CAPITOLO 16

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TRAVOR'S POV

La vedo scendere dalla mia auto con gli occhi pieni di lacrime.
Nella sua frase lasciata a metà, ho letto molta sofferenza, ci ho visto una ferita profonda e non del tutto sanata.
Mi chiedo chi possa essere questa persona che il destino le ha sottratto. Vorrei aiutarla, farle capire che quella ferita col tempo si risanerà e il dolore si attenuerà.
<<Stava per piangere. Cosa le è preso? >> Magari lo sapessi.
Ignoro la domanda di Jason ed entro nel piccolo ristorante.
E' una tavola calda molto accogliente e abbastanza spaziosa.
Di fronte all'entrata c'è il bancone con alcuni sgabelli e la cassa, ai lati della sala ci sono molti tavoli che al posto delle sedie hanno dei divanetti rossi, un po' anni '50 insomma, e in un angolo un jukebox.
Molto carino.
La cerco con gli occhi e la trovo seduta ad un tavolo ad aspettarci.
Ha lo sguardo perso nel vuoto ed il suo solito sorriso non le illumina il volto.
Non è piacevole vederla così triste, anche se non la conosco molto bene ho capito che non è il genere di persona che mostra agli altri come effettivamente si sente.
In questo momento in lei rivedo molto me stesso subito dopo la morte della mamma.
Avevo lo stesso sguardo che ha in questo momento e anch'io come lei ho cercato di non far comprendere agli altri che ero a pezzi.
<<Eccola, vieni Trev>> seguo Jason al tavolo e mi siedo di fronte a lei.
Quando si accorge della nostra presenza sfoggia un sorriso tirato.
<<Eccovi! Allora che ne pensate?>>
<<E' molto carino. E' accogliente, mi piace!>> l'entusiasmo di mio fratello sembra rallegrarla
<<Sono d'accordo, mi piace questo posto. E' intimo ed accogliente>> mi sorride e stavolta per davvero <<Menomale, speravo vi piacesse almeno un po'. Io e Jess ci siamo venute il giorno in cui ci siamo conosciute e non abbiamo mai smesso. E' un po' il nostro punto di ritrovo>>
Un cameriere piuttosto giovane arriva per le ordinazioni.
<<Krystal!>> le rivolge un sorriso caloroso e a giudicare dalla sua espressione, devono conoscersi da tempo.
<<Dave!Da quanto tempo!
Come stai?>> 
<<Bene, grazie. Ho avuto alcuni problemi e sono stato fuori città, ma adesso è tutto risolto>> 
<<Oh capisco, spero nulla di grave e sono contenta che si sia risolto>>
E' sempre così gentile con tutti, mi chiedo come faccia.
<<Grazie. Allora cosa vi porto?>>
<<Per me un cheeseburger, delle patatine ed una coca-cola>>
<<Anche per me>> si aggrega anche Jason.
Abbiamo più o meno gli stessi gusti, infatti prendiamo quasi sempre la stessa cosa.
<<Tu Krystal? Il solito?>>
<<Si grazie Dave>>
Il solito, sono proprio curioso di sapere cos'è questo solito.
<<Torno subito>> si allontana sorridendole di nuovo.
Penso che possa bastare con i sorrisi e che cazzo.
<<Vi conoscete da molto tu e.. Dave, il cameriere?>> le domando e subito sento lo sguardo indagatore di mio fratello.
<<Si, praticamente da quando vengo qui. E' un buon amico, qualche volta è uscito con me Jess, Logan e Cameron. E' un bravo ragazzo>>
<<Uno tra Logan e Cameron è il tuo ragazzo?>> guardo Jason e mi chiedo che bisogno c'era di impicciarsi.
<<N-no no, non lo è nessuno dei due>>
<<Quindi non hai un ragazzo?>>
Jason mi guarda con la coda dell'occhio ed io ricambio lo sguardo intimandogli di smetterla.
<<N-no>> abbassa lo sguardo ma subito lo rialza sorridendo
<<Ok basta parlare di me.. Jason anche tu sei laureto in architettura?>>
<<No sono laureato in legge. Lavoravo presso uno studio di avvocati a Los Angeles, adesso grazie ad una lettera di raccomandazione del mio ex capo, lavoro qui per un noto studio e devo dire che mi trovo piuttosto bene>> Krystal sta per rispondere ma viene interrotta dal cameriere
<<Ecco a voi, buon appetito>> 
<<Grazie Dave>>.
Il suo "solito" consiste in una fetta di carne con purè di patate.
Guarda il suo piatto scocciata, quasi disgustata e sbuffa prendendo la forchetta.
<<Mmh, è davvero buono>> le dico riferendomi al cheeseburger e in risposta mi sorride
<<Ve l'avevo detto che si mangia benissimo>>.
Io e Jason abbiamo quasi finito il nostro panino quando lei posa le posate.
<<Non mangi più?>> mio fratello da voce ai miei pensieri
<<Mh, no sono piena>> sorride imbarazzata
<<Non ne hai mangiato neanche metà. Dai un altro po'>> mi guarda incuriosita dalla mia risposta.
Si starà chiedendo come mai la sto incitando a mangiare e dal suo sguardo capisco che ha una vaga idea del perché.
<<Solo un altro po' di purè. La carne è davvero troppa>> mi accontenta ed io le sorrido
<<Mangi davvero poco Kry>> guarda Jason imbarazzata e si limita ad annuire.
Finiamo il pranzo e ci avviciniamo alla cassa per pagare.
Krystal saluta calorosamente la cassiera che da quanto ho capito si chiama Violet. <<Mi fa piacere vederti Kry>>
<<Anche a me. Aaron com..>> <<Krystal>> una voce maschile la interrompe.
Ci voltiamo e quando Krystal lo vede la borsa che ha in mano le cade e il suo sguardo cambia completamente, diventa assente di nuovo.
<<Pete>> dice con un filo di voce. Sembra sconvolta ed anche il ragazzo di fronte a noi il quale inaspettatamente la abbraccia forte.
<<Mi sei mancata così tanto>> lei non risponde, chiude soltanto gli occhi. <<Come stai?>> 
<<B-bene t-tu?>>
Ma perché balbetta?
Chi è questo tizio?
<<Trev..>>
<<Non lo so chi è Jas>> sapevo che me l'avrebbe chiesto, la sua curiosità è illimitata.
<<Bene grazie. Sono appena tornato, resterò qui>>
Lo sguardo della ragazza di nuovo al mio fianco cambia, un lampo di rabbia le attraversa gli occhi.
<<Ooh adesso rimani>> gli rivolge una risata amara carica di risentimento.
Tutto ciò mi lascia ancora più confuso. <<Kry..>>
<<No Peter, te ne sei andato quando avevo bisogno di te. Eri un punto fisso per me e te ne sei andato. Hai pensato solo a te stesso, sei scappato senza voltarti indietro e senza neanche dirmelo, come un vigliacco!>>
<<Lo so hai ragione, ho sbagliato. Ma tu avevi Jess e la tua famiglia e..>>
<<Non provare a pararti il culo, sono passati due anni, due anni di merda in cui il ricordo di quel giorno non mi ha abbandonato neanche per un minuto. Io avevo bisogno anche di te! Eri diventato una costante nella mia vita e tu che hai fatto? Sei scomparso! Né una telefonata, né un messaggio o quanto meno un biglietto con scritto "Hey persona inutile, ho bisogno di tempo sono andato via" e invece no ero così insignificante che neanche quello ti sei degnato di fare! Sono stati i tuoi genitori a dirmi che eri andato via quando sono venuti a trovarmi. E credimi, il tuo disinteresse nei miei confronti è stata un'altra pugnalata>>
<<Kry, è stato difficile anche per me superarlo ma..>>
<<Io non l'ho superato! Per me è come se il tempo si fosse fermato a quel maledetto giorno, cazzo! Ma perché non capite maledizione!>> alza il tono ed alcuni clienti si girano.
Li guardo storto e tornano a farsi i fatti loro.
<<M-mi dispiace. Poss..>>
<<No Pete, avevo bisogno di te due anni fa, non ora. Adesso scusami ma devo tornare a lavoro>> gli si avvicina e con dolcezza gli accarezza la guancia
<<Ti auguro il meglio Peter, ti vorrò sempre bene, nonostante tutto>> gli da un tenero bacio sulla guancia e poi lo oltrepassa lasciandolo lì imbambolato dalla sua dolcezza e triste per le sue dure parole. 

In auto regna il silenzio, nessuno dice niente e per fortuna Jason tiene le sue curiosità per sé.
Parcheggio.
<<Ragazzi, grazie per la compagnia. Sono stata bene e scusate per.. per quella scenata>>
Prima che possiamo dire qualcosa si volta verso di me
<<Mi costa ammetterlo ma anche tu non sei male Cooper>> 
<<Wow, è il primo complimento che mi fai da quando ci conosciamo>> ridacchia e nonostante le sue labbra siano distese in un sorriso, i suoi occhi tristi la tradiscono.
<<Hai ragione. Ma non montarti la testa>> alzo le mani
<<Non sia mai>>
<<Allora.. stasera ti va di uscire?>> ma che idiota
<<Jason..>> sto per dirgli che forse sarebbe meglio un'altra sera ma lei mi precede
<<Stavo per rifiutare, ma ho davvero bisogno di distrarmi. Quindi si, che ne dite se oltre a Jess lo dico anche a Logan e Cam? Ci sarebbe anche Thomas, non lo conosco da molto ma mi ha aiutata durante una sbronza e ora siamo amici>>
Questa ragazza non smette mai di sorprendermi, mi aspettavo che rifiutasse e invece no.
<<Nessun problema, più siamo meglio è. E poi ho bisogno di amici. Sai, non riesco proprio ad immaginarti ubriaca>> ride mio fratello contagiando anche noi
<<Non so quanto ti convenga vedermi ubriaca, parlo più di quanto non lo faccia da sobria ma almeno potresti ottenere informazioni che regolarmente non darei>> ammicca e sorride
<< Dove ci incontriamo?>> 
<<Cooper verrai anche tu? Quasi quasi ci ripenso>> dice ridendo
<<Non sai cosa ti perderesti>> alza gli occhi al cielo
<<Egocentrico>> le sorrido furbo e le faccio l'occhiolino
<<Potremmo andare al bowling. Che ne dite?>> propone Jason e l'idea non mi dispiace
<<Si, ottima idea. Allora perfetto, ci vediamo lì alle 21:00. Avviso gli altri. Ciao ragazzi>>
<<Ciao Krystal>> rispondiamo in coro io e Jason e lei scende.
La osservo entrare nel grande palazzo camminando con la sua grazia e la sua delicatezza.
E' davvero bella.
<<Mi è simpatica! L'hai scelta bene fratellone>> lo guardo confuso
<<In che senso? L'ho assunta perché è brava>> 
<<Non intendevo per il lavoro, mi riferivo al fatto che ti piace>> solleva un angolo della bocca guardandomi malizioso.
Non rispondo e metto in moto.
Non rispondi perché sai che ti piace.
Mi incuriosisce, è diverso.
Vorrei davvero sapere chi era quel ragazzo e cos'è che non ha superato. Forse un giorno me lo racconterà, chissà. 

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora