Capitolo 14

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Alzo lo sguardo e lo vedo che mi scruta divertito.
Ma perché devo sempre trovarmi nel posto sbagliato al momento sbagliato?

Non ho il tempo di rispondere che Sharon gli si affianca, circondandogli la vita con il suo braccio esile.
Mi lancia un'occhiataccia. <<Ancora lei?>> dice sprezzante.
Alzo gli occhi al cielo e faccio finta di non sentire.
<<Spostati>>, dico fredda.
Voglio solo uscire fuori.
<<E se non volessi?>> sorride divertito.
Stronzo.
Mi guardo attorno e vedo che per raggiungere l'altra uscita dovrei attraversare tutto questo dannato locale.
<<Vai al diavolo!>> inizio a spintonarlo cercando di raggiungere la porta aperta. Sharon fa una smorfia alla vista delle mie mani premute sul suo petto.
Lucas, invece, ha il suo solito sorriso sghembo stampato sul volto e mi fissa divertito.
È veramente bello, devo ammetterlo, ma questo non cambia le cose.

Non oppone alcuna resistenza, che strano.
Indietreggia passo dopo passo e attraversiamo l'uscita occhi negli occhi.

Respiro profondamente nel sentire l'aria pulita invadermi i polmoni.

Che bella sensazione!

<<Ti avevo avvertita che non era il posto adatto a una come te>>, dice Lucas calmo.
Le mie mani scivolano via dal suo petto.
Mette una mano nella tasca posteriore dei jeans e tira fuori il pacchetto di sigarette e un accendino. Ne prende una e inizia a fumarla.
<<Dovresti entrare, stai lasciando la tua ragazza da sola!>> sbotto.
Scuote la testa e ride di gusto. <<Ma come ti sei conciata?>>, il suo sguardo percorre tutta la mia figura lentamente.
Mi sento esposta e incrocio le braccia davanti al petto come se fossero una protezione.
<<Così non passerai inosservata, lo sai vero?>> continua, prendendosi gioco di me.
Non ha torto.
Ho notato come mi guardavano i ragazzi in quella sala e si... okay, è gratificante sapere che sono oggetto della loro attenzione però... odio sentire tutti quegli occhi addosso.
<<Si, lo so>>, sospiro sconfitta.
È stupito nel sentire che gli ho dato ragione, ma dopotutto che senso avrebbe contrariarlo? Vorrei solo tornare a casa in questo momento.
Vedo qualcosa nel suo sguardo cambiare, <<Vieni, ti riaccompagno a casa>>.

Adesso mi legge anche nel pensiero?

Per un attimo mi sfiora l'idea di accettare ma... non posso lasciare Laurel qui da sola.
Anche se devo dire che al momento è in ottima compagnia.
<<Non sono qui da sola e non poss...>>, mi tappa la bocca con una mano e io spalanco gli occhi.
<<Shh, non iniziare a parlare a ruota libera o cambierò idea. Adesso entriamo, dici alla tua amica che torni a casa con me e vedrai che non ne sarà per niente scontenta>>, mi fa l'occhiolino e mi oltrepassa sicuro di sé, entrando nel locale.
Quanto è egocentrico!
Sorrido e mi volto per seguirlo.
Vedo che aspetta impaziente che io lo raggiunga.
<<Ti muovi o no? Non ho tutta la sera>>, fa sbuffando.
Con le parole dice una cosa ma con gli occhi... beh, quelli brillano quando si posano su di me e dicono tutt'altra cosa.
È felice di vedermi. Non lo ammetterà mai, ma è così.

Ci sono troppe persone dentro e anche se sono poco distante da lui ad un tratto lo perdo di vista perché il mio sguardo è catturato da qualcosa... o meglio, da qualcuno.
Sharon si muove a ritmo di musica e si struscia contro un ragazzo che riesco solo a intravedere perché le luci forti mi annebbiano la vista.
Sento un braccio circondarmi la vita e Lucas mi guarda storto.
<<Non stiamo giocando a nascondino nanerottola, vedi di starmi dietro. Non ho voglia di picchiare qualcuno stasera>>, dice vicino al mio orecchio.
Un brivido mi percorre la schiena.
Siamo troppo vicini.
<<Picchiare qualcuno?>> alzo un sopracciglio e sto per scoppiare a ridere, ma mi prende per mano e inizia ad avanzare in mezzo alla folla.

Vedo Laurel che sorseggia un cocktail seduta su uno sgabello vicino al bancone.
Con lei ovviamente c'è James.
Dal sorriso che fa quando mi vede, capisco che si sta divertendo molto.
Supero Lucas sempre tenendolo per mano e lo trascino con me.
<<Laurel! Tutto bene?>> le chiedo, quando sono lì vicino.
<<Più che bene! Tu inv...>> si ferma e sposta lo sguardo sulla mia mano che è intrecciata a quella di Lucas.
D'istinto la tiro via imbarazzata.
La guardo male, prima che dica qualche stronzata che mi metta a disagio.
<<Lucas si è offerto di accompagnarmi a casa, ma se vuoi che rimanga basta che lo dici>>, il suo sorriso si allarga ancora di più.
<<Certo che no! Và con lui!>>risponde entusiasta, ammiccando.
Scuoto la testa esasperata, vado ad abbracciarla ed esco dal locale seguita da Lucas.
Anche se non lo vedo percepisco i suoi occhi bruciare sulla mia schiena e la cosa non mi dispiace.
Usciamo e percorriamo il vialetto in silenzio.
Saliamo in macchina e senza che lui mi dia il permesso accendo la radio.
Mi guarda storto, ma poi sorride e senza dire niente si immette nella strada.

Sono passati dieci minuti e, nonostante io non abbia molto senso dell'orientamento capisco se è la strada verso casa mia o se non lo è.

<<Lucas... dove stiamo andando?>>
Mi sono irrigidita e se n'è accorto.
Lui però è... rilassato?
<<Stai tranquilla>>, si gira verso di me e mi fa uno dei suoi bellissimi sorrisetti sghembi.
Non gli rispondo, lo guardo e basta.
Noto ogni particolare del suo viso.
I suoi occhi verdi, il naso perfetto, le labbra carnose e il suo corpo muscoloso e definito.
Passerei ore a osservarlo.
Ma che mi prende?
Si accorge che lo sto fissando e si volta, i nostri sguardi si incontrano e per un attimo mi dimentico di tutto... di mio padre, dello strano comportamento di mia madre e di quanto sia stronzo.
Rimaniamo solo io e lui dentro questa dannata macchina e tutto il resto, scompare nel nulla.
Sposta lo sguardo sulla strada e stringe nervosamente il volante.
Forse ha avuto la stessa sensazione?
O forse sono io ad essermi fatta un film?

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