Dopo essere passata per casa a prendere un leggings, un top sportivo, sneakers e l'occorrente per la doccia, sono corsa alla palestra di Trev.
Giunta lì, pago il bestione all'entrata per poter usare il sacco da boxe e vado negli spogliatoi per cambiarmi.
Quando esco trovo Trevor ad aspettarmi
<<Ciao>> mi bacia con dolcezza
<<Ciao. Dammi un paio di guantoni, preferisco colpire un sacco piuttosto che commettere un omicidio>> capendo il mio livello di nervosismo annuisce soltanto e fa come gli dico.
Arrivati davanti al sacco mi chiede se so come si fa.
<<Si, dopo Matt lo psicoterapeuta mi ha convinta a venire qui per sfogare la rabbia post depressione. Mi ha aiutata un pochino ma il nuoto è stata la mia cura>>
<<Allora perché non sei in piscina? Ti vedo piuttosto nervosa>>
<<C'è il corso dei ragazzini a quest'ora e credimi, mi servirebbe una vasca solo per me e per circa 4 ore per smaltire la rabbia>> annuisce e mantiene il sacco.
Immagino che esso sia la faccia di James con i suoi comportamenti irrazionali.
Più colpisco e più sento la rabbia fluire, ma non è abbastanza.
Non riesco a credere che mi abbia spinta a licenziarmi, senza neppure provare a spiegarsi.
Dopo un numero indefinito di pugni sento delle piccole scariche di dolore diramarsi dalle nocche al polso ma non mi fermo, anzi intensifico e involontariamente do voce ai miei pensieri
<<Vaffanculo! Irrispettoso del cazzo! Fottiti coglione! Stronzo. Pezzo di merda>>
Avrei continuato volentieri ma sono fuori controllo e Trevor ha chiamato un suo amico per fermarmi dato che lui manteneva il sacco.
Le braccia dello sconosciuto mi sollevano dalla vita.
<<Lasciami! Mettimi subito giù! Non ho finito, ho ancora una marea di insulti>> mi dimeno ma non ne vuole sapere
<<Krystal guardami>> obbedisco a Trevor e i suoi occhi mi trasmettono quiete e mi permettono di tornare in me.
Mi immobilizzo.
<<Ok, sono calma>> sussurro al tizio che ancora mi tiene ferma.
Ricevuto l'ok di Trevor mi mette giù <<Cazzo, piccola fuori ma una furia dentro>> nessuno dei due risponde e va via.
Mi siedo a terra e poggio la testa al muro lì vicino chiudendo gli occhi e cercando di recuperare fiato.
Sento Trevor sedersi accanto a me e restiamo in silenzio per una manciata di minuti.
<<Vuoi parlarne?>> continuo a tenere gli occhi chiusi
<<Mi sono licenziata>> ingoio il magone che ho in gola e reprimo la volontà di piangere.
<<Cosa!? Ti sei licenziata!? Ma.. perché?>> apro gli occhi guardandolo e gli racconto ciò che è successo e il modo in cui mi ha trattata infilando nel racconto qualche insulto.
<<Ci dev'essere una spiegazione. James non ti avrebbe lasciata andare se non ci fosse un motivo valido>>
<<Evidentemente non ero così lodevole come mi aveva fatto credere>>faccio spallucce
<<Non dire stronzate, hai tradotto in totale 600 pagine in 5 giorni. Nessuno ne sarebbe in grado>> una risata amara lascia le mie labbra e sposto lo sguardo su un punto indefinito senza dire altro.
<<Ora che farai?>>
<<Potrei accettare la proposta di Wang Cheng di seguirlo in alcuni sporadici incontri qui oppure quella di Popov che sarebbe un posto di lavoro vero e proprio considerando che ha una sede nel nostro Paese. Insomma di opzioni ne ho ed entrambe mi farebbero guadagnare di più>>
<<Popov? Uno dei russi dell'incontro?>> annuisco
<<E non hai pensato di accettare prima che succedesse questo casino con James?>>
<<Si, ci ho pensato. Ma faccio questo lavoro da poco e lasciare James per lavorare per dei pezzi grossi come loro sarebbe come saltare nel vuoto. La società di James è molto importante ma lavorare per loro è tutt'altra cosa. In tutta onestà non me la sento, con loro non avrei sicurezze, potrei risultare poco esperta perché sono troppo giovane e mi licenzierebbero all'istante senza pensarci due volte e dopo tutti i sacrifici che ho fatto non posso buttare tutto all'aria>> annuisce soltanto
<<Ma ora grazie a James non ho scelta>> sospiro afflitta
<<Quindi accetterai una delle due proposte?>>
<<Si, per forza. A meno che non voglia essere disoccupata e ti assicuro che non rientra nei miei piani. Ho.. ho solo bisogno di qualche giorno di pausa, sono davvero esausta>>
Detto questo un improvviso conato di vomito mi costringe a scappare nel bagno dello spogliatoio.
Rimetto tutta la mia frustrazione, lo stress, la stanchezza e soprattutto la delusione; la delusione di non essere abbastanza brava.
Schiaccio lo sciacquone, mi accascio a terra e sul pavimento di quel bagno mi lascio andare ad un pianto liberatorio.
Trevor mi raggiunge sotto le urla di alcune ragazze.
Si siede accanto a me e mi prende tra le sue braccia.
<<Non sono abbastanza Trev, è stato tutto inutile>> mi accarezza i capelli raccolti in una coda ormai disfatta
<<Non è vero, sei abbastanza per chiunque e se James non è riuscito a tenerti stretta, beh problemi suoi>> non rispondo e continuo a buttare fuori tutto quello che ho accumulato in questi giorni.
Mi prende il viso tra le sue grandi mani costringendomi a guardarlo
<<Tu sei eccezionale per cui 'fanculo James, non hai bisogno del suo lavoro per andare avanti. Meriti di più e le proposte che hai ricevuto ne sono l'esempio lampante. E poi ti ricordo che lavori ancora per me piccoletta>> fa un piccolo sorriso
<<Quindi adesso ti fai una doccia, torniamo a casa e io, tu, Jess ed Alex passiamo una serata sul divano a mangiare gelato davanti ad un bel film. Poi penseremo a fare il culo a James. Intesi?>> tiro su col naso e annuisco
<<Ho solo una domanda..il gelato a Dicembre?>> ridiamo insieme e poi viene letteralmente cacciato da una signora dagli spogliatoi.
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E all'improvviso arrivi tu
Romansa[COMPLETA] Krystal Johns, una ragazza all'apparenza solare e spensierata che crede nell'amore nonostante si rifiuti di provare nuovamente quello stesso amore che il destino le ha portato via. Ma le cose non sempre sono come appaiono, sotto tutti qu...