanto che non ti vedo. Finalmente sei tornata>> entro in acqua immergendomi
<<Sono stata un po' occupata con il lavoro. Ti è mancata la tua allieva preferita?>> ridacchio
<<Puoi giurarci! Forza, iniziamo con 8 doppie stile libero>>
<<Agli ordini coach>> parto e mi estraneo dal mondo.

Due ore dopo sono sotto la doccia con i muscoli a pezzi.
Non so in quale punto senta più dolore. Lucy ci ha dato dentro oggi, ma sono felice.
Mi sento rilassata.
Finisco la doccia, asciugo i capelli, mi vesto ed esco dallo spogliatoio.
Avverto un forte giramento di testa e mi appoggio al bancone della reception
<<Krystal ti senti bene? Oh mio Dio sei pallidissima!>>
Sento una voce ovattata, mi guardo intorno per capire chi sia e poi il buio.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora