CAPITOLO 12

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KRYSTAL'S POV 

Un forte odore di disinfettante mi pervade ed apro gli occhi.
Mi guardo intorno stordita e capisco di essere in ospedale.
Al braccio destro ho una flebo e sento il macchinario del cuore emettere un bip ad ogni mio battito.
<<Sei sveglia finalmente>> al mio fianco c'è mia madre seduta su una sedia.
<<Ciao mamma. Cos'è successo?>>  <<Sei svenuta dopo l'allenamento in piscina e dato che non riprendevi i sensi ti hanno portata qui>> 
<<Giusto, la piscina. Alex e papà?>> domando portandomi una mano alla testa un po' dolorante
<< Alex è qui fuori, papà sta arrivando. Era in ufficio. Fuori ci sono Jess, Lucy, il tuo capo e due ragazzi che non conosco>>
Non mi aspettavo tutte queste persone qui ma solo Jess e la mia famiglia.
Non credevo che oltre a loro anche altre persone si sarebbero preoccupate per me.
Sorrido felice di sapere che c'è qualcuno che tiene a me.
<<Falli entrare>> 
<<No. Prima devo chiederti una cosa. Quand'è stata l'ultima volta che hai mangiato Krystal?>> sembra piuttosto arrabbiata
<<Non lo so mamma.. ieri a cena. Stamattina avevo un colloquio per un lavoro importante e non ho fatto in tempo a fare colazione>> mento, dato che l'ultimo pasto è stato il pranzo con James.
Odio mentire alle persone, specialmente a mia madre, ma non posso dirle che non mangio da tre giorni
<<Krystal non mentirmi! Sono tua madre e capisco quando menti. Ti rifaccio la domanda: da quanto non mangi?>> abbasso lo sguardo e mi preparo alla terza guerra mondiale
<<Tre giorni>> rispondo in un sussurro impercettibile
<<Tre giorni Krystal! Sei per caso impazzita? Ti rendi conto che i medici ti hanno attaccato una flebo per farti assumere sostanze nutritive!? Volevano addirittura metterti un sondino naso-gastrico appena sveglia ma hanno desistito! Ti hanno fatto un prelievo appena sei arrivata e le analisi sono a dir poco disastrose! Glicemia bassa, piastrine basse, sodio basso, ferro e calcio peggio che andar di notte! Hai perso molto peso!  Lo capisci che così non risolvi niente? Ti stai autodistruggendo Krystal, lui non vorrebbe questo!>>
Scatto come una molla e sento i bip del macchinario aumentare esageratamente.
<<Non nominarlo! Ciò che è accaduto è colpa mia e smettetela tutti di ripetermi che non lo è e che lui non vorrebbe questo! Non mi va di mangiare, rischio di vomitare quando ci provo e davanti alle persone è un enorme sforzo farlo. Il mio stomaco si rifiuta non posso farci niente. Smettila di rimproverarmi come fossi una bambina, non me ne frega un cazzo delle analisi e della mia salute. La mia vita è finita il 27 luglio di due anni fa quindi mamma non me ne frega un cazzo! E non provare a farmi la morale, perché voi non potrete mai capire quello che si prova e ne sono contenta, non auguro a nessuno questo dolore benché meno a voi! >> urlo e una lacrima raggiunge le mie labbra.
Non mi ero neanche accorta di aver iniziato a piangere.
Ormai quando si parla di lui non ho potere sulle mie emozioni.
<<Se non vuoi farlo per te stessa, allora fallo per me, per tuo padre, per tuo fratello, per Jess e per tutte le persone che sono lì fuori. Possibile che non capisci quanto male ci fai comportandoti così? Se ti perdessi, non saprei cosa fare. Lui per me era come un figlio e anche io ho sofferto, lo penso costantemente da quel giorno. Ma purtroppo bisogna andare avanti, per se stessi e per rispettare il ricordo della persona che ci lascia>> abbasso gli occhio e prendo consapevolezza che lei ha ragione e che io ho esagerato.
<<Scusa mamma>> mi accarezzala guancia e si stende al mio fianco
<<Va tutto bene bambina mia>> Passiamo cinque minuti così e tra le sue braccia riesco a sentirmi tranquilla.
<<Adesso vado a chiamare il medico e poi i tuoi amici possono entrare>>
Dopo poco arriva il medico il quale mi assicura che sto bene e che domani mattina potrò tornare a casa. Ovviamente non si risparmia sulla questione "cibo"; si è arrabbiato parecchio e ha addirittura parlato di anoressia se continuo di questo passo. Gli ho assicurato che avrei ripreso a mangiare con più regolarità e finalmente ha lasciato la stanza facendo entrare i miei amici.
<<Krystal! Grazie a Dio stai bene! Mi sono preoccupata così tanto quando tua madre mi ha chiamata>> la prima a saltarmi addosso è Jess.
La guardo e ha le guance rigate dalle lacrime.
<<Hey, non piangere sto bene>> si scosta mentre le accarezzo i capelli e mio fratello corre ad abbracciarmi.
<<Dio sorellina, mi si è fermato il cuore quando ho saputo che eri qui. Sono davvero infuriato, insomma come ti viene in mente di..>> lo interrompo perché non voglio che anche gli altri sappiano il vero motivo per cui sono finita qui.
<< E' stato solo un calo di zuccheri, ho esagerato all'allenamento>> sorrido per tranquillizzarlo.
Sta per dire qualcosa quando Logan, Cameron e Jess lo interrompono
<<Un calo di zuccheri!?>> urlano in coro poi Logan prende la parola
<<Krystal abbiamo sentito tutti quello che il medico ha detto a tua madre. Cazzo devi smetterla di farti del male così!>> 
<<Logan ha ragione Krys. Non puoi farlo. Non sappiamo cosa sia successo, ma tu non sei sola. Hai noi, siamo i tuoi amici e ci saremo sempre quando avrai bisogno>> alcune lacrime abbandonano i miei occhi.
<<Stellina, non voglio vederti piangere. Lo supereremo insieme come sempre, ricorda se affondi tu affondo anch'io>> 
<<Noi ci siamo Kry e ci saremo finché ci vorrai nella tua vita>>
Guardo tutti loro e mi rendo conto di quanto gli abbia fatto male sapere che mi sto distruggendo.
Non voglio che soffrano.
Rintanato in un angolo vedo James che mi guarda preoccupato.
Gli sorrido
<<James>> si avvicina
<<Ciao Krystal. Ci hai fatto prendere uno spavento. Se non vuoi più lavorare per me bastava dirlo>> sorrido e inaspettatamente lo abbraccio.
Non mi aspettavo di vederlo qui e sono davvero contenta che ci sia anche lui.
E' una bella persona e dopo oggi non sarà più solo il mio capo, ma anche un amico.
<<Grazie James, sono felice di vederti. Sei un buon capo e un buon amico>> mi sorride
<<Ah quindi siamo anche amici adesso?>> ridacchio
<<Certo, sei uno di noi>> tutti annuiscono. Mi accarezza la guancia <<Credo che dovrò portarti a pranzo più spesso>> abbasso lo sguardo
<<Non serve. Vedendovi tutti in ansia per me, ho capito che facendo così non faccio del male solo a me stessa ma anche alle persone che mi stanno accanto e io non voglio che stiate male per colpa mia. Niente cambierà le cose, tanto vale evitare sofferenze inutili ad altre persone>> faccio un amaro sorriso e asciugo l'unica lacrima che non sono riuscita a controllare.
<<Forza, abbraccio di gruppo>>.
Restano ancora un po' a farmi compagnia parlando di argomenti molto leggeri. 
<<Krystal!>> la voce di mio padre irrompe nella stanza e tutti escono lasciandoci soli.
Tra tutti gli sguardi preoccupati, quello di mio padre è quello che più mi fa male.
<<Papà.. ti ho deluso scusa. Avevo promesso che l'avrei superato ma non ci sono ancora riuscita. Sono una delusione>>comincio a piangere, lui mi abbraccia forte e il suo calore mi fa subito sentire meglio.
<<Non dirlo neanche per scherzo, figlia mia. Tu e tuo fratello siete il mio più grande successo e non sarai mai una delusione per me>>ha gli occhi lucidi e capisco quanto gli faccia male vedermi così
<<Ti prometto che non accadrà più>> 
<<Lo spero tesoro, lo spero>> mi da un bacio tra i capelli e si siede accanto a me.
Resta con me a parlare fin quando l'infermiera non lo costringe ad uscire. 

 La mattina seguente il medico mi dimette e Jess viene a prendermi.
In ospedale mi hanno dato uno schema alimentare con tutti gli alimenti che devo e non mangiare per poter riprendere peso in modo sano e corretto, degli integratori e tra un mese devo fare un prelievo per controllare i parametri. Inoltre si sono raccomandati di tenere la mente rilassata, di non pensare troppo insomma.
Solo in questo modo il mio fisico si riprenderà del tutto.
Il cervello regola le emozioni e le emozioni influenzano spesso il nostro stato di salute, quindi mi tocca spegnere il cervello per un po'.
<<Ho bisogno di una doccia. Puzzo di ospedale>> rivolgo uno sguardo disgustato alla mia amica che guida al mio fianco
<<In effetti puzzi un po'>> 
<<Hey! Dicevo tanto per!>> ridacchiamo e il mio telefono squilla.
Numero sconosciuto.
Titubante rispondo
<<Pronto>>
<<Buongiorno Krystal>> riconosco subito quella voce calda e roca e percepisco subito il solito brivido.
<<Si sono io. Chi parla?>> fingo di non riconoscerlo.
Non voglio gonfiare il suo ego più di quanto già non lo sia.
<<Bellissima, so che mi hai riconosciuto, non fingere. Comunque sia, se ti appaga sentirmelo dire, beh allora sono Trevor Cooper>> 
<<Che stro..>>
<<Come prego?>> odio che la mia bocca dia sempre voce ai miei pensieri
<<Perché mi hai chiamata?>> sputo acida
<<Johns non ci si rivolge così al proprio datore di lavoro>> si sta divertendo
<<Tu non sei il mio capo, è tuo padre che mi paga. Quindi smettila di fare il coglione e dimmi perché mi hai chiamata e come hai avuto il mio numero>>
Beccati questa stronzo!
<<Antipatica>> 
<<Mh grazie lo prendo come un complimento>> 
<<Il tuo numero me l'ha dato ieri Parker dopo il colloquio e ti ho chiamata per dirti che domani mattina ti voglio nel nostro studio. Ci sono dei documenti da tradurre e indovina un po'? Quello è il tuo lavoro!>> inspiro cercando di non perdere la pazienza
<<A che ora?>> 
<<No! Non vai da nessuna parte. Il dottore ha detto che devi stare tranquilla e per questo James ti ha dato il resto della settimana libero. Quindi no!>>
Jess, che ha ascoltato tutto, mi strappa il telefono di mano
<<Senti, la mia amica è stata appena dimessa dall'ospedale, ha bisogno di tranquillità e la combinazione lavoro più stronzo patentato non è proprio l'emblema della tranquillità. Quindi, richiamala lunedì e prenderete un altro appuntamento. Detto questo, buona giornata>> chiude la telefonata e mi porge il telefono.
La osservo a dir poco sconvolta e poi scoppiamo entrambe a ridere.
<<Jess tu sei pazza>> 
<<Lo so, è per questo che mi adori!>>. Dopo cinque minuti arriviamo a casa mia e Jess resta con me a farmi compagnia.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora