Capitolo 19

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Saliamo in macchina e Lucas parte.
<<Non mi dirai dove stiamo andando, vero?>> chiedo inarcando un sopracciglio guardandolo male.
Lui mette una mano sul cambio e con l'altra regge il volante, <<Spero che tu abbia una domanda di riserva>> risponde sorridendo.
Mi rilasso sul sedile.
È la prima volta che non sono in imbarazzo anche se entrambi siamo in silenzio.
Anzi, avrei voglia di ascoltare un po' di musica.
<<Posso?>> dico, allungando la mano verso lo stereo. Mi sembra strano chiederglielo perché l'ultima volta l'ho acceso senza alcun permesso.
Lui annuisce e io lo accendo cercando una canzone di mio gradimento. Appena la trovo, senza rendermene conto inizio a canticchiarla a bassa voce guardando fuori dal finestrino.
Mi blocco, quando noto che mi sta fissando con la coda dell'occhio.
<<Non guardarmi>>, gli intimo lanciandogli un'occhiataccia.
<<Faccio quello che mi pare Kirst>> mi risponde tranquillo.
Quando sento il mio nome pronunciato da lui mi scorre un brivido lungo lungo la schiena.
È la prima volta che mi chiama Kirst.
Che strano.
<<Come mai?>> gli chiedo.
<<Cosa?>> risponde confuso.
<<Mi hai chiamata per nome, non mi dire che non te ne sei accorto>> dico.
<<Mi andava>> dice calmo.
Lascio cadere il discorso. Stasera questo ragazzo è particolarmente diverso dal solito.
Devo ammettere che questa sua versione mi piace molto. Mi sto trovando benissimo e non me lo aspettavo.
Dopo poco parcheggia e mi rendo conto che ci troviamo sul ponte più famoso di Londra.
Il London Bridge.
Qui ci sono un paio di locali molto carini ma allo stesso tempo molto costosi.
Scendiamo dalla macchina e seguo Lucas che cammina a grandi passi davanti a me.
<<Aspettami>> gli dico indispettita, <<se continui a camminare così velocemente, non ti raggiungerò mai>>.
Lui si ferma ad aspettarmi, si volta e appena lo raggiungo mi prende per mano.
Ormai sembra una cosa naturale sentire le sue dita intrecciate alle mie.
Camminiamo un po' finché raggiungiamo la porta del locale. Entriamo e ci sediamo ad un tavolo vicino ad una finestra.
La vista è veramente incantevole. Si vede tutto il ponte illuminato.
<<Sapevo che ti sarebbe piaciuto>> dice, interrompendo il corso dei miei pensieri.
<<Quante altre cose sai di me Lucas? Devo preoccuparmi?>> chiedo mentre lo guardo sospettosa.
<<Si dovresti, perché non ti lascerò più andare>> risponde facendo un sorrisetto.
Non ti lascerò più andare.
Forse mi sta solo prendendo in giro.
Rimango lì a scrutarlo pensando a ciò che ha appena detto, quando arriva il cameriere e lui ordina per entrambi congedandolo.
<<Non ho mai detto di voler la Red Velvet>> gli dico infastidita.
Perché decide tutto lui stasera?
<<Non ti piace?>> mi chiede alzando un sopracciglio curioso.
<<Certo che mi piace, ma avrei voluto sceglierlo io il mio dolce>> sbotto.
Lui sorride scuotendo la testa e mi guarda dolcemente.
Chissà cosa sta pensando.
Arriva il cameriere con le nostre ordinazioni e consumiamo il dolce in silenzio osservando il panorama fuori dalla finestra.
Dopo poco mi alzo chiedendo a Lucas dove fosse il bagno. Lui me lo indica e noto che è dietro l'angolo vicino alla cassa, ma non visibile da dove siamo seduti.
Mi alzo afferrando la borsa e giro l'angolo fermandomi alla cassa, pago il conto e poi vado in bagno.
Quando torno al nostro tavolo, Lucas sorpreso dice <<Chi ti ha dato il permesso di pagare il conto?>>
<<Non ho bisogno del tuo permesso caro, io faccio quello che mi pare>> rispondo con tono di superiorità.
Lui si alza velocemente e si avvicina alla mia faccia, <<Non con me>> dice, vicinissimo alle mie labbra.
Dopo qualche minuto si sposta e fa uno dei suoi soliti sorrisetti sghembi.
Ho il cuore in gola.
<<Andiamo>>.
Lo seguo fuori dal locale pensando di andare verso la macchina.
<<Dove vai?>> mi prende per il polso facendomi voltare verso di lui.
<<La macchina è di là>> gli rispondo confusa.
Mi prende per mano, <<Vieni. Facciamo una passeggiata>>.

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