Capitolo 16

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È mattina presto e sono molto annoiata quindi decido di alzarmi dal divano e andare a fare una passeggiata per sgranchire le gambe.

Chiudo la porta di casa dietro di me, metto le cuffie e inizio a camminare.

Sono sommersa nei miei pensieri quando qualcuno mi afferra per un polso.

<<Dove stai andando nanerottola?>> mi volto di scatto per lo spavento e lo guardo male.
<<È mai possibile che sei ovunque?>> gli chiedo sbuffando e togliendo le cuffie.
<< Magari ti stavo spiando>>, sorride furbo.
<<Sei proprio disperato allora>> ribatto, ridendo.
<<No, solo molto annoiato>>
Mi squadra e continua, <<come te immagino>>.
<<Molto perspicace>>, mi volto e continuo a camminare.
Lui mi si affianca e camminiamo in silenzio per un po'.
Noto con la coda dell'occhio che ogni tanto mi guarda.
Arriviamo vicino a un piccolo parco e appena vede una panchina accelera il passo, la raggiunge, si siede e accende una sigaretta.
<<Vuoi provare?>> mi chiede facendo un tiro.
<<Cosa ti fa pensare che io non abbia mai provato?>> lo guardo male, inarcando un sopracciglio.
<<Non mi sembri il tipo>> mi dice, <<vuoi o no?>>
<<No>>, gli rispondo stizzita.
Sorride e si rilassa di più sulla panchina. Mentre fuma, lo osservo e noto che indossa una maglia grigia, jeans neri e una giacca in pelle.

<<Perché non ti siedi?>> mi chiede, visibilmente curioso.
<<Non avevo deciso che la mia passeggiata sarebbe finita qui. Continuo a camminare, ci vediamo Lucas>>.
Faccio per andare via,  ma mi ferma afferrandomi per la vita e facendomi sedere in braccio a lui.
Provo a divincolarmi, <<Mi fai alzare, per favore?>> mi giro verso la sua faccia che è a due centimetri dalla mia.
<<No>> mi risponde, avvicinandosi di più.

Ho il cuore a mille, volto la testa dall'altra parte e la presa di lui si fa meno salda quindi provo ad alzarmi, ma me lo impedisce.

Decido quindi di rilassarmi e mettermi comoda.

Allungo entrambe le mie gambe sulle sue e poggio la testa nell'incavo del suo collo.
Inizialmente sembra stupito, ma getta la sigaretta e mi circonda la vita anche con l'altro braccio.

Stiamo così per un po' senza parlare.

Sto così bene che non riesco a muovermi.

Mi chiedo se sia lo stesso per lui.

<<Come stai?>> gli chiedo dopo un po', smorzando il silenzio.
<<Bene.>>
Un altro ragazzo mi avrebbe chiesto come sto io, oppure il perché gli ho fatto quella domanda, ma lui... niente.
Solleva un braccio, così penso che voglia alzarsi, invece inizia ad accarezzarmi la schiena e i capelli dolcemente.
Mi rilasso ancora di più tra le sue braccia.
Non capisco cosa gli prende oggi.
<<Che fai stasera?>> mi chiede.
<<Niente>>, rispondo pacata.
<<Esci con me, allora>> dice, inclinando la testa e guardandomi dritta negli occhi.
I suoi occhi sono così belli che per un attimo mi perdo.
Non so che rispondere.
Cos'ho da perdere in fondo?
<<Va bene.>>

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