Capitolo 39

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<<Forza, parla>> dico, scontrosa.
<<Ti ricordavo più gentile, Kitty.>>
<<Io invece ricordavo di essere sempre stata invisibile per te, caro Jake.>>
Fa una smorfia e picchietta due dita sul volante, <<non è così, Kirsten. Ero un ragazzino stupido e tu eri...>>
<<Una dei tre moschettieri, giusto?>>
Fa un respiro profondo e annuisce.
<<Kirsten ascoltami, ti stai mettendo nei guai, tu non sai cosa ha...>>
Gli lancio un'occhiataccia, <<non ti azzardare a parlare di Lucas.>>
<<Dannazione! Sto solo cercando di proteggerti.>>
<<Proteggermi!? Ma fai sul serio, Jake!?>>
<<Kirsten>>, mi ammonisce in tono duro, serrando la mascella, <<possibile che tu non capisca?>>

Sbuffo esasperata, <<Cos'è che non capisco, Jake?>>

<<Non voglio che faccia del male anche a te. Non lo sopporterei>> sussurra, sconfitto.

Vederlo così vulnerabile, mi mette a disagio.

Cambio posizione nervosamente sul sedile e cerco di mantenere la calma, <<so badare a me stessa, non sono una sprovveduta e poi... Lucas non mi farebbe mai del male>> asserisco, cauta.

Scoppia in una risata isterica e si passa nervosamente una mano tra i capelli castani, <<anche Clare diceva la stessa cosa.>>

Ma che diamine...

Chi è Clare?

E cosa c'entra lei con Lucas?

Muoio dalla voglia di saperlo ma... non così.

Non da Jake.

Faccio di no con la testa, <<Jake, ho capito cosa stai cercando di fare ma, qualsiasi cosa sia successa in passato, voglio saperla da Lucas. Non da te.>>

Stringe il volante con forza e sospira rumorosamente, <<sei così testarda, Kirsten.>>

Borbotto un "lo so" sottovoce e volto la testa verso il finestrino, per evitare il suo sguardo di disapprovazione.

Cerco di calmare i pensieri che corrono fin troppo velocemente, in direzioni per niente piacevoli.

Non voglio pensare male di Lucas ma, ammetto che in questo momento mi risulta alquanto difficile.

<<Mi dispiace>> bisbiglia, tutto a un tratto.

Volto la testa e lo guardo stupita,
<<per cosa?>>

<<Mi sono comportato da vero idiota. È solo che... vederti con lui, mi ha fatto perdere la testa. Io... sono migliore di così>> asserisce, in tono calmo.

Ha ragione.

Fin da quando lo conosco, è sempre stato un ragazzo pacato.
Non è mai andato alla ricerca di guai e ancor meno ne è stato l'artefice.

È proprio per questo, che mi piaceva così tanto.

Sapeva di essere popolare ma, non ne ha mai approfittato per comportarsi come il tipico bulletto, presente in ogni scuola.

È sempre stato rispettoso e gentile con chiunque.

Questi pensieri, non so perché, ma mi fanno sorridere.
Mi rendo conto di essermi comportata davvero da stronza con lui e forse, non lo meritava totalmente.

<<Anche io non mi sono comportata bene con te. Mi dispiace, Jake>> sussurro, in tono delicato.

Noto le sue labbra incurvarsi in un sorriso e la sua mano cercare la mia.
<<È tutto apposto. Voglio solo che tu stia bene.>>

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