Capitolo 60

3K 61 16
                                    

<<Ecco a te>> dice Thom, con un sorriso gentile, posando la scatola contenente la mia pizza sul tavolino di fronte.
Laurel stappa le birre e me ne porge una.
<<Dai su, brindiamo>> suggerisce, stranamente euforica, <<a noi e alla nostra amicizia.>>
Avviciniamo le bottiglie e il ticchettio familiare del vetro mi riporta alla mente tutte le volte che Lucas preparava i suoi deliziosi cocktail.

Già, Lucas.

Sono passati un po' di giorni dall'ultima volta che abbiamo parlato e in cuor mio so già di averlo perdonato, ma forse non sono del tutto pronta ad avere una relazione adesso.
Sono cambiate così tante cose nella mia vita, e a dire il vero, non sto affatto bene.
Fingere di essere serena mi riesce del tutto naturale, ma forse avrei bisogno di un supporto diverso da quello che possono dare due ragazzi della mia età.
Mentre valuto concretamente l'opzione di rivolgermi ad un esperto, sento il cellulare vibrare nella tasca dei jeans.
Lo tiro fuori e appare il nome di Lucas sullo schermo e sento che il cuore inizia a battere all'impazzata.
Laurel sbircia e mi rivolge uno sguardo preoccupato.
Non ho avuto modo di dirle che abbiamo parlato, quindi la sua espressione stranita è del tutto lecita.
Sorrido per rassicurarla, <<ci metto solo un attimo.>>
Mi alzo e mi sposto velocemente sulla terrazza.

<<Ciao>> dico, portando il cellulare all'orecchio.
<<Ehi piccolina, come stai?>> mi chiede, dolcemente.
Sorrido, <<Sto meglio, grazie.>>
<<Mi stavo chiedendo se per caso fossi in casa>> mormora, leggermente impacciato.
<<In questo momento no>> rispondo confusa, aggrottando la fronte, <<perché?>>
<<Niente in particolare, ho voglia di vederti, anche solo per assicurarmi che stai bene davvero.>>
Il sorriso sul mio volto si allarga ancora di più.
<<Tra quanto rientri a casa?>>
<<A dire il vero non lo so, sono a casa di Thom e...>>
Non riesco a terminare la frase, che una voce familiare sovrasta la mia,
<<Kirsten! Che ci fai qui fuori? Si gela>> urla Jake, dal balcone accanto.
Sento Lucas borbottare qualcosa di incomprensibile dall'altro capo del telefono.
<<Ciao Jake, non preoccuparti, rientro tra poco>> rispondo calma e gli indico con l'altra mano il cellulare.
Lui annuisce, <<ti aspetto dentro>> mormora e ritorna in quella che presumo essere la sua stanza.
<<Scusami c'era...>>
Lucas mi interrompe leggermente infastidito, <<si, ho sentito.>>
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo pensando a quel loro strano rapporto.
<<Sai cosa vorrei?>> dice tutto ad un tratto.
<<Cosa?>>
<<Vorrei che fossi qui con me.>>
<<Non stai lavorando?>>
In effetti aguzzando l'orecchio, si sentono un sacco di voci e la solita musica bassa del locale.
<<Si, ma lascerei tutto, basta che tu mi dica di sì.>>
Sento il cuore accelerare e un sorriso genuino affiorare sulle mie labbra.
So che è sbagliato piantare così i miei migliori amici, ma ho bisogno di lui.
Ho bisogno di rifugiarmi tra le sue braccia per fare in modo che il mondo attorno a me sparisca anche solo per un attimo.
<<Si, va bene>> bisbiglio.
<<Inviami la posizione e sarò lì tra pochissimo.>>
Riaggancio e ubbidisco con un sorriso stampato in faccia.

Rientro in salotto e parlo con Thom e Laurel, scusandomi più volte.
Entrambi capiscono la situazione e mi invitano ad andare "a rilassarmi".
Mi prendono in giro fino alla porta e prima di spalancarla, noto con la coda dell'occhio la faccia confusa di Jake dall'altro lato del corridoio.
<<Vai già via?>> domanda, perplesso avvicinandosi.
<<Si>>, rispondo secca.
Al suono di un clacson, il suo sguardo cambia traiettoria e diventa cupo e freddo, <<ti auguro una buona serata, allora>> sibila gelido.
Laurel e Thom lo guardano confusi e poi rivolgono lo stesso stupore verso di me.
Faccio un gesto con la mano per rimandare il più possibile il momento in cui dovrò spiegare anche lo strano rapporto tra Lucas e Jake.
<<A domani ragazzi, vi voglio bene>> sussurro, abbracciandoli forte entrambi.

My Drug is YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora