Capitolo 26

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Ieri sera, come previsto, Niall le ha perse quasi tutte.
Gliene ho lasciata vincere qualcuna, mi faceva troppo pena.
Lui però questo non lo sa, ha saltato sul divano per dieci minuti dopo la sua prima vittoria.

Ora è mattina, sta nevicando. Sono affacciata alla finestra di camera mia a guardare la neve che cade appoggiata al calorifero.
Mi suona il telefono: non ho davvero voglia di rispondere.

È così bello il silenzio che si è creato, il mondo fuori che sembra stare ancora dormendo... E poi chi potrebbe essere alle sette del mattino?
Nash, ecco chi.
"Ehi"
"Buon giorno"
"Già sveglio?"
"Direi di si. Com'è andata ieri?"
"Tutto bene, Niall è una schiappa" dico ridacchiando.

"Non ne dubito. Oggi a che ora passo a prenderti?"
"Oggi?" in pochi secondi realizzo tutto: è oggi.
Oggi devo andare a vedere la partita del Manchester insieme a lui, con i biglietti che gli ho regalato a Natale.
"Oh si giusto, per la partita" aggiungo di corsa per non fargli capire che me ne sono dimenticata.
"Uhm, verso le cinque?"
"Okay. Te ne stavi dimenticando, eh?"
"Chi, io? No!" dico ironica.

Lo sento ridere dall'altra parte del telefono e non posso fare a meno di seguirlo.
Rimaniamo al telefono ancora un po', poi ci salutiamo e scendo in cucina a fare colazione.

Non sento Louis da capodanno.
Non mi ha più scritto nè chiamato, non male come primo bacio direi.
Sono un po' arrabbiata con lui, anche se non è facile, devo andare oltre al fatto che è Louis Tomlinson ed essere obiettiva.

Finito di fare colazione, decido di iniziare a studiare.
Non ho ancora fatto tutti i compiti nonostante le vacanze invernali siano iniziate già da un po'.

Quando finisco di fare storia, sento Sam aprire la porta di camera sua e percorrere il corridoio, per poi aprire quella del bagno e farsi una doccia.
Guardo l'orologio: sono le undici e mezza, strano che sia già sveglia.
Di solito se non la tiro giù dal letto, arriva anche a mezzogiorno passato.
Cerco di riconcentrarmi su i compiti ma non ne ho davvero voglia, così mi appoggio al muro del corridoio aspettando che Sam finisca la doccia.
Quando esce, scendiamo insieme in salotto a guardarci un film.
Sto davvero cercando di non pensare a Louis.

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"Divertitevi" mi dice Sam schioccandomi un bacio sulla guancia prima di chiudere la porta. Attraverso il vialetto di casa e salgo sulla macchina di Nash.

"Ehi"
"Ehi" mi sorride e mette in moto.
Durante il tragitto, accende la radio senza prestare molta attenzione alle canzoni che trasmettono.
Di solito la usa come sottofondo mentre chiacchiera con la persona seduta a fianco a lui, così come oggi.

Quando arriviamo allo stadio, c'è già un sacco di gente.
I parcheggi sono pieni di tifosi con le magliette dei giocatori e con striscioni e bandiere in mano.
Sono tutti grossi, rumorosi e felici.
Una delle cose che preferisco di venire allo stadio, è il rumore. Ti fa sentire a casa essere in mezzo al casino, deve essere così anche per i cantanti.

Cantanti.
Louis.
Non ora, Maddy. Goditi la partita.

Scendiamo dalla macchina con i biglietti ben saldi tra le dita e raggiungiamo l'ingresso, dopo aver passato i biglietti al tizio all'entrata, saliamo le scale fino ad arrivare al nostro anello.

L'eccitazione inizia a farsi sentire quando il campo si inizia a vedere, inizio a saltellare stringendo il braccio di Nash fino a che non arriviamo ai nostri posti.
"Hai fame?" mi chiede dopo qualche minuto.

Lo stadio si sta iniziando a riempire e i maxischermo si sono appena accesi.
"Ti va un hot dog?" rispondo cercando di non sembrare troppo poco femminile.
"Andata" risponde ridacchiando.
Si alza salendo le scale delle tribune per raggiungere il bar, lasciandomi sola.
Mi suona il telefono, è Niall.

Deer|| Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora