Capitolo 2

2K 140 31
                                    

GAIA
Marco come sempre aveva messo il muso, perché insieme a Emma e Chiara avevo bevuto qualche cocktail, e perché avevo ballato insieme a loro e ad altre amiche, nonostante i partecipanti alla festa li conosceva tutti perché una delle cose che caratterizzava la mia famiglia era che l'amico di uno di noi era amico di tutti, considerando poi che gli amici più stretti erano quelli con cui eravamo cresciuti insieme, i nostri vicini, infatti nonostante tutti avessimo età differenti eravamo tutti amici.
Quindi questa sua gelosia, infondata tra l'altro, mi stava cominciando a dare fastidio, prendo il telefono e chiamo mio padre, anzi gli faccio la videochiamata così se risponde mi farà vedere quel che può di Istambul. Risponde ma dice che è ancora a Fiumicino per un guasto, mi esalto perché deduco che in questo modo lui può tornare a casa per la festa, mi conferma tutto e io le ricordo che dobbiamo vedere l'ultima puntata di Erkenci kus la serie turca, l'abbiamo cominciata insieme e volevo finirla con lui, mi dice di voler farmi vedere una persona, ma di allontanarmi dalla musica, faccio come dice, forse avrà incontrato qualcuno che conosco, sapevo che era impossibile che fosse qualche persona famosa, perché mio padre quando lavora è molto professionale.
Guardo lo schermo, non ci credo, proprio lui, l'attore della serie turca, quel ragazzo che mi aveva coinvolta emotivamente e che mi aveva fatto credere che in fondo il vero amore esiste, ma che non è tale se non si e felici per la persona amata. Rimango un po' imbarazzata, anche lui lo sembra, ma infondo sarà solo una mia impressione, ti pare che uno come lui abituato a bagni di folla, si imbarazza per una videochiamata con la figlia del pilota.
Mio padre viene chiamato da qualcuno e si allontana, siano rimasti io lui è il mio imbarazzo, cerco appunto di giustificare il mio mutismo per l'imbarazzo e per la sorpresa, anche lui dice di essere imbarazzato, ma forse lo ha detto per non farmi sentire a disagio, poi mi dice di essere fortunata ad avere il papà che ho e in modo sicuro è soddisfatto, dico che lo sono davvero, mi sembra un sogno sto parlando di mio padre con lui, ma ecco che sento Marco gridare il mio nome, istintivamente abbasso il telefono per non fargli vedere chi c'è dall'altro lato del telefono, avrebbe fatto sicuramente una scenata colossale, avrei voluto attaccare per non far sentire a Can la stupida discussione, che sicuramente stavo per avere. In modo calmo gli dico che sono al telefono con papà, almeno forse in questo modo placherà i suoi nervi, ma ad ogni modo sottolinea che so divertirmi da sola e quindi lui va via, questa volta non lo fermò, non cerco di convincerlo, se vuole andare, che vada pure, sottolineo che è il compleanno di mia sorella e che non me lo voglio rovinare.
Sospiro e ricordò perfettamente che dall'altro lato del telefono che Can che sicuramente ha sentito tutto, se prima ero imbarazzata, figuriamoci ora. Alzo lo schermo e vedo anche mio padre, cerco di tagliare la telefonata, per evitare ulteriori brutte figure.
Saluto papà e saluto Can in modo educato, dicendo che era stato un piacere parlare con lui, anche se in fondo non avevamo parlato di nulla, inaspettatamente ricambia il suo piacere e aggiunge spero ci sia di nuovo occasione.
Attacco prima di farmi mille viaggi mentali e raggiungo mia sorella, mi guarda

< stai bene? Marco? Avete litigato?>

la guardo

< Marco come sempre Emma, si è arrabbiato perché ho ballato>

alza gli occhi al cielo. Mia nonna mi chiama

< Gaia, vieni un momento?>

mi avvicino e mi fa segno di sedermi sulle sue ginocchia, lo facevo da quando ero piccola, mi sorride

< con chi parlavi al telefono?>

la guardo sospettosa

< con papà perché?>

fa spallucce

< perché di solito quando parli con tuo padre non sei imbarazzata, da muoverti continuamente >

Semplicemente noi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora