CAPITOLO 18

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KRYSTAL'S POV

La luce dell'insegna del bar riflette sul mio viso.
Sento Jess parlarmi, ma la sua voce mi arriva ovattata e non capisco cosa dice. Nella mia mente si materializzano le immagini di me e lui in questo bar seduti al nostro solito tavolo, in particolare il momento in cui abbiamo progettato quel maledetto giorno.
All'epoca ero così contenta che non riuscivo a stare ferma, ma se avessi saputo a cosa andavo in contro non avrei accettato.
Sento il cuore martellarmi nel petto, sembra voler scappare via; il suo sorriso e il suo sguardo felice mi appaiono davanti agli occhi e sento il respiro mancarmi, la testa girare, la fronte inizia ad imperlarsi di sudore.
Jess continua a parlarmi ma non capisco cosa dice, è tutto molto confuso.
Sto avendo un attacco di panico.
E' più di un anno che non ne avevo uno, ho imparato a controllarmi ma adesso non ci riesco.
Sento che sto per svenire quando due grandi mani si posano sulle mie guance e due occhi profondi si inchiodano nei miei
<<Hey piccoletta, guardami. Fai dei respiri profondi e svuota la mente>> la voce di Trevor ed il suo tocco mi riportano alla realtà.
Inizio a fare dei respiri profondi senza smettere di guardarlo
<<Brava così. Come ti senti? Va un po' meglio?>> annuisco e scoppio in un pianto liberatorio.
Istintivamente mi getto tra le sue braccia che subito mi accolgono
<<Shh va tutto bene, è passato>> mi accarezza i capelli stringendomi forte.
Le sue carezze e il suo tono dolce mi tranquillizzano e lentamente mi stacco.
Tiro su col naso e mi accorgo che piangendo gli ho bagnato la camicia
<<S-scusa. Ti ho bagnato la camicia>>
<<Non importa>> si avvicina e mi da un bacio sulla fronte prima di stringermi di nuovo tra le sue braccia.
Chiudo gli occhi beandomi del suo profumo e del suo calore.
Non mi aspettavo questi gesti così affettuosi e non mi aspettavo neanche che avesse questo potere su di me. Dopo avermi lasciata Jess mi si avvicina accarezzandomi dolcemente la guancia
<<Tesoro se vuoi andiamo via>> scuoto la testa.
Devo farcela, non posso continuare così e non posso mostrarmi ulteriormente debole.
<<Entriamo, posso farcela>>
<<Kry non devi..>>
<<Invece devo. Posso farcela>> faccio un respiro profondo e prendendola per mano entro nel bar.
Una sensazione di ansia mi assale ma lotto per non farmi sopraffare.
Non è cambiato niente, è tutto come due anni fa.
Il nostro tavolo è sempre lì, ma ora è occupato da due ragazze e non più da noi.
Mi porto una mano tra i capelli, faccio un profondo respiro e proseguo verso un tavolo più grande.
Mi siedo facendo dei respiri profondi e Jess mi sorride
<<Ce l'hai fatta. Sono fiera di te>> mi abbraccia e poi le sorrido vittoriosa.
Ho vinto la prima di tante battaglie che dovrò affrontare per poter ricucire la mia ferita che seppur non più sanguinante, continua a far male.
Trevor si siede al mio fianco sorridendomi dolcemente.
Dopo poco il clima teso che si era creato prima si dissolve e la serata trascorre tranquillamente.
Un paio d'ore più tardi ci salutiamo e resto a dormire da Jess.

Mi guardo intorno. Vedo tutto sfocato, mi tocco il fianco dolorante, perdo sangue. Ci sono tante persone intorno a me, chi grida, chi piange e chi invece è steso a terra senza muoversi. Inizio a chiamare Matt. Non lo vedo e non risponde. Intorno a me c'è la devastazione più totale e di lui non c'è traccia. Cammino finché non lo vedo disteso a terra in una pozza di sangue.

Mi sveglio sudata, col cuore a mille e il respiro affannato.
<<Kry..>> la guardo e una lacrima mi riga la guancia.
Mi abbraccia forte.
<<Va tutto bene, sei qui con me>> ha già capito cos'è successo.
Era da un po' che non facevo questo sogno, ero riuscita a liberarmene grazie a dei tranquillanti che mi erano stati prescritti per poter dormire.
Ho smesso di prenderli mesi fa, e sembrava andare meglio, facevo quel sogno meno frequentemente.
Aver rivisto Peter e quel bar, devono avermi sconvolta e poiché di giorno devo mascherare tutto, di notte quando non ho il totale controllo dei miei pensieri e delle mie emozioni, la mia mente si libera di quei freni che di giorno le impongo facendo partire il treno dei ricordi portando alla luce il momento peggiore della mia vita.
Non rispondo a Jess, neanche quando sciogliamo l'abbraccio e lei rispetta il mio silenzio.
<<Prova a dormire.Vieni qui>> mi accoccolo al suo fianco restando in silenzio mentre lei mi accarezza i capelli.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora