CAPITOLO 21

441 23 5
                                    

TREVOR'S POV

Sono già le 11:00 e di Krystal nessuna traccia. Ieri sera aveva detto che sarebbe passata lei in mattinata, ma non è ancora arrivata. Né un messaggio, né una telefonata.
Forse si è dimenticata.
Digito il numero ma risponde la segreteria.
Forse James l'ha trattenuta in ufficio e verrà più tardi.

12:30 e di lei neanche l'ombra.

Esco dall'ufficio e mi dirigo alla Parker Enterprice.
E' davvero troppo strano questo suo comportamento, mi avrebbe avvisato se non sarebbe potuta venire, o almeno avrebbe risposto al telefono.
<<Buongiorno Melanie, c'è il signor Parker?>>
<<Si, è nel suo ufficio>>
<<Bene. Grazie Melanie>> ignoro il suo sguardo seducente ed entro nell'ascensore.
Una volta davanti la sua porta busso e poi entro
<<Trevor. Si c'è Trevor. Ti richiamo, stai tranquilla Jess>> riaggancia e nei sui occhi vedo tristezza e.. paura.
<<Scusa, non volevo interrompere>>
<<Ti avrei chiamato a breve. Stamattina Krystal è venuta da te per caso?>>
<<Avevamo un appuntamento ma non si è presentata. Ho provato a chiamarla ma attacca la segreteria. Sono qui perché sono preoccupato, cos'è successo?>>
Un senso di ansia inizia a farsi strada nel mio petto e l'attesa della sua riposta non aiuta.
<<Lei.. ecco, noi non sappiamo dove sia>>
<<Che significa non sapete dov'è?>> non capisco, c'è qualcosa che non quadra.
<<Ieri sera, dopo la tua telefonata ha avuto una discussione con suo padre ed è andata via. Nessuno sa dove sia, Jess e suo fratello non sanno più dove cercarla. Sono andati ovunque, l'ultima spiaggia eri tu. Stavo per chiamarti ma mi hai preceduto>> porto le mani tra i capelli e chiudo gli occhi.
Vorrei aiutarli, voglio ritrovare Krystal, ma non so cosa fare.
Non la conosco così bene, so solo che ha perso qualcuno di importante e.. Aspetta un attimo.
<<Chiama Jess e passamela>>
<<Cosa? Che hai in mente?>> <<Chiamala>> un solo squillo e la voce acuta della sua strana amica mi perfora i timpani.
<<L'hai trovata? Dov'è?>>
<<Jess, sono Trevor. Non conosco Krystal bene quanto te, ma so che ha perso qualcuno di importante. Anche io ci sono passato e spesso sento il bisogno di parlare direttamente con quella persona>>
<<Tu, credi che sia al cimitero?>> sospiro
<<Se l'hai cercata davvero ovunque e non l'hai trovata, allora si. Prova lì>>
<<Vado subito, grazie Trev>>
<<Corri Jess>>
Termino la chiamata e mi siedo sulla poltrona dell'ufficio di Parker con la testa tra le mani e con la speranza che la mia intuizione sia corretta.
<<Trev, la troveremo e starà bene>> Annuisco e mi rendo conto di essermi in qualche modo strano e inconcepibile, affezionato a quella piccola ragazza dai capelli color rame e gli occhi smeraldo. 

ALEX'S POV

Parcheggiamo fuori al cimitero e veloce come un fulmine mi dirigo sulla lapide del mio amico seguito da Jess.
Tornare qui non è facile, non ci vengo dal giorno del suo funerale.
Non ne ho mai avuto il coraggio e mi chiedo come abbiamo potuto pensare che Krystal possa essere qui dopo tutto quello che ha passato, ma al momento ogni possibilità è valida.
Ogni passo che faccio sembra pesante quanto un macigno ma non mi fermo finché la vedo.
Ci avviciniamo e la chiamo
<<Stellina>>non risponde.
E' seduta accanto alla lapide, lo sguardo vuoto, perso, i capelli spettinati e bagnati dalla pioggia che non ha cessato tutta la notte, il volto pallido e gli occhi rossi e gonfi contornati da due profonde occhiaie.
E' più di un anno che non la vedevo così e ho sempre sperato con tutto il cuore di non rivederla più in questo stato.
E' proprio vero che le parole fanno molto più male di qualsiasi dolore fisico. Krystal e le parole di nostro padre ne sono la prova.
Non so perché papà abbia detto quelle cose, ma sono sicuro che non voleva farla soffrire. Ieri dopo che se n'è andata, sono corso via anch'io con Jess nel tentativo di raggiungerla o almeno di trovarla.
Se non fosse per Trevor, non l'avrei trovata.
Mi siedo accanto a lei e porto una mia mano tra i suoi capelli, ma non reagisce. Continua a tenere lo sguardo fisso, perso nel vuoto, accasciata vicino alla sua lapide.
<<Krystal eravamo davvero preoccupati. Sono così felice che tu stia bene, ho pensato che te ne fossi andata senza salutare nessuno, che fossi scappata da sola senza di me>> non so bene cosa dire ma per il momento l'obbiettivo è riportarla a casa
<<Andiamo a casa?>> niente
<<Si Kry, andiamo. Ti preparo un bagno caldo ed una delle tue tisane rilassanti. Che ne dici?>> mi fa eco Jess ma non reagisce.
E' come se fosse in una bolla ed io non so davvero come fare per entrarci, ma non ho intenzione di lasciarla sola. Fosse l'ultima cosa che faccio, la riporterò a casa.
Mi alzo.
<<Bene,se non ci vieni di tua spontanea volontà, ti ci porto con la forza>> la alzo di peso e la prendo in braccio portandola in macchina.
<<Cazzo Kry, pesi come una piuma!>> cerco di farla tornare alla realtà sperando che mi risponda con una delle sue solite battutine ma nulla.
Sospiro.
Invio un messaggio a mamma per avvisarla che l'ho trovata e intanto Jess avverte James.
Metto in moto e parto.
Devo ammettere che il cimitero è l'ultimo posto dove mi sarei aspettato di trovarla; l'abbiamo cercata davvero ovunque, in piscina, al piccolo parchetto fuori città dove andavamo sempre da piccoli, al molo, abbiamo persino chiesto ad un certo Thomas se l'avesse vista.
Quando Trevor ci ha detto di provare al cimitero, non credevo sarebbe servito ma ero disposto ad andare fino all'inferno per trovare la mia sorellina.

Arrivati sotto casa sua la aiuto a scendere e sempre portandola in braccio entriamo nel suo appartamento.
La porto in camera e la metto sul letto.
<<Adesso ti preparo un bel bagno caldo va bene?>>niente.
Inutile dire che l'ha praticamente lavata e vestita Jess.
Credevo che facendole fare un bagno caldo si sarebbe ripresa, che sarebbe tornata ad essere la solita Krystal,ma mi sbagliavo.
Adesso è stesa sul letto con mamma da circa mezz'ora.
Sento mamma parlare ma non riesco a capire bene le parole visto che sono in salotto.
<<Non vuole parlare>> mia madre mi riporta alla realtà
<<Forse dobbiamo chiamare un medico>>afferma Jess, la guardo e capisco quanta sofferenza stia provando anche lei nel vederla in questo stato.
<<Non ha bisogno di un medico. Diamole tempo, lo sappiamo quanto ha sofferto e le parole di papà devono averle provocato una sorta di shock, di trance emotivo. E' successo anche alla sorella di una mia collega. Passa>>mia madre inizia a piangere e la abbraccio
<<E-e quanto tempo ci vorrà?>> sospiro cercando di trattenere anch'io le lacrime
<<Non lo so, mamma>>. 

Sono passati tre giorni, tre giorni senza la mia Krystal.
Non mangia, non beve, non dorme.
Resta distesa sul letto a guardare il soffitto.
Mamma viene qui di continuo, anche papà è passato per chiederle scusa ma non ha funzionato.
Sono venuti a trovarla anche Logan, Cam e James.
Jess è rimasta qui con me tutto il tempo, le parliamo di continuo.
Abbiamo persino rivisto alcune foto vecchie cercando di smuoverla.
Niente è stato in grado di riportarmi indietro la mia sorellina.
Abbiamo chiamato il Dottor Evans, lo psicoterapeuta che l'ha seguita dopo quella catastrofe, ma non ha voluto parlare neanche con lui.
Il dottore ci ha detto di aspettare che si sblocchi da sola, l'unica cosa che possiamo fare è continuare a starle vicino.
Trevor intanto continua a chiamare Jess per sapere se ci sono novità.
Il campanello mi distrae e Jess va ad aprire.
<<Trevor!?>> parli del diavolo..
<<Ciao Jess. Come sta?>> 
<<Ancora niente>> sospira affranto <<Posso vederla?Per favore voglio solo vederla>>
Questo ragazzo si è prodigato tanto per lei, ci ha aiutati a trovarla e non ha smesso di chiamare per sapere come sta,anche se non mi fido, sembra tenerci alla mia sorellina.
Jess mi guarda in cerca di risposta ed io annuisco avvicinandomi
<<Ciao, sono Alex il gemello di Krystal>>gli porgo la mano e lui la stringe
<<Trevor Cooper>> annuisco
<<E' di là>> gli indico la porta e mi ringrazia.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora