Cosa faccio adesso?
Mi sono alzata di colpo prima che suonasse la sveglia pensando a Lucas.
E il pensiero che mi attanagliava sapete qual era?
Che devo assolutamente restituirgli il suo giubbotto.
Quanto posso essere stupida?
Non è solo una scusa per poterlo rivedere, giusto?
No non lo è.
Si lo è.
Mi rigiro nel letto e chiudo gli occhi.
Ma perché?
Perché deve essere tutto così complicato?
Non poteva piacermi un ragazzo più... normale?
Si, lo ammetto mi piace.
È stupido dire il contrario.
Perché mi metto sempre nei guai con le mie stesse mani?
Inutile farsi tutte queste domande quando la risposta a tutte è sempre solo una: sono una cretina.
Non c'è altro da aggiungere.Cerco di riprendere sonno, ma mi risulta così difficile che decido di alzarmi. Afferro l'Iphone dal comodino e vedo che sono solo le sei e mezzo del mattino.
Ottimo.
Di solito dormo talmente profondamente che sembro quasi una tartaruga in letargo, probabilmente neanche un terremoto mi sveglierebbe.
Sono messa proprio male per svegliarmi a quest'ora.
Perfetto.
Sbatto la testa più volte contro il cuscino maledicendomi e decido di alzarmi.
Mi infilo in bagno cercando di fare meno rumore possibile perché i miei stanno ancora dormendo e mi faccio una doccia veloce.
Asciugo un po' i capelli e li raccolgo in una coda, indosso un paio di jeans blu scuro strappati sul ginocchio e un maglioncino rosa leggero.
Rendo il viso presentabile coprendo le imperfezioni con il fondotinta. Applico il mascara sulle ciglia e un gloss nude sulle labbra.
Bene, sono quasi pronta.
Preparo velocemente lo zaino e ci infilo dentro anche il giubbotto in pelle di Lucas.
Ho deciso di passare dal Pandemonium alla fine delle lezioni così glielo potrò restituire.
Mi sembra una buona idea.
Si lo è.
O forse no?
Perché devo essere così insicura quando si tratta di lui?
Scaccio via questi pensieri assillanti dalla mia testa, mi carico lo zaino su una spalla e scendo le scale silenziosamente.
Lascio un post-it appeso al frigorifero per i miei genitori in cui li avviso che tornerò a casa per pranzo.
Apro la porta ed esco chiudendomela alle spalle.La luce mattutina investe i miei occhi ancora assonnati e mi costringe a socchiuderli.
La brezza leggera mi scompiglia i capelli facendomi rabbrividire.
Cavolo, stamattina fa più freddo del solito.
Guardo l'orologio e noto con piacere che sono le sette e un quarto, posso fermarmi a fare colazione tranquillamente.
Fantastico!
Mi incammino sul marciapiede semi deserto in direzione della caffetteria che precede la scuola.
La mia meta si trova adiacente al Pandemonium, ma la cosa non mi infastidisce più di tanto.
Più procedo più sento freddo.
Merda, ho lasciato la mia giacca a casa pensando che la temperatura fosse più alta.
Sbuffo, tiro fuori dallo zaino il giubbotto in pelle di Lucas e lo indosso.
Mi va largo ovviamente, ma il calore che mi invade appena mi copre le braccia e le spalle è confortante.
E poi... ha anche il suo profumo.
La mia testa inizia a vagare come al solito e mi ritrovo a pensare a quanto sia stato bello ritrovarsi stretta tra le sue braccia ieri.
Penso a quanto la sua espressione talvolta possa essere arrogante, ma a quanto il suo tocco sul mio viso fosse stato dolce e delicato.
Penso anche al fatto che avrei tanto voluto che mi baciasse.
Già.
Lo desideravo e mi è sembrato di leggere nei suoi occhi il mio stesso desiderio.
Questo però non cambia niente.
Forse mi sono immaginata tutto.
Non ci stiamo nemmeno frequentando e probabilmente non diventeremo mai qualcosa di più.
È inutile fare questo genere di pensieri.
Mi guardo intorno e noto che sono arrivata di fronte al suo locale.
Vedo una moto rossa parcheggiata lì davanti e un ragazzo che si sfila il casco passandosi una mano tra i capelli biondi.
Oh. Oh.
È lui.
Sfilo velocemente dietro la moto ed entro nella caffetteria lì vicino.
Per fortuna!
C'è mancato un soffio!
Non sono pronta psicologicamente per avere una conversazione con lui a quest'ora del mattino.
Mi metto in fila e aspetto il mio turno.
Ordino un cappuccino, pago il conto e procedo verso l'uscita con un bicchiere fumante tra le mani.
Spingo la porta e inizio a scendere i gradini con gli occhi fissi a terra per evitare di inciampare da qualche parte.
Sono così goffa.
Prendo un sorso di cappuccino e continuo a scendere.
<<Non riesci proprio a starmi lontana eh?>>
Quasi mi strozzo.
Alzo gli occhi e vedo Lucas di fronte a me.
Indossa una maglia bianca e un paio di jeans azzurri. I capelli biondi sono spettinati e gli ricadono disordinati sulla fronte e gli occhi verdi sono luminosi.
Ovviamente è inutile dire che sia bellissimo come al solito.
<<Veramente ho cercato di evitarti in tutti i modi>>, gli confesso sorridendo e indicandogli la moto per fargli capire che l'avevo già visto.
<<Accidenti. E io che pensavo che ti fossi appostata qui ad aspettare che arrivassi>>, si avvicina e mi fa cenno di aspettare mentre entra nella caffetteria.
Scendo l'ultimo gradino e mi rilasso con la schiena contro il muro di cemento sorseggiando il mio cappuccino.
Lucas esce pochi minuti dopo e mi si affianca.
<<Allora, cosa fai oggi?>> mi chiede con un ghigno sulle labbra.
<<Le solite cose che faccio ogni giorno>> ribatto, <<vado a lezione e poi torno a casa>>.
<<Riesci a rendere noioso anche il giorno del tuo compleanno quindi>> obietta, voltandosi completamente verso di me.
Su questo devo dire che ha perfettamente ragione.
Annuisco. <<Ho già festeggiato ieri. Credo che possa bastare>>, rispondo facendo spallucce.
Svuoto il bicchiere e lo vado a buttare nel cestino lì vicino.
Lucas osserva pensieroso ogni mio gesto, poi fa lo stesso avvicinandosi.
<<Dai, andiamo>> mi dice, prendendomi per mano e trascinandomi dalla parte opposta rispetto a quella in cui dovrei andare.
Tira fuori il cellulare, digita qualcosa e poi se lo porta all'orecchio.
<<Scusa se ti ho svegliata>> dice, <<Devo fare una cosa quindi aprirò il locale verso le undici, va bene?>> si ferma un attimo per aspettare la risposta dell'interlocutore e poi continua <<Si, sta tranquilla, sarà tutto pronto per quell'ora>>.
Riaggancia e sfodera un sorriso misterioso.
Immagino che stesse parlando con sua madre.
<<Stamattina sono tutto tuo. Contenta?>> mi chiede ammiccando.
Cosa? Tutto mio? Stamattina?
Impiego un attimo a capire cosa sta succedendo.
Monta in sella e mi porge un casco. <<Sali>> mi ordina mettendo in moto.
Eh?
Inizio a ridere a crepapelle.
<<Non ci penso nemmeno. Io devo andare a lezione Lucas!>> gli rispondo, posando il casco sul sedile in pelle.
Non so perché, ma tutto questo mi fa davvero sorridere.
<<È il tuo compleanno. Andiamo, ci divertiremo>> mi risponde dolcemente e poi aggiunge, <<Mi hai sentito al telefono no? Devo essere qui per le undici quindi più tempo ci metti ad autoconvincerti meno ne avremo per divertirci. A te la scelta>>.
Mi guarda in attesa.
Vorrei poter fare una lista veloce dei pro e dei contro di questa faccenda, ma non ho abbastanza tempo.
Non ho proprio nessuna voglia di andare a lezione... beh come ogni mattina in realtà, ma oggi stranamente ancora di meno.
Alla fine cosa potrebbe mai succedere se accetto di andare con lui?
Sono soltanto poche ore in fondo.
Giusto?
Beh la verità è che l'invito di Lucas è così allettante che mi rifiuto di rifiutare.
Sbuffo e allungo un braccio per prendere il casco.
<<E va bene>> gli dico, alzando gli occhi al cielo.
Infilo il casco e cerco di allacciarlo, ma senza nessun risultato.
<<Ma come diamine funziona questo aggeggio?>> sussurro tra me e me.
Lucas allunga un braccio, mi prende per la vita e mi avvicina a lui.
<<Faccio io>>, mi dice tranquillo, fissandomi con aria di superiorità attraverso i suoi occhi verdi.
Avvicina le mani al cinturino del casco sotto il mio mento e poco dopo sento un click.
<<Ecco fatto. Sali forza>>, mi tira per un polso attirandomi a lui.
Sto per salire quando mi ferma stringendo la presa.
<<Se ti mancavo bastava che mi mandavi un messaggio>>, esordisce sogghignando.
Eh?
Non riesco a capire.
Mi sono persa qualcosa.
<<Avevi bisogno di sentire il mio profumo per affrontare questa splendida giornata?>> continua facendosi beffe di me e continuando a sorridere come un idiota.
Indica con il mento verso il mio maglioncino.
Cos'ha a che non va?
Oh no. No. No.
Maledizione!
Ho il suo giubbotto addosso!
Me ne ero completamente dimenticata.
Sgrano gli occhi e sento le mie guance avvampare.
Che figura di merda!
<<I-Io..>> balbetto, puntando gli occhi a terra imbarazzata <<avevo deciso di portartelo subito dopo delle lezioni, ma poi quando sono uscita faceva freddo, così l'ho indossato>>, ammetto e subito dopo alzo lo sguardo e fisso i suoi occhi divertiti <<Non è come pensi>>, aggiungo distaccata, riprendendo il controllo di me stessa.
<<Certo come no>>, alza gli occhi al cielo e mi libera il polso.
Allunga la mano e mi chiude il suo giubbotto facendo scorrere la cerniera fin sotto il mio mento e nel farlo mi sfiora involontariamente il collo con le dita.
Mi irrigidisco al suo tocco, lui se ne accorge e prontamente tira via la mano e mi guarda con gli occhi verdi che luccicano e un sorriso sghembo sulle labbra.
Mi fa cenno di salire e io lo assecondo, cercando di mantenere una certa distanza tra noi.
So già che devo aggrapparmi a lui se non voglio cadere, quindi gli poso le mani sui fianchi senza troppe cerimonie.
Lui sobbalza a quel contatto.
Forse non si aspettava che avrei preso l'iniziativa.
Poi prende entrambe le mie mani, mi strattona in avanti e fa aderire completamente il mio corpo alla sua schiena e le mie cosce alle sue.
Sento i suoi muscoli sodi sotto le mani e il suo cuore accelerato che sembra battere a ritmo con il mio.
E chiariamoci, in questo momento sono molto agitata.
Forse prova quello che provo io?
<<Dove andiamo?>> gli chiedo curiosa alzando la voce per sovrastare lo scalpitio del motore acceso.
<<Oh, nanerottola>>, sento il suo petto vibrare sotto le mie mani. Sta ridendo. <<È proprio questo il bello. Non ne ho la più pallida idea>>.
Non ho il tempo di formulare altri pensieri nella mia testa che Lucas mi stringe forte la mano e parte immettendosi nella strada affollata.
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Ciao a tutti!
La storia vi sta appassionando?
Siete curiosi di scoprire cosa accadrà tra Lucas e Kirsten nel prossimo capitolo?
Fatemi sapere commentando!
Un bacio! ❤️
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My Drug is You
Romantik[COMPLETA, IN REVISIONE] La neo diciottenne Kirsten conduce una vita tranquilla, quasi monotona nella sua amata Londra. Frequenta il liceo con i suoi due inseparabili migliori amici e ha una passione che pur di soddisfarla la porterà a prendere deci...