Capitolo 40

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Sgrano gli occhi alla vista di Lucas, dall'altra parte del marciapiede.

<<Lucas...>>
I suoi occhi verdi sono gelidi e l'espressione sul viso è seria.

Si volta e inizia a camminare a grandi passi verso il Pandemonium.

<<Aspetta!>> urlo, agitata.

Inizio a correre e lo fermo, piazzandomi di fronte a lui.

<<Per favore...>>
La mia voce è affannata e sembra quasi una supplica.

<<Che cazzo ci facevi con Jake, Kirsten?>>
<<Stavamo solo parlando!>>
<<Ah si? Anche quel bacio era solo
parlare?!>>

La sua voce è contenuta, ma priva di emozioni.

Questa cosa, mi mette molta ansia.
Preferirei che mi urlasse in faccia, piuttosto che ricevere questa freddezza.

<<Voleva parlarmi di te!>> sputo fuori, esausta.

Stringe entrambe le mani a pugno e serra la mascella.

<<Giuro che questa volta gli spacco quella faccia di merda che si ritrova.>>

Scuoto la testa vigorosamente.

<<Che cazzo ti ha detto?>> mi chiede, passandosi in modo nervoso, una mano tra i capelli biondi.

<<Non mi ha raccontato niente! Gli ho detto che non era da lui che volevo delle spiegazioni. Ma da te>> ribatto, mantenendo un tono di voce calmo.

<<Non ho niente da dirti.>>

Mi oltrepassa furioso e inizia a camminare a grandi passi, lungo il marciapiede deserto.

Ma perché deve comportarsi in questo modo?
Maledizione!

<<La smetti di fare così!? Voglio solo parlarti. Non ti sto chiedendo di dirmi tutto adesso, ti sto solo dicendo che prima o poi avrò bisogno di conoscere la verità. Come posso difenderti se non so neanche di cosa stiamo
parlando?>>

<<Difendermi?>>, scoppia in una risata isterica, <<sai che ti dico? Forse Jake ha ragione, dovresti stare lontana da me.>>

<<Sai anche tu che non lo farò>> dico in tono dolce, avvicinandomi lentamente a lui, <<e so, che anche tu non vuoi che lo faccia.>>

<<Tutto questo non ha alcun senso. Ho sbagliato fin dall'inizio.>>

<<Che diavolo stai dicendo
Lucas?>> gli chiedo, con il cuore in gola.

I suoi occhi verdi sono freddi e privi di emozione e le sue braccia giacciono inermi lungo i fianchi.

Cerca di oltrepassarmi ma, lo afferro dall'orlo della maglia trattenendolo.

<<Cazzo, parlami!>> urlo, sul punto di scoppiare a piangere.
<<Basta Kirsten! Torna a casa e dimentica tutto quello che c'è stato tra di noi.>>
<<Mi stai prendendo per il culo? Ti stai comportando da vigliacco. Preferisci allontanarmi che affrontare la realtà. Ti credevo migliore di così>> dico tutto d'un fiato, ricacciando indietro il groppo, che mi si è formato al centro della gola.

Borbotta qualcosa sottovoce, si libera dalla mia presa e se ne va a passo svelto.

Cerco di assumere il controllo del mio corpo e ripercorro velocemente i metri che mi separano dalla porta di casa.

Entro e corro in camera mia.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime e non ho più la forza per trattenerle.

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