Saluto i miei amici e raggiungo la mia via a metà di Clouds.
Inizio a cantare, come mio solito, quando sento dei passi dietro di me.
Sento un brivido lungo la schiena: qualcuno mi ha sentita cantare, ho il volume troppo alto per sapere da quanto tempo si trovi dietro di me.
Spengo la musica e mi giro, vedendo Nash che mi corre incontro con in mano il mio astuccio.
Quando mi raggiunge, noto che ha il fiatone.
Lo guardo, aggrottando le sopracciglia."Avevi dimenticato l'astuccio" me lo porge, io lo prendo e lo infilo in cartella.
"Grazie" rispondo, tirando anche un sospiro di sollievo.
Dal momento che ora c'è Nash, abbasso un po' il volume della musica."Hai detto qualcosa prima? Avrei giurato di averti sentita dire qualcosa"
"N-no... Non ho detto nulla," non so perché ci tengo così tanto a non fargli sapere che stavo cantando, solo che la musica è una cosa mia e voglio che rimanga tale.
"Credo che tu ti sia confuso" aggiungo sorridendogli, lui alza le spalle e ci incamminiamo.
Dopo qualche momento di silenzio mi sfila una cuffietta, curioso di sapere cosa sto ascoltando, facendo una faccia schifata quando sente gli accordi di Fireproof.
"Non dirmi che non ti piace!" esclamo, alzando le sopracciglia incredula.
Insomma, a chi non piace Fireproof?
"In realtà, no. Mi fa schifo, anzi" sta sorridendo, provocandomi di proposito.
Gli do una spinta con la spalla che ricambia spingendomi contro la vetrina di un negozio.
Iniziamo a farci i dispetti come due bambini, ridendo quando passa una signora guardandoci male.
Adoro il rapporto che ho con lui, siamo così spensierati.
È bello fregarsene di tutto e fare quello che ci piace fare, nonostante sia infantile.
Il lato di Nash che preferisco è che si butta sempre in qualunque occasione, non ha paura di essere giudicato, è così sicuro di se...
Un po' lo ammiro, io sono sempre a farmi problemi su cosa pensano gli altri, lui invece pensa solo a divertirsi.
Arriviamo alla fine della via mezzi abbracciati, poi mi saluta dandomi un bacio sulla guancia e si allontana lungo la strada.
Gli voglio così bene.
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Arrivo a casa e ci trovo, stranamente, mia madre
Di solito lavora a quest'ora.
Mi assomiglia molto, in aspetto e carattere, è solo un po' invadente e non andiamo molto d'accordo.
Diciamo solo che è un po' assillante.Mio padre non c'è quasi mai, è sempre via per lavoro e spesso lei con lui.
Lavorano entrambi in un'azienda, e le loro posizioni sono abbastanza importanti, questo li porta a doversi spostare spesso.
Non che mi dispiaccia avere la casa tutta per me, dato che sono figlia unica, ma a volte mi sento sola.Mentre salgo le scale saluto la donna al centro del salotto intenta a pulire il mobile accanto al televisore.
Ricambia il saluto sorridendomi e inizia a farmi le solite domande che le madri fanno quando la propria figlia torna da scuola.
Dopo aver scaraventato la cartella sul letto, scendo di nuovo le scale.
Osservo mia madre mentre mi serve il mio piatto di pasta e si siede dall'altra parte del tavolo.
Sono felice di non dover mangiare delle lasagne surgelate, nonostante il mio stomaco stia iniziando ad apprezzarle.
Mangio velocemente e mi chiudo in camera per chiamare Sam.
Non risponde al telefono, avrà altro da fare oppure è ancora a scuola.
Dopo un paio d'ore di studio, prendo un paio di spartiti, la mia chitarra e provo a cantare.
La canzone viene bene ma la chitarra non sembra troppo accordata.
Inizio a fantasticare se Niall Horan entrasse a casa mia e mi desse lezioni di chitarra.
Rido al pensiero stupido, e mi preparo per gli allenamenti di calcio.
Adoro questo sport, per me è uno sfogo e mi trovo davvero bene con la squadra.
Gioco come portiere e sono il capitano, me la cavo direi.
Mentre aspetto che sia l'ora di uscire, apro un po' di social giusto per perdere tempo.
Vado sul profilo di Sam, è stata taggata in una foto insieme a un po' di ragazzi della mia vecchia classe. Sono tutti sorridenti all'interno del laboratorio di arte.
Dio, quanto mi mancano.
A commentare la foto c'è anche Blake.
Blake.
So che non dovrei farlo, ma lo faccio. Apro il suo profilo.
Le ultime due foto sono di lui mentre bacia una ragazza.
E io che penso ancora a lui.
Nella foto ha ancora l'orecchino, il mio orecchino.
Glielo avevo regalato un pomeriggio che eravamo andati al centro commerciale, qualche giorno dopo che si era convinto a farsi il buco.
Era così sorridente mentre se lo infilava, ripetendomi che mi amava e che non lo avrebbe mai tolto.
Che lo avrebbe portato sempre con sé, come portafortuna.
Eravamo una coppia fantastica, lo amavo davvero.
Lui era il classico ragazzo figo della scuola un po' amico di tutti e circondato da ragazze.
Eppure lui aveva scelto me.
Era tutto così perfetto con lui, andava tutto così bene...
Poi, successe.
Ci ero rimasta così male che avevo smesso di fare tutto per un po'.
Avevo lasciato il campionato di calcio a metà, avevo smesso di studiare, di andare alle feste...
Mentre lui andava avanti per la sua strada uscendo con altre ragazze.
Mentre sto per iniziare a deprimermi riguardando le nostre foto che non sono mai riuscita ad eliminare dalla galleria, guardo l'orologio.
per fortuna devo andare all'allenamento.
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Deer|| Louis Tomlinson.
FanfictionSembrava così lontano, così irraggiungibile. Il suo sorriso poteva solo immaginarselo. Lui era Louis Tomlinson, lei non lo avrebbe mai incontrato. Ma forse, non sempre le cose vanno come crediamo.