polizia di stato

812 81 16
                                    

Presentai domanda all'accademia della polizia di stato a maggio e a settembre ero già uno dei migliori cadetti,mi piaceva e mi applicavo parecchio,mi distinsi per il tiro a segno e passai presto alle azioni di campo,non mi aspettavo che uno dei generali mi notasse in mezzo ad altri 100 cadetti...
- Arcuri
- sissignore
Mi misi sull'attenti
- devo parlare con lei..
- ai suoi ordini
Lo seguii un po' in ansia non ne capivo il motivo chiusi la porta dell'ufficio del generale e mi rimisi sull'attenti..
- riposo,prego si sieda..
Ubbidii e lo fissai attento da avvocato tendevo a leggere le espressioni...
- lei è avvocato vero?
- si da poco
- ho un offerta per lei
- la ascolto
- ho visto ogni sua esercitazione,lei si distingue in molte attività,ma non è stato questo a far si che la notassi,ma il suo sguardo e la sua tenacia,lei è l'unico cadetto che ha messo subito in chiaro accetto gli scherzi e il nonnismo se siete pronti a riceverlo a vostra volta...
Sorrisi era esattamente quello che dissi ai cosiddetti " nonni" perché io agli scherzi ci stavo ma li avrei resi con l'interesse e in quell'anno nessuno si era avvicinato a me...
- sarò conciso nella mia spiegazione,ci serve una talpa,un agente che si guadagni la fiducia delle "famiglie" che ne sia l'avvocato pronto a tutto...
- accetto
- non sia frettoloso non sarà ne facile né piacevole...
- è il mio lavoro accetto
- sapevo che lei sarebbe stato il candidato perfetto,le forniremo una casa degna del suo ruolo e una buonuscita mensile per mantenere alto il suo status...
- voglio solo una casa per i miei genitori e mia sorella
- dovrà stare attento nell'andare da loro e so che abitano allo zen,le daremo una casa anche per loro,sia chiaro con loro sui motivi per cui andrà poco a trovarli...
Annuii e quella era la mia occasione un mese dopo essermi bene inserito tra i principi del foro e aver fatto rilasciare parecchi boss tanto da guadagnarmi la fiducia richiesta,mi recai allo zen col mio Mercedes a prendere mamma e papà,Diana fu la prima a corrermi incontro era cresciuta la mia sorellina aveva quasi 4 anni ed era bellissima..
- Max finalmente
La mamma mi abbracciò e vidi papà sulla porta con delle stampelle,lasciai Diana a mamma e lo raggiunsi..
- che cosa è successo?
- niente figliolo sono caduto in negozio
- papà non sai nemmeno mentire...ma comunque come stai?
- sto bene Max
- bene preparate tutto e andiamo via da qui
- ma cosa dici?
- dai su buttate delle cose in valigia e andiamo...
Ci misi ore a convincerli a fargli capire che era tutto vero poi finalmente li portai nella nuova casa e Diana urlacchiava nella nuova stanza piena di bambole e peluches,c'era anche una camera per me se mai fossi tornato...
- hai davvero mantenuto ciò che dicevi..
La mamma era commossa come papà lo lasciai la sera e tornai nel mio loft da avvocato scapolo e dopo mezz'ora suonarono alla porta una ragazza mora con una bottiglia di champagne..
- mi manda Odino sono il tuo regalo per la sua liberazione..
- apprezzo il gesto però sono stanco
La vidi smarrita e se l'avessi mandata via probabilmente Odino si sarebbe arrabbiato con lei...
- ok ok entra ma non aspettarti niente stasera sono davvero esausto...
Lei sorrise grata ed entrò...
- fa come fossi a casa tua scusa ma mi serve una doccia...
Entrai in camera e poi in bagno e mi spogliai restai col viso rivolto verso il getto e ripensai a papà e non ci avevo per niente creduto che fosse caduto, sussultai sentendo delle mani sul mio petto e guardai giù era la ragazza e mi sorrise la squadrai,come poteva una donna fare un lavoro del genere?
Però aveva un gran bel fisico e se dovevo calare nella parte dell'avvocato del diavolo le donne sarebbero state nel pacchetto l'importante era non farsi coinvolgere, poggiai le braccia ai lati della sua testa e la guardai meglio, lei mi insaponò il petto e poi scese con la mano al mio sesso e mugolai, l'acqua mi scivolava addosso e la lasciai fare anche quando scese a prenderlo in bocca, il bisogno fisiologico prese il sopravvento su tutto e poggiai la mano sulla sua testa a darle il mio ritmo e lei era così abile da farmi raggiungere l'orgasmo nella sua bocca, la tirai su baciandola e ci lavammo, il mattino dopo la vidi alla finestra con la mia camicia, era stata una nottata di puro sesso...
- ho lasciato banconote sul comodino
- non vuoi nemmeno sapere il mio nome?
- no sinceramente no
Non mi interessava dare un nome a un volto sconosciuto, ma aveva fatto il suo dovere, mi vestii e attesi uscisse per andare da uno dei miei clienti, era uno dei boss più potenti in Sicilia e forse la svolta per incastrare parecchi, da quando mi ero infiltrato molti erano già sotto controllo e pronti a tornare in galera...

Entrai nella grande villa di Marco della Rocca e venni controllato da cima a fondo...
- mi vuoi fare anche una tac?
Chiedi irritato all'uomo che mi stava palpando ovunque e non mi piaceva molto...
Della Rocca era seduto alla scrivania in mogano un uomo quasi insulso eppure emanava potere.
- oh il grande avvocato Arcuri, sta facendo meraviglie
- solo il mio lavoro
- si sieda avvocato e parliamo del suo lavoro...
- in cosa posso servire a un uomo che ha tutto?
Mi prospettò la difesa del figlio qualora alcuni affari di famiglia fossero andati male, ovviamente accettai ma ne volli sapere di più e lui fu abbastanza esaustivo nel dire a tempo debito, uscii da lì inquieto e come ogni sera per dare l'idea dell'uomo di successo entrai nella più esclusiva palestra di Palermo, la mia vita fu così per due lunghi anni, andavo poco dai miei e mi dispiaceva non essere presente nei progressi di Diana e tra poco sarebbe andata a scuola, risposi al cellulare e la voce roca di Della Rocca mi fece sussultare.
- avvocato tiri fuori mio figlio dai guai.
- incontriamoci devo saperne di più.
Lui mi indicò uno dei suoi locali e mi mandò l'indirizzo, lo raggiunsi e capii che era sparita della droga per un cartello sudamericano e quello mi bastava avevo registrato tutto e contattai il generale, nel giro di due giorni quattro famiglie compresa quella dei Della Rocca vennero smantellate e io mi rilassai la sceneggiata era finita, ma restai comunque nel giro degli avvocati era una doppia vita ma mi intrigava.
Chiamai i miei che sarei tornato a vivere con loro e mamma ne fu felice vivevano ha spese mie ma non mi pesava affatto loro avevano fatto tanto per me...
- torno domani mamma
- così porterai a scuola Diana le ho comprato un abitino rosa che sembra una bambolina. .
- sarà bellissima mamma già lo so...
Agganciai e chiamai Metin per sapere come stava...
- ah uomo sei ancora vivo?
- assolutamente sì come ti va?
Metin rise
- a me bene ma anche a te ho letto molti articoli su di te complimenti...
- grazie Metin spero di vederti presto...

My Life before Istanbul.   Prima ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora