Capitolo 57

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Rimango sconcertata dalla scena che mi si presenta davanti agli occhi.
Lucas è sulla soglia.
Indossa un abito nero elegante ed è bello da mozzare il fiato.
Sposto lo sguardo sul suo volto e il sorriso mi muore sulle labbra.
I suoi occhi verdi sono vitrei e privi di sentimento e la mascella serrata.

Non l'ho mai visto così arrabbiato e questo mi fa un certo effetto, ma di certo, la cosa peggiore è che quello sguardo è rivolto verso mio padre.

Verso l'uomo che mi ha cresciuta.

<<Lucas...>>
Non so se mi fa più rabbrividire il fatto che mio padre abbia pronunciato il suo nome, o il fatto che l'abbia detto con la voce rotta da una qualche emozione che sta provando.
<<Non ci posso credere. Questo... non è possibile>> sibila Lucas sottovoce.
Si passa più volte una mano nervosamente tra i capelli e gli volta le spalle.
<<Che ci fai...>> prima che mio padre potesse terminare la frase, mi avvicino a lui con un nodo in gola, spaventata.
Si volta a guardarmi e il suo viso diventa ceruleo.
<<Kirsten...>> inizia, ma Lucas non gli dà il tempo di parlare.
Vedo un pugno colpirgli il viso e mio padre indietreggiare, colto all'improvviso.
Provo a muovermi, ma le gambe non me lo permettono. Le mani tremano e il cuore sembra voglia uscire dal petto.

<<Cosa volevi dirle!? Eh!?>> urla Lucas furioso, <<Che sei un uomo di merda? Puoi risparmiare il fiato, perché l'ho già fatto io tempo fa.>>

Le sue parole mi arrivano dritte allo stomaco.

Non sento più le gambe.

<<Sai papà>> inizia, avvicinandosi verso di lui, lo prende per il bavero e lo blocca contro il muro, <<Quanto è piccolo il mondo eh? È così bello trovarci qui tutti insieme>> continua, con un ghigno sul volto, <<è una delle serate più belle della mia vita e sei qui a condividerla con me. Sei contento? Sei contento di sapere che hai rovinato anche l'unica cosa bella che mi sia capitata in tutta la vita? E per questo, devo ringraziare solo te>> ringhia Lucas, a un palmo dal suo viso.

Sento il labbro inferiore tremare, mentre incredula osservo tutti i suoi movimenti.
Ad un tratto le gambe cedono e le ginocchia colpiscono il pavimento producendo un tonfo sordo.
Mi copro il volto con entrambe le mani e le lacrime prendono a solcarmi il volto senza sosta.
I singhiozzi mi travolgono e la sensazione di nausea che mi assale mi fa sentire ancora peggio.
<<Ringrazia solo che c'è Kirsten.>>

Non capisco più cosa succede, sento solo il rumore inconfondibile dei suoi passi e poco dopo la porta sbattere con violenza.

Mio padre si inginocchia e adagia una mano sulla mia spalla, <<Kitty...>>
Sobbalzo al suo tocco e mi allontano il più in fretta che posso.
<<Non ti azzardare a chiamarmi così. Non so più chi diavolo tu sia.>>
<<Ti prego... dammi la possibilità di spiegare.>>
<<Non voglio sapere proprio niente da te. Anzi, una cosa mi interessa. Mia madre sa tutto questo?>>
Il suo viso sbianca ulteriormente e i suoi occhi si abbassano verso il pavimento.
Non sento alcuna risposta.
<<Bene. Perfetto>> farfuglio, alzandomi tremante da terra.
Apro la porta e prima di uscire, mi volto verso di lui.
<<Sai, ringrazio solo che tu non sia davvero mio padre.>>
Detto questo, mi volto e lo lascio lì inginocchiato sul pavimento con la testa china.
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Cammino fino al Pandemonium sperando di trovare Lucas.
Sono veramente sconvolta, ma devo assolutamente parlargli.
Deve almeno sapere che Luke non è il mio padre biologico.
Arrivata lì davanti, noto che la sua macchina non è parcheggiata al solito posto.
Lo stomaco si stringe sempre di più.
Mi avvicino alla porta e sbircio dentro il locale, ma di lui nessuna traccia.
Inspiro profondamente e cerco di calmarmi. Forse sarà andato a casa, ma è troppo lontana da qui per poterci arrivare a piedi.
Sento il cellulare squillare e lo afferro
immediatamente.
<<Merda>> sibilo, notando che si tratta di Thom.
<<Ehi>> gracchio, con la voce rotta dal pianto.
<<Kirst, va tutto bene?>> mi domanda preoccupato.
Non riesco a parlare, singhiozzo e basta.
<<Kirsten? Cos'è successo?>> insiste.
Non so davvero cosa rispondere.
<<Dimmi almeno dove sei. Ti prego Kirsten, mi stai facendo preoccupare.>>
Non riuscendo a formulare una frase completa, sussurro solo "Pandemonium", sperando che capisca.
<<Sto arrivando>> dice serio e riaggancia.

Sento le gambe tremare e prima di cadere rovinosamente a terra, mi siedo sul marciapiede e porto le gambe al petto.
Poso la fronte sulle ginocchia e mi lascio andare completamente.
Mille pensieri mi travolgono la mente e se mi presentassi adesso a casa di Lucas non sarei per niente lucida.
Sono veramente spaventata a morte dal fatto che non voglia vedermi.
Non riuscirei a sopportarlo.
In questo momento ho davvero bisogno di parlare con qualcuno.

Improvvisamente, vedo una macchina fermarsi proprio davanti a me.
<<Kirst!>>
Sento le mani di Thom posarsi delicatamente sul mio corpo e sollevarmi.
<<Che diavolo ti è successo?>> mi chiede allarmato.
Mi lascia andare sul sedile e mi fissa intensamente aspettando una risposta.
<<Puoi portarmi da Laurel, per favore?>>
Capisce che sono sconvolta e che per il momento non riceverà altre informazioni, così annuisce e si mette al volante.

Percorsa metà strada, Thom spezza il silenzio,  <<giuro che se ti ha fatto del male, gli spacco la faccia.>>

Rabbrividisco al solo pensiero, fisso la strada di fronte a me e spero solo che Laurel mi possa aiutare.
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Buonasera a tutti!
Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate della storia fino a qui!
Spero che vi stia piacendo e che vi abbia appassionati.
Ringrazio infinitamente chi continua a seguirla con affetto ed entusiasmo!
I prossimi capitoli arriveranno mooolto presto!
Purtroppo per me è molto triste annunciare che siamo quasi alla fine🥺
Vi adoro e vi ringrazio ancora.
Buona serata!❤️

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