CAPITOLO 33

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TREVOR'S POV

Entro nell'ufficio di James, più determinato che mai.
<<Trevor, ciao>> sembra sorpreso di vedermi.
<<Ciao James>> mi accomodo sulla poltrona
<<Cosa ti porta qui?>>
<<Krystal>>
Si irrigidisce, forse anche per il mio tono duro oltre che per la motivazione vera e propria dell'incontro.
<<Come sai si è licenziata per cui non è più un problema mio>> distoglie lo sguardo e questa è un'ulteriore conferma che nasconde qualcosa.
<<Smettila con questa messa in scena, so che c'è qualcosa sotto, non l'avresti mai ridotta uno straccio, non l'avresti mai trattata in quel modo spingendola a licenziarsi se non ci fosse una motivazione precisa>> continua a non guardarmi.
<<Ti sbagli, mi sono soltanto accorto che non è poi tanto brava come credevo>>
<<Stronzate! E' quello che le hai fatto credere!>> alzo la voce, prendo un respiro profondo e ritorno a parlare in modo pacato.
<<Per favore, te lo chiedo da amico, dammi una motivazione. Almeno questo Krystal lo merita>> sembra rifletterci per un attimo ma finalmente si decide a parlare.
<<L'ho fatto per lei. Come saprai ha ricevuto una proposta di lavoro da Popov. Se lavorasse per lui spiccherebbe il volo oltre ad essere retribuita meglio di quanto faccia io qui al momento. L'ho spinta a licenziarsi perché ero certo che non avrebbe accettato e avrebbe scelto di restare qui, ma per le capacità che ha qui è davvero sprecata. La mia società è molto conosciuta ma la sua preparazione è sprecata qui. Mi sono comportato nel peggiore dei modi, lo riconosco, ma se questo è servito per dare una spinta alla sua carriera, allora non me ne pento>>.
Le sue parole sono sincere, il suo sguardo addolorato ne è la conferma.
Era consapevole che Krystal sarebbe rimasta con lui, un po' per paura dell'ignoto un po' per umiltà, e poiché tiene molto a lei, ha preferito farsi odiare se questo avrebbe giovato alla sua carriera.
Ciò nonostante la decisione non spettava a lui.
<<Capisco le tue motivazioni, tieni molto a lei e vuoi il meglio per Krystal. Ma James, così facendo è come se l'avessi buttata giù da un precipizio senza che lei sapesse se a prenderla ci sarebbe stata o meno una rete. Questo lavoro per lei era un piccolo passo avanti e così facendo le hai fatto credere di non essere all'altezza delle tue aspettative. Per lei è come se l'avessi gettata in pasto ai leoni, non si sente ancora pronta a lasciare la tua società ed in parte è giustificato. Fa questo lavoro da un anno è legittimo avere paura>> passa una mano tra i capelli e poi sul viso
<<Cosa dovrei fare?>>
<<Dirle la verità e darle la possibilità di scegliere>> scuote la testa
<<No, sceglierebbe di restare qui>>
<<E quindi? Tu per lei sei una sicurezza, è come un bambino che impara ad andare in bicicletta, all'inizio ha bisogno delle rotelle poi impara che può farcela anche senza>> riflette sulle mie parole e spero con tutto il cuore di essere stato abbastanza convincente.
<<Va bene, farò come dici. L'importante è che sia certa delle sue scelte e che queste la facciano stare bene>> annuisco sorridente
<<Che ne dici se stasera vieni a cena a casa mia e le parli? Se le chiedessi di vederti, orgogliosa com'è non accetterebbe>>
<<Si, va bene>> ci accordiamo per la cena e poi vado via.
Scrivo a Jess dicendole che è tutto risolto e della cena, poi vado in ufficio.
Ho davvero del lavoro da fare.

KRYSTAL'S POV

<<Dai ragazzi dove mi state portando? Abbiamo già preso due metro!>> la mia amica sbuffa spazientito.
<<Giuro che se non stai zitta..>> alzo la mano e la interrompo.
<<Ok ok, calma tigre. Che scocciatura>> sento Alex al mio fianco sghignazzare e gli tiro una piccola gomitata.
Tutto questo mistero mi sta facendo impazzire, sono una persona troppo curiosa per tollerare le sorprese ma a quanto pare dovrò pazientare.
Fisso un punto indefinito fuori dal finestrone della metro.
E' tutto così buio all'esterno, tutto così anonimo.
In un certo senso prima di Trevor la mia vita era così, immersa nel buio.
Trevor è stato un'esplosione di colori, è riuscito a rendere quel buio incredibilmente colorato e migliore di com'era prima.
Penso di saper definire quel qualcosa ma non vorrei confondere tra loro questi colori.
<<Kry dobbiamo scendere, siamo arrivati>> annuisco distrattamente alla bionda e finalmente scendiamo.
Usciti dalla stazione leggo l'enorme cartello con scritto CONEY ISLAND. <<Non ci credo! Da quanto non venivamo qui?>> i loro volti da prima sorridenti si fanno più cupi e ricordo subito che l'ultima volta con noi c'era anche Matt.
Era una nostra tradizione, venivamo qui ogni volta che qualcuno di noi aveva una brutta giornata.
L'odore del mare e le luci del Luna Park erano il nostro modo per staccare la spina e divertirci.
Dopo la sua morte non ci siamo più tornati.
<<F-forse non è stata una grande idea..>> prendo la mano di Alex facendo un sorriso malinconico
<<Sto bene ragazzi. Questo posto ci appartiene ed è tempo di riprendere le tradizioni. Quindi>> accentuo il sorriso
<<visto che ieri è stata una giornata di merda è stata un'ottima idea venire qui!>> sono entrambi stupiti dalla mia reazione e in parte anch'io ma so che sto facendo la cosa giusta.
<<Avete intensione di restare lì impalati o andiamo a divertirci?>> rinsaviscono e insieme ci addentriamo nel nostro posto.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora