Capitolo 55

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<<Kirst?>>
La voce di Laurel mi riscuote dagli assillanti pensieri che mi attanagliano la mente da ieri sera, <<sicura che va tutto bene?>>
<<Si... ho solo mal di testa>> mento, varcando finalmente la porta e raggiungendo il cortile.
Le lezioni sono appena terminate e non potrei che esserne più felice.
Sono così confusa.
Non faccio che pensare a ciò che mi ha svelato Jake.
Dovrei dirlo a Lucas? E se si, come la prenderà?
Prendo fiato e con un sorriso appena accennato saluto Laurel e mi dirigo verso casa.
Sono stanca di tutte queste situazioni complicate.
Procedo svelta lungo il marciapiede con lo sguardo fisso nel vuoto.
Sono così esausta e impotente davanti a tutto questo, che i miei occhi si riempiono di lacrime.
Prendo un respiro profondo e cerco di ricompormi.
<<Kirsten.>>
La voce di Lucas mi raggiunge dall'altro lato della strada.
Maledizione, che ci fa fuori dal locale a quest'ora?
Chiudo gli occhi e mi fermo all'istante.
Poco dopo sento la sua mano calda posarsi sul mio braccio, <<stavi praticamente correndo e la cosa non mi conforta affatto.>>
Apro gli occhi e incontro le sue meravigliose iridi verdi.
<<Non dovresti lavorare?>> chiedo, con voce stanca.
<<Dovevo vederti. Ne avevo bisogno. Io... ho bisogno di te.>>
Le sue parole mi arrivano dritte allo stomaco.
Sospiro e faccio un passo indietro, guardando altrove.
Non riesco a dire quello che sto per dire guardandolo negli occhi. Fa troppo male.
<<Io credo che tu debba parlare con Clare. Subito.>>
Le parole escono fredde dalla mia bocca.
Lucas mi guarda confuso, <<Che diavolo vuol dire?>>
<<Meriti di sapere la verità da lei... non da me.>>
Lo oltrepasso, ma mi afferra un polso facendomi voltare verso di lui.
Il volto è ceruleo e lo sguardo attonito, <<non si tratta di ciò che penso, vero?>>, le parole gli escono strozzate.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, <<non so a cosa stai pensando e nemmeno lo voglio sapere. Lasciami andare, per favore.>>
Non so cosa mi stia prendendo.
Sono consapevole che lo sto ferendo ed è per questo che ho un bisogno irrefrenabile di mettere una certa distanza tra noi.
Indietreggio velocemente e tiro via il polso dalla sua presa.
Lucas rimane impotente, con gli occhi fissi nel vuoto.
Mi fa male vederlo così.
Sento un nodo stringermi la gola e farsi largo fino al petto e prima di scoppiare a piangere gli volto le spalle e corro verso casa.

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Sento un formicolio al braccio e assonnata inizio a muoverlo per ridargli vita.
Merda, mi sono addormentata.
Mi strofino gli occhi con una mano e con l'altra chiudo il libro di chimica che mi ha fatto da cuscino.
Chissà che ore sono.
Sbuffo e afferro il cellulare.
Sono già le dieci di sera.
Mi sento così male emotivamente che vorrei rimettermi a letto e svegliarmi tra qualche giorno.
Sento lo stomaco brontolare e decido di scendere in cucina per mangiare qualcosa.
Dicono che il cioccolato migliori l'umore, ma nel mio caso non credo proprio che funzioni.
Tentar non nuoce, giusto?
Metto il telefono in tasca e apro la porta.
Le luci sono tutte spente e la porta della camera dei miei genitori è chiusa.
Scendo silenziosamente le scale e raggiungo la cucina.
Prendo un barattolo di nutella e affondo il cucchiaio senza troppe cerimonie.
Quel sapore inconfondibile mi avvolge i sensi e mi rilassa.
Sento il cellulare vibrare in tasca.
Il nome di Lucas appare sullo schermo e sento il cuore fermarsi un attimo per poi riprendere a battere più forte di prima.
Cosa faccio ora? Rispondo, o no?
Avrà parlato con Clare?
Faccio un respiro profondo e quando decido di rispondere, la chiamata cessa.
<<Merda>> bisbiglio, sottovoce.
Chiudo il barattolo di nutella e faccio un respiro profondo prima di prendere una decisione definitiva.
Porto il telefono all'orecchio, con la mano tremante.
Risponde al secondo squillo, <<Dobbiamo parlare.>>
Sospiro, <<lo so.>>
<<Ti chiamo quando sono sotto casa tua.>>
Riaggancia, senza darmi il tempo di replicare.

Cammino avanti e indietro nella stanza per oltre mezz'ora. Sono così agitata che le mani sudano e ogni poco devo asciugarle sui jeans.
Mi fermo davanti allo specchio del salotto e porto alcune ciocche di capelli neri dietro le orecchie.
Non ho un bell'aspetto, sono struccata e i capelli sono crespi, ma onestamente è l'ultima cosa di cui mi importa al momento.
Continuo a camminare lentamente finché non sento il telefono vibrare.
Senza rispondere, apro la porta e mi precipito fuori.
Strizzo gli occhi per abituarmi all'oscurità e mi guardo attorno, fino a quando non scorgo la sua figura.
Ha la testa china e muove un piede nervosamente.
Cammino piano verso di lui e quando gli sono di fronte, i suoi occhi mi scrutano pensierosi.
<<Ciao>> sussurro tesa.
<<Ho un figlio>> mormora calmo.
Si avvicina un po', tira fuori il cellulare e mi mostra la foto di un bellissimo bambino con inconfondibili occhi verdi e capelli marrone scuro.
Inutile dire che è bellissimo.
<<Si chiama Sam>> continua, <<immaginavo che Clare mi stesse nascondendo qualcosa, ma speravo con tutto me stesso che non si trattasse proprio di questo. Se solo me l'avesse detto prima, sarei stato più presente nella sua vita. Avrei potuto dare il mio contributo, io... voglio conoscere mio figlio e trattarlo come merita. Sono diverso da mio padre. Non lo abbandonerò mai>> dice tutto d'un fiato, <<non so cosa ti abbia detto Jake, ma non voglio che tu pensi che non mi sia preso le mie responsabilità, io...>>
Il suo sguardo è smarrito e il cuore mi si stringe nel petto.
Gli poso una mano sulla guancia, <<Jake mi ha detto che Clare ti ha mentito>> ribatto cauta, <<e sinceramente ora vorrei solo sapere come stai.>>
Lucas mi guarda per un momento stupito. Non ho il tempo di capire quello che sta succedendo, che sento le sue mani forti stringermi i fianchi e la sua bocca sulla mia.
Questo bacio... Finalmente il peso che avevo nel petto si scioglie e sento che respirare non è più così faticoso.
Mi lascio andare totalmente e intreccio le braccia attorno al suo collo stringendomi a lui.
La sua lingua stuzzica la mia e le sue mani scivolano lungo tutto il mio corpo senza sosta.
Poco dopo, si scosta leggermente.
Il suo sguardo è così intenso che mi inchioda sul posto e lo sciame di farfalle nello stomaco inizia a farsi sentire.
<<Io ti amo Kirsten.>>
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Ehilà!
Scusate l'attesa, ma ho avuto un po' di problemi.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! ❤️
La storia sta per volgere al termine e ci sarà qualche altra sorpresa per voi.
Grazie per tutto il supporto!
Vi voglio bene.
~Noe

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