Capitolo 15

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CAN
Siamo arrivati a Roma da 4 giorni, domani devo tornare per forza a Istambul, ovviamente Gaia sarebbe venuta con me, ma purtroppo nonna Lucia da ieri è molto peggiorata, quindi giustamente Gaia non se la sente di lasciarla sola, se potrei rimanderei anche io la partenza per rimanere qui con loro, ciò provato ma è impossibile, anche Gaia mi ha detto che devo partire, ha ribadito per la millesima volta che non vuole in nessun modo essere di intralcio per i miei impegni lavorativi, addirittura mi ha detto che per una cosa così sarebbe disposta a lasciarmi. Sicuramente il troppo stress la troppa ansia per la nonna la fa straparlare.
La vedo è molto triste, giù di morale anche se cerca in tutti i modi dimostrarsi forte, vorrei far qualcosa per lei, ma davanti a questa situazione cosa posso fare?
Abbiamo cenato in silenzio, Gaia è in cucina con Emma io vado su da nonna Lucia, domani mattina presto ho l'aereo, ne approfitto per salutarla.
La trovo sveglia, come mi vede mi sorride e mi invita ad accomodarmi seduto vicino a lei, mi prende le mani

< nonna domani mattina ho l'aereo presto, sono venuti per salutarti>

mi accarezza il viso e una lacrima le scende, con il mio pollice l'asciugo

< nonna, massimo una settimana e torno di nuovo ok?>

ora si fa seria

< Can, credo che sarà l'ultima volta che ci vediamo questa >

sentire queste parole mi ha frantumato il cuore e fiumi di lacrime cominciano a scendere sul mio viso, lei mi abbraccia e io singhiozzo come un bambino, nonna Lucia era molto speciale anche per me, mi era entrata nel cuore dal primo momento quando mi ha chiesto di chiamarla nonna, mi ha fatto sentire subito a casa e parte della famiglia, nonostante in quel momento ero un perfetto estraneo per tutti.

< Can non piangere, ricordati quello che mi hai promesso, devi pensare tu a Gaia, sei l'unico che può farlo, sei l'unico a cui lei concede questo >

la stringo forte

< non preoccuparti nonna, ci penso io a lei ok?>

mi sorride

< lo so >

rimaniamo così abbracciati per non so quanto tempo.
La porta si apre e Gaia e Emma ci raggiungono, Gaia si viene a sedere sulle mie gambe e stringe le mani della nonna, Emma si siede dall'altro lato

< nonna devo dirti una cosa>

nonna si gira verso Emma e le sorride

< sono incinta >

nonna sgrana gli occhi e sorride, mette la sua mano sulla pancia di Emma e si commuove, ovviamente ci commuoviamo tutti, poco dopo nonna ci guarda

< adesso andate, sono stanca, fatemi dormire un
po' >

tutti annuiamo le prime a baciarla e darle la buonanotte sono Emma e Gaia, io mi avvicino e la stringo forte

< Can, abbi cura di te e di Gaia, è stato un onore averti conosciuto figliolo>

le bacio la guancia

< nonna, per me è stato un onore incontrare te e tutta la tua famiglia, sei davvero speciale nonna Lucia, non ti deluderò, mi prenderò cura di Gaia, ma tu non lasciarci mai >

mi sorride

< mai Can, ora vai>

mi alzo e prima di uscire asciugo le mie lacrime e poi raggiungo il salotto, ma di Gaia e Emma nessuna traccia, mi affaccio nel giardino e vedo Gaia sdraiata sull'amaca che guarda il cielo, mi avvicino

< posso?>

indicando l'amaca lei mi sorride e si sposta per farmi spazio.
Mi sdraio e l'abbraccio forte, lei stringe la mia maglietta in un pugno

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