Capitolo 55

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Sono troppo tesa e preoccupata per il tour, una litigata non ci voleva proprio.

È passata più di una settimana e non ho ancora sentito Louis.

Non riesco a dormire quasi ogni notte, presa dai troppi pensieri.

Harry è a Los Angeles e Zayn con lui.
Il fatto che si stiano già spostando da Londra mi mette ancora più ansia, è come un ricordo costante che stia per iniziare il tour.

Aggiungo del correttore al mio solito trucco per nascondere le occhiaie e mi trascino fino in cucina per fare colazione.

Sam non la vedo quasi mai, ultimamente si vede davvero spesso con Liam e non so come faccia a non avere paura di perderlo.

Non mi sono ancora confidata con lei dal momento che oramai la mia unica priorità è la scuola, che mi aiuta anche a distrarmi da tutta questa faccenda.

"Ci sei?" mi chiede Sam guardandosi allo specchio, con già lo zaino in spalla.

Annuisco, prendendo il mio di fianco al divano e uscendo di casa insieme a lei.
All'incrocio ci sono Cindy, Annah, Matthew e Nash ad aspettarci.

Sono un po' tornata alla normalità, come prima che lo conoscessi.

Saluto tutti, mettendomi le cuffiette evitando di parlare per il resto del tragitto.
Tutti sanno che c'è qualcosa che non va, ma non mi sono ancora aperta con nessuno.

Quando entro in classe, sono tesissima.

Alla prima ora ho scienze, che è una delle materie in cui ho l'insufficienza.

Venerdì abbiamo fatto l'ultimo test e se mi va male mia madre si arrabbia sul serio.

Mi mangio le unghie, mentre chiama i cognomi degli altri che raggiungono la cattedra per prendere i propri fogli.
"Evans" dice la prof e io scatto in piedi, quasi correndo per la curiosità.
"Brava" mi fa un mezzo sorriso la prof, mentre leggo il mio voto:

A.

Per poco non inizio a saltare, mentre Nash mi chiede che voto ho preso e gioisce con me quando glielo dico.

Si cazzo!
Non vedo l'ora di arrivare a casa.
"Nash?" chiedo quando anche lui torna dalla cattedra.

La sua espressione non è delle migliori.

"È proprio una troia!" ride guardando Sam, dato che l'aveva soprannominata nello stesso modo.
Lei annuisce, mentre entrambi mi guardano.
"Quanto?" chiedo di nuovo
"D-" fa una smorfia, mentre io fulmino la prof con lo sguardo.
"Dice che non sono stato chiaro. Scusa se non parlo da nobile dell'800 come te" borbotta nel mio orecchio mentre legge le correzioni.
"Grier, Evans e Smith. Finitela" ci riprende la Anderson.

Ridacchiamo, abbassando il tono della voce e ricominciando a parlare.

La prof si gira per scrivere alla lavagna, Nash inizia ad accartocciate dei pezzetti di carta e glieli tira addosso.
"Smettila" rido sottovoce.
"Shh" dice, con un mezzo sorriso.

Continua a lanciargli piccoli pezzi accartocciati.
"Prova" mi dice, passandomene uno.

Faccio come mi ha detto, proprio quando la prof si gira e le arriva in faccia.

"Chi è stato?!" sbotta.

Cazzo.
Se mi manda in presidenza mia madre mi manda in prigione.

Nash mi guarda e nota la mia preoccupazione.
"Io, prof" dice alzando la mano.
"Grazie" sussurro.
"Perché lo avresti fatto?!" urla quella.
"Beh ormai andrò in presidenza comunque, giusto?" chiede
"Si, esatto Grier" urla.

"Beh allora posso anche dirglielo: lei è una grandissima figlia di puttana. Ora, con permesso.." si alza facendomi l'occhiolino e raggiungendo la porta, diretto in presidenza.

Date una medaglia a quel ragazzo.

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"Mamma, indovina?!" urlo correndo per il salotto appena mia madre rientra dal lavoro
"Cosa?" aggrotta le sopracciglia
"Ho preso A!" le sventolo davanti il mio test, saltellando come una bambina.
"Ma è fantastico!" sorride, dandomi un bacio sulla guancia.

"Quindi sta sera posso uscire? Sam e gli altri mi hanno chiesto se andiamo al cinema, è uscito il film nuovo quello bello che-"
"Maddy" mi interrompe.

"Hai recuperato la materia e sono fiera dei tuoi progressi, ma resti in punizione. Tu questa sera non esci di casa"

Apro e richiudo la bocca più volte per non peggiorare la situazione, mentre annuisco e vado in camera.

Che vita di merda.

"Sei sicura?" mi chiede Sam, già sulla porta, mentre si prepara ad uscire.
"Si, voi andate. Stai tranquilla" sforzo un sorriso e mi risiedo sul letto.

Ci sono i genitori di Nash a cena, ma probabilmente lui andrà al cinema.

"Posso?" chiede proprio in quel momento bussando alla mia porta, mezza aperta.

Annuisco, facendogli spazio sul letto, e mi si sdraia di fianco.

"Tu non vai?" chiedo mentre entrambi guardiamo il soffitto.
"Non mi andava di lasciarti da sola" mi attira a lui, e io mi rannicchio sul suo petto.

"Ti hanno sospeso?" chiedo divertita
"Due giorni" risponde annuendo.
Sorrido, ringraziandolo di nuovo e stringendomi a lui ancora di più.

Ho davvero bisogno di affetto in questo periodo.

"Allora, vuoi parlarmene?"
"Di cosa?" chiedo a mia volta
"Si vede che c'è qualcosa che non va, cos'è successo con Louis?"

A volte non gli racconto tutto perché mi ricordo che prova ancora qualcosa per me, nonostante esca con Stacey.

"Dai, parla" mi sprona, dandomi dei colpetti sulla schiena.
"Abbiamo litigato" nascondo il viso nel suo petto, mentre mi accarezza.
"E...?"
"Ho paura. Ho una paura fottuta!" dico, disperata, mettendomi a sedere.
Mi imita, preparandosi ad ascoltarmi.

Ho intenzione di confessargli tutto.

"Tra meno di due settimane inizia il tour! Cosa dovrei fare?! Abbiamo litigato più di una settimana fa e non si è ancora fatto vivo, io... Io non voglio perderlo, Nash! Sono così preoccupata..." mi abbraccia, mentre vado avanti a parlare.

Sono felice che mi stia lasciando sfogare.

"...non capisco più niente. Lui ha dato la colpa a me e ora ho paura che si sia allontanato da me per sempre! Io sono solo una ragazzina per lui, potrebbe avere molto di più! Quindi è logico che mi abbia lasciata, no? Però avrebbe potuto almeno dirmelo!" sembro davvero disperata mentre continuo il mio monologo, i suoi occhi fissi nei miei.

Mi sta prendendo sul serio e gliene sono grata.
Quando finisco di parlare mi butto sul letto, sfinita.
Per prima cosa, passa un dito sulla mia fronte aggrottata dalla preoccupazione.

"Devi calmarti" mi dice con quel suo tono un po' rauco.

Amo la sua voce.

"Louis sarà anche una gran testa di cazzo, ma se c'è una cosa che ho capito... È che ti ama davvero" dice e il mio cuore fa una capriola.
"Quella sera, quando è venuto a cercarmi nel bar... Mentre parlava di te gli brillavano gli occhi e non era solo colpa della vodka, credimi" ridacchia e io lo seguo.
"Se non si è ancora fatto vivo è perché è terrorizzato quanto te da questa situazione" conclude, stendendosi di nuovo accanto a me.

"Grazie, Nash" gli sussurro con la voce che assomiglia tanto a quella di una bimba.

Lo abbraccio di nuovo.

ANGOLO AUTRICI:

another chapteeeeeeer, yay!
Siamo a 10,5k visualizzazioni. Grazie *-*

Non so se avete notato ma abbiamo tolto il Prologo perché stiamo sistemando i primi capitoli, dato che fanno un po' schifo lol.

Detto questo, byyyyye al prossimo capitolo.xx

Deer|| Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora