Capitolo 10

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Quando mi sveglio, è tutto buio. È già la seconda volta che non so dove mi trovo in meno di una settimana, non va bene.

A quanto pare sono sdraiata su un divano, riesco a sentire il tessuto freddo sotto di me.

Qualcuno mi ha anche messo una coperta sulle gambe.

Louis?

Ehi, frena frena frena. Non so nemmeno dove mi trovo, non devo trarre conclusioni affrettate.

Proprio mentre sto per cercare di capire dove mi trovo, sento dei rumori provenire da un'altra stanza. Credo di essere in un salotto.

E se fosse notte? E in questa casa fosse entrato qualcuno?

Inizio ad entrare nel panico quando i rumori nell'altra stanza continuano. In salotto si sente solo il mio respiro irregolare.

Decido di alzarmi e andare a controllare, accanto al divano c'è un tavolino con una piccola lampada: meglio di niente. La impugno e mi avvicino in punta di piedi a quella che dev'essere la cucina, i rumori continuano oltre la porta.

Faccio un respiro profondo, stringo ancora di più la lampada in mano e spalanco la porta, pronta a colpire chiunque si trovi in questa stanza.

Ecco.

Ora, ho mai detto di quanto io sia brava a fare figuracce?

Nella stanza c'è Louis, a occhi sgranati con le mani in alto.

C'è un mobile della cucina aperto e una tazza sul tavolo.

Che figura di merda.

"Tutto okay?" mi chiede trattenendo una risata.

Do un'occhiata veloce al frigorifero di fianco a me, abbastanza scuro per vedere come sono conciata: capelli arruffati, felpa stropicciata e lampada alla mano come una maniaca. Non male direi.

Appoggio velocemente la lampada sul tavolo e mi sistemo i capelli, impacciata.
Che imbarazzo.

Louis se ne sta ancora indeciso su cosa fare dall'altra parte del tavolo. Non posso fare a meno di ridere e per fortuna lui mi segue.

Dopo avergli spiegato come mai mi sono catapultata in quel modo in cucina, mi chiede cosa avrei voluto fare con una lampada se ci fosse stato davvero un ladro.

Scoppiamo a ridere entrambi di nuovo e non posso fare a meno di notare quanto sia bello.

L'orologio appeso al muro segna le quattro di mattina passate, si può sapere come diavolo sono arrivata qui?

"Dove siamo?" chiedo a Louis, mentre riempie la sua tazza di acqua.

"A casa di Zayn, avevamo una festa e tu non volevi svegliarti così..."

"Mi avete mollato in salotto come una bambina e vi siete divertiti" concludo.

Lui ride imbarazzato e allunga un braccio tra gli scaffali per prendere non so cosa.

"Il fatto è che eri così tenera mentre dormivi.."
"Come scusa?" sono sicura di aver sentito male.

"Cioè, mi dispiaceva svegliarti" si corregge e dopo essersi schiarito la gola appoggia sul tavolo una confezione di biscotti.

"Cosa stai facendo?"

"Bevo una tazza di tè, altrimenti non riesco a dormire" dice, portandosi alle labbra la tazza fumante, subito dopo aver imbevuto l'acqua con una bustina di tè.

Mi scappa una risatina e lui se ne accorge.

"Che c'è?"
Davvero non se ne rende conto? A quanto pare no, dato che mi sta ancora guardando con la fronte aggrottata mentre beve il suo tè.

"You can't go to bed, without a cup of tea"
dico, intonando la strofa di Little Things che conosce bene.

Lui appoggia la tazza al tavolo sorridendo e subito dopo continua:

"and maybe that's the reason that you talk in your sleep"

la sua voce è qualcosa di indescrivibile.

Ci guardiamo dritto negli occhi e insieme finiamo il pezzo:
"and all those conversations
are the secrets that i keep, though it makes no sense to me".

Quando finiamo di cantare, siamo talmente vicini che sento il suo respiro a pochi centimetri da me.

I miei occhi fissi nei suoi, mentre entrambi sorridiamo come bambini. I capelli che gli cadono sugli occhi, il suo sorriso, il suo profumo, la maglietta che indossa, le sue mani che sfiorano le mie...

È cosí che l'ho sempre immaginato il nostro primo incontro.

Louis si avvicina ancora di più, siamo così vicini che...

"Merda, cosa ci fa una ciabatta qui?!"

Ci allontaniamo velocemente e tutta l'atmosfera che si era creata svanisce quando Zayn accende la luce.

Ha lo sguardo assonnato, non credo che abbia capito cosa stesse succedendo.

"Ehi ragazzi" dice Zayn mentre si stropiccia un occhio.

Louis gli lancia un'occhiata assassina, e lui aggiunge "ho...ho interrotto qualcosa per caso?" sul suo viso si apre un mezzo sorriso malizioso e inizia a grattarsi la barba.

Dio, è così sexy.

Louis si schiarisce la voce e io torno alla realtà.

Probabilmente avevo la bocca aperta.

"Non hai interrotto nulla, Zayn" la sua voce dice tutto il contrario.

"Forse è meglio che io... Torni a dormire" dico e forse è il modo migliore per uscire da questa situazione imbarazzante.

Sono sicura che Zayn abbia capito tutto.

"Buona notte Maddy" dice Louis imbarazzato.

"A domani, tesoro" mi sussurra Zayn proprio quando sto passando di fianco a lui per uscire dalla cucina, abbastanza ad alta voce così che possa sentire anche Louis.

Mentre torno a sdraiarmi sul divano, sento solo la risata di Zayn in lontananza.

*ANGOLO AUTRICI*

Ma buonasera! Grazie ancora davvero non sappiamo come ringraziare tutte quelle che votano e commentano la storia per noi è tantissimo! Oggi abbiamo aggiornato due capitoli per l'assenza degli ultimi giorni. Scusate per gli eventuali errori! Ciao grazie ancora!

Deer|| Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora