Capitolo 18

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<<Dove andiamo?>> gli chiedo salendo in macchina.
Non risponde ma sorride.
<<Dai dimmelo>> insisto.
Si immette nella strada, <<Ti piacerà, vedrai>> risponde dolcemente.
È proprio diverso stasera. Sembra molto...dolce e rilassato.
Poco dopo parcheggia vicino a un parco e apre lo sportello per scendere.
Non capisco. Da lui mi sarei aspettata una cena più classica in un ristorante. Magari anche nel suo ristorante. E invece no. Questo ragazzo è pieno di sorprese.
Ero immersa nei miei pensieri e non mi sono accorta che aveva fatto il giro della macchina.
Apre il mio sportello.
<<Vieni>>, mi porge la mano.
La accetto volentieri e scendo dall'auto. Intreccia le mie dita alle sue, chiude la macchina ed entriamo nel parco.
Avanziamo lentamente all'interno del parco e dopo pochi passi il mio sguardo viene catturato da alcune candele accese che circondano una tovaglia da picnic, sulla quale si trova una bottiglia di prosecco e due bicchieri di vetro.
Sul prato lì accanto invece c'è un cesto coperto.
Sono così meravigliata che ho gli occhi spalancati, lui se ne accorge e mi stringe la mano.
Ha il suo solito sorrisetto sghembo stampato sul volto.
<<Non te l'aspettavi vero?>> mi chiede curioso.
<<Mentirei se dicessi di si>> rispondo un po' imbarazzata.
Ci sediamo oltrepassando le candele e Lucas stappa il prosecco e lo versa nei bicchieri. Me ne porge uno e brindiamo prima di bere.
È molto buono, fruttato.
<<Ho preparato qualcosa di semplice>>, tira fuori dal cesto un piatto con dentro la chicken pie.
<<È il mio piatto preferito>> gli dico entusiasta e sorrido guardandolo negli occhi.
<<Non ci andare giù pesante con le critiche allora, l'ho fatta con amore>> risponde, soffermandosi sull'ultima parola ridendo.
Gli do uno schiaffo scherzoso sulla spalla e sorrido fissando il prato.
Ha fatto tutto questo per me.. Perché?
Vorrei chiederglielo, ma mi porge una forchetta <<A te l'onore>>, posa il piatto sulla tovaglia e io ne prendo un pezzo assaggiandola. È veramente buona, ma non gli voglio dare subito la soddisfazione facendogli i complimenti.
Faccio una smorfia mentre mastico e faccio finta di ingoiare a fatica. I suoi occhi verdi mi scrutano attentamente piegando la testa di lato.

<<Com'è?>> chiede curioso.
<<Mmh, buona>> dico sfoderando un sorriso falso.
Lui fa una faccia strana, <<Fa così
schifo?>>, afferra una forchetta e prima che la assaggi scoppio a ridere di gusto.
Lui mi guarda stranito.
<<È veramente buona, non pensavo sapessi cucinare così bene>> gli dico sorridendo.
Lui non parla, mi fissa le labbra e poi lentamente i suoi occhi verdi si posano sul mio naso e infine sui miei occhi.
Ci guardiamo per un po', poi distolgo lo sguardo imbarazzata e continuo a mangiare.

<<Tuo padre sta meglio?>> mi chiede tranquillo. Me lo chiede sempre quando ci vediamo e la cosa mi rende stranamente felice. È molto.. premuroso e attento.
<<Si, stasera torna a casa, non vedo l'ora>> rispondo felice.
Subito dopo però inizio a pensare allo strano comportamento di mia madre e alla freddezza di mio padre nei suoi confronti.
Sono un po' cupa e Lucas preoccupato mi posa una mano sulla guancia e mi accarezza dolcemente, <<Tutto bene?>>
<<Si scusami, stavo pensando a una cosa>> gli rispondo abbozzando un sorriso. 

Ci punzecchiamo un po' parlando del più e del meno.
Lucas mi racconta un po' di sè, mi dice di aver provato a frequentare l'università, ma che per svariati motivi aveva mollato.
Mi dice che adora praticare la box e che nel tempo libero si diverte a cucinare.
<<Tu frequenti l'ultimo anno giusto?>> mi chiede curioso.
<<Si, finalmente>> dico
sospirando, <<Poi vorrei andare al college>>.
Non mi sembra sorpreso, anzi sicuramente se lo aspettava.
<<Quanti anni hai?>> gli chiedo poco dopo.
Può sembrare una domanda strana, ma me lo sto chiedendo da un po'.
<<Ventuno>> risponde strappando un filo d'erba. <<Tu diciassette, sei ancora una bambina>> mi punzecchia.
<<Veramente si può dire diciotto>>, rispondo stizzita <<Li compio tra tre giorni>>.
Non so perché gliel'ho detto, ma mi è uscito di getto e ormai non posso tornare indietro.
Cosa mi aspetto? Che mi passi a prendere e festeggi con me?
Ma a cosa diavolo sto pensando ora?

Basta Kirsten. Datti una calmata.

<<Bene bene, ora sì che sei riuscita a mascherare la differenza di età che c'è tra noi>> replica ironicamente, spostando lo sguardo sul mio viso.
Vai al diavolo Lucas! Non stavo cercando di fare questo.
O si?
<<Qualcuno ti ha mai fatto notare che sei uno sbruffone egocentrico?>> gli dico fissandolo a mia volta.
Lui sorride vittorioso, gli compaiono due fossette sulla guance.
Quanto è bello.
Sta zitto cervello!
<<Non è di certo la cosa peggiore che mi abbiano mai detto>>. Il suo sorriso si allarga ancora di più e non posso fare a meno di sorridere a mia volta.

Finiamo di mangiare e Lucas si alza.
Inizia a raccogliere le cose e io sono un po' confusa.
<<Cosa stai facendo?>> gli chiedo arricciando il naso per la curiosità.
Mi sposto sull'erba agitata.
<<Lo vuoi il dolce o no?>> chiede ridendo e mettendo nel cesto la tovaglia appena raccolta.
<<Certo che si!>>, mi alzo immediatamente entusiasta, <<a patto che..>>
<<Non ci pensare nemmeno>> dice oltrepassandomi, <<la prossima volta offrirai tu ma non stasera>> dice facendomi l'occhiolino.
La prossima volta?
Non mi dispiacerebbe proprio.

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