My Drug is You

Capitolo 37

<<Non devi camminare in punta di piedi. Will non si sveglierebbe neanche se sentisse degli spari nell'appartamento>> scherza Lucas, mentre procediamo lungo il corridoio buio.
Rido e lo seguo dentro la sua stanza, <<Will mi sembra un tipo... apposto.>>
<<Oh credimi, lo è>> risponde, lanciandomi un'occhiata, <<comunque, il bagno è in fondo al corridoio, sulla destra>> continua e mi dà le spalle.

<<Grazie>> farfuglio, prima di uscire dalla camera, con il pigiama e lo spazzolino in mano.

Raggiungo il bagno e mi chiudo dentro.
Lavo i denti velocemente e infilo il pigiama.

Perché ho solo pigiami così maledettamente imbarazzanti?

È grigio, con la faccia buffa di un panda disegnata al centro della maglia.
Mi guardo allo specchio e faccio una smorfia a quell'immagine così poco femminile.

Se avessi saputo che la serata sarebbe andata a finire così, avrei scelto un pigiama più sobrio almeno.

Sbuffo, ed esco dal bagno silenziosamente.

Apro la porta della sua stanza e strabuzzo gli occhi, trattenendo il fiato.

Lucas è di fronte a me a torso nudo, con indosso solo i jeans neri, che gli ricadono bassi sui fianchi.

Il suo torace sembra quasi essere stato scolpito da un artista.

È perfetto, quasi marmoreo.

Lo osservo senza ritegno, con le labbra socchiuse, fino a che i suoi occhi verdi non incontrano i miei.
<<Ti piace quello che vedi?>> mi domanda, con voce suadente.

Avvampo e distolgo lo sguardo imbarazzata.

Adesso devi darti una calmata, Kirsten.

Calmati.

Faccio un respiro profondo e ritrovo il coraggio per guardarlo negli occhi, <<scommetto che dentro quel grande armadio ci sarà anche un pigiama. Perché non lo usi?>>
<<Dormo così la notte, nanerottola>> ribatte, sfilandosi anche i jeans e rimanendo solo con dei boxer neri.
Sgrano gli occhi e mi giro di spalle imbarazzata, <<Stai scherzando!?>> strillo.
Lo sento ridere di gusto, <<Dai forza. Vieni qui>> sussurra, palesemente divertito.
<<Non ci penso nemmeno! Mettiti qualcosa addosso.>>
Sbuffa e apre un cassetto.
<<Sei proprio una guastafeste, nanerottola>> dice secco, <<ora puoi voltarti.>>

Mi volto lentamente verso di lui e noto con grande sollievo che ha infilato un paio di pantaloncini neri.

È ancora a torso nudo ma... questo non mi dispiace.

Beh, non che prima mi fosse dispiaciuto vederlo con indosso solo i boxer, era un gran bel vedere però... mi metteva troppo in agitazione.

Non lo conosco ancora abbastanza bene per... questo.

Il mio sguardo viene catturato da un tatuaggio a forma di sole, proprio sul suo pettorale sinistro.

Lucas si avvicina a me, silenzioso come un gatto e mi mette le mani sui fianchi,
<<meglio?>>
Sorrido, <<decisamente.>>

Istintivamente allungo una mano e traccio con un dito i contorni del tatuaggio.
Al mio tocco, lo sento trattenere il respiro.

I suoi occhi verdi sono luminosi e il sorrisetto che gli compare sulle labbra, mi invita a continuare.

<<Non pensavo fossi il tipo da tatuaggi.>>
<<Non lo sono, infatti. Ho fatto solo questo.>>
<<Quando?>> lo incalzo, curiosa.
<<La verità è che... troverai sicuramente stupido il motivo per cui l'ho fatto>> ammette, facendo una smorfia.
Le mie labbra si piegano in un sorriso sincero, <<a maggior ragione, adesso lo voglio sapere.>>
<<Dopo che... sono successe o meglio, ho combinato un po' di cazzate, sono caduto in un...baratro pieno di rabbia. Mi sono reso conto di essere stato un idiota e mi sentivo una vera merda>> ammette, inspirando forte, <<un giorno, Will si è avvicinato e mi ha detto una frase. "Il sole esiste per tutti">>, fa una smorfia e poi continua, <<In quel momento non capivo che cosa volesse dire. Ero solo perennemente incazzato con me stesso e con il mondo. Ma poi... lentamente, quella frase ha iniziato a rimbombarmi in testa e sono riuscito a combattere contro me stesso e a venirne fuori in qualche modo. Ecco, perché ho fatto questa stronzata di tatuarmi un sole. Per ricordarmi, ogni volta che mi assale l'angoscia e l'astio verso la persona che ero un tempo, che il sole forse, un giorno, potrebbe esistere anche per me.>>