Capitolo 5

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Quella mattina Emma si svegliò e si rese conto di essere in ritardo, così si vestì e fece colazione in fretta e furia senza nemmeno salutare Harry, Ginny e i suoi nipoti.
Si smaterializzò al Manor e, proprio mentre saliva le scale che portavano alla porta, vide Malfoy che usciva di casa.
Quest'ultimo la guardò dall'alto al basso con una faccia disgustata. Lui era vestito completamente di nero e stava andando a lavoro.
-Buongiorno Malfoy.- disse lei con un sorriso falso.
Draco per risposta le diede una spallata, superandola, e si smaterializzò.
"Maleducato" pensò Emma.
Appena entrò nella sala dove erano soliti a fare le lezioni, trovò Scorpius vestito completamente di nero come il padre.
Fuori c'era bel tempo ed Emma ebbe un'idea.
-Scorpius, ti andrebbe di fare una passeggiata?-
-Sì, mi piacerebbe tanto! Sai, quando c'era la mamma andavamo quasi sempre a fare delle lunghe passeggiate, ma da quando non c'è più io non esco quasi mai.- concluse.
Emma si avvicinò al bambino e si inginocchiò di fronte a lui.
-Scorpius, mi dispiace davvero tanto, ma ti prometto che per qualunque cosa sarò accanto a te e anche accanto al tuo papà, se sarà necessario.-
Scorpius sorrise e si buttò tra le sue braccia.
-Ti voglio bene Emma.-
-Anche io Scorpius.-
Sciolsero il loro abbraccio, Scorpius si coprì per bene e uscirono dal Manor.
Si smaterializzarono ad Hogsmeade e camminarono per le vie affollate di persone che camminavano qua e là.
Si tenevano per mano ed Emma era molto felice per aver rallegrato Scorpius.
Si recarono al negozio di George e in seguito comprarono il gelato.
-È da tanto che non venivo ad Hogsmeade.-
-Beh, allora sono contenta che io ti abbia portato qui, oggi.-
-Tu sei fidanzata Emma?-
Quella domanda lasciò spiazzata Emma.
-No Scorpius, però ho dei nipoti e uno è anche della tua età.-
-Davvero? Mi piacerebbe tanto conoscerlo.-
-Adesso è a scuola, però posso presentarti Lily.-
Si smaterializzarono a casa Potter e appena Ginny li vide sgranò gli occhi.
-Emma, ma che ci fai qui!-
-Ho portato Scorpius a fare una passeggiata e quindi ho pensato di passare di qui.- rispose Emma.
-Tu devi essere Scorpius, sei davvero carino!-
Scorpius gli sorrise.
Una bambina dai capelli rossi gli raggiunse.
-Lilly, lui è Scorpius. Che ne dici se fate conoscenza mentre io parlo con zia Emma?- chiese Ginny.
-Va bene mamma.-
Fece cenno a Scorpius di seguirlo e lui lo fece.
Quando rimasero solo Ginny parlò.
-Emma, ma sei impazzita?-
-Ho solo portato Scorpius a fare una passeggiata, non vedo cosa c'è di male.-
-Se lo venisse a sapere Malfoy andrebbe su tutte le furie e potrebbe licenziarti.-
-Tranquilla Ginny, Malfoy rientrerà pomeriggio tardi da lavoro. Nulla di cui preoccuparsi.-
-Se lo dici tu.- rispose Ginny.

***
Intanto Draco era a lavoro e si accorse di aver dimenticato un documento importante nello studio del Manor.
Così si alzò dalla sedia, si infilò il cappotto e avvisò la sua segretaria.
-Ho dimenticato un documento a casa torno subito.-
-Certo signor Malfoy.-
Draco si smaterializzò al Manor e prese il documento dal cassetto della scrivania dello studio. Decise di affacciarsi nella stanza dove suo figlio teneva le lezioni con Emma, ma quando aprì la porta non trovò nessuno.
Sbarrò gli occhi e chiamò subito l'elfo domestico.
-Mi dica padron Draco.-
-Dove sono la mezzosangue e mio figlio.-
-Io non lo so, signore. Willy non sa dove sono il signorino Scorpius e la signorina Emma. Willy non lo ha visti.-
-Stupido elfo.- gli sbraitò Malfoy con il suo tono arrogante.- Cercali adesso o non vedrai più la luce del sole.-
L'elfo si smaterializzò in un batter d'occhio.
Draco raggiunse il salone e mentre si guardava intorno per farsi venire in mente un'idea di dove potesse essere suo figlio, ci fu una smaterializzazione.
Vide Emma e Scorpius che ridevano, ma questi quando videro lui, il loro sorriso si spense.
-Tu, ragazzino, fila in camera e non uscire da lì fin quando non te lo dirò io, e tu sporca mezzosangue che non sei altro vieni con me nel mio studio.- ringhiò Draco.
Scorpius raggiunse il piano di sopra a testa bassa, mentre Emma raggiunse lo studio subito dopo Malfoy, chiudendo la porta.
-Dove siete stati?- chiese lui.
-E-eravamo ad Hogsmeade e poi... .-
-E poi?-
-E poi siamo andati a c-casa m-mia.- rispose balbettando Emma.
-Hai osato portare mio figlio in casa di delle feccie?-
-Ho solo portato Scorpius a fare una passeggiata perché è sempre molto triste così ho pensato di poterlo far divertire.-
-Tu, sporca mezzosangue, devi solo compiere il tuo dovere, a mio figlio ci penso io. Vedi di non intrometterti mai più nella nostra vita privata. Anche perché non voglio subirmi le ramanzine di quello sfregiato di tuo fratello. Sono stato chiaro?-
Emma non rispose abbassando la testa con gli occhi lucidi e le lacrime che minacciavano di una uscire, ma lei glielo impedì.
-SONO STATO CHIARO?- ripetè ad alta voce.
-Sì, è tutto chiaro.-
-Bene. Adesso puoi tornartene da dove  sei venuta e che non si ripeta più quello che è successo.-
-Vuoi licenziarmi, vero?- chiese Emma alzando la testa con le guance ricoperte di lacrime che scendevano a raffica.
-No, ma ti avverto che se solo oserai fare qualcosa che io non gradisco, non esiterò a cacciarti fuori da questa casa. Adesso puoi andare.-
Lei per tutta risposta uscì e sbattè la porta violentemente.

***
Quando tornò a casa si buttò tra le braccia di Ginny che la abbracciò forte.
-Io te l'avevo detto Emma.-
-M-ma i-io volevo n-non volevo fare n-niente di m-male.-
-Lo so, tesoro. Ma sai com'è Malfoy. Ha il cuore di pietra.-
Emma si sdraiò sul letto senza neanche mangiare e il fratello era molto preoccupato, ma Ginny inventò una scusa dicendo che aveva mal di pancia.

***
Intanto al Malfoy Manor, Draco era ritornato da lavoro e decide di mandare una lettera a une delle sue solite compagne per una buona dose di svago, approfittando della non presenza della madre in casa che era andata a trovare una sua amica, e di suo figlio che era chiuso in camera.
Alle 21:30 arrivò una ragazze dal fisico slanciato e Draco non le diede neanche il tempo di salutarla che subito impadronì delle sue labbra e la trascinò in camera.

***
Il giorno seguente Malfoy si svegliò rilassato, notando una presenza al suo fianco. C'era una ragazza di cui neanche ricordava il suo nome. Questa di svegliò guardandolo negli occhi.
-Buongiorno Draco.-
-Buongiorno.-
-Lo sai che mi sei mancato.- disse lei sedendosi sul letto e mostrando la nudità dei suoi seni ricoperti dai lunghi capelli marroni.
Draco si alzò senza neanche risponderle e si recò in bagno e quando uscì, notò che la ragazza si era già vestita e stava aprendo la porta della sua camera per andarsene.
-Spero di rivederti presto Draco. Mi raccomando, chiamami.-
-Si, si, certo.- disse lui con strafottenza.

Emma quella mattina si era alzata presto e si era subito smaterializzata al Manor.
Entrando però notò che non c'era Scorpius nel salotto come sempre, così decise di aspettare.
Poco dopo vide una ragazza dai capelli marroni e gli occhi dello stesso colore scendere le scale con dei tacchi altissimi, che solo Merlino sapeva come faceva a camminare.
La ragazza scrutò Emma con superiorità soffermandosi sui suoi vestiti.
Emma se ne accorse e guardò il suo corpo credendo che ci fosse qualcosa che non andava.
La ragazza pensò che i vestiti di Emma fossero orribili, perché indossava una gonna che arrivava fin sotto le ginocchia, nera e un maglione lungo di lana Rosso, che neanche una novantenne avrebbe indossato.
La squadrò un ultima volta e uscì definitivamente.

Dopo poco scesero anche Draco con affianco Scorpius che aveva le guance rosse per il pianto della sera precedente.
Emma li salutò, ma l'unico che gli rispose fu il bambino, perché Malfoy, maleducato com'era, non la degnò neanche di uno sguardo, che si smaterializzò a lavoro.
La ragazza decise di condurre il piccolo con lei nella stanza dove si tenevano le lezioni.
-Scorpius mi dispiace tanto per ieri, è colpa mia.-
-Non fa niente. In realtà mi sono divertito tanto.-
Lei gli sorrise e lui ricambiò.
Si misero subito all'opera ed Emma spiego a Scorpius dell'amicizia.
-Sai io ho molti amici spiegò il piccolo.-
-Ne sono felice.-
-Anche papà ha molti amici, soprattutto amiche.-
A quel punto scoppiarono a ridere entrambi e passarono la giornata nel migliore dei modi.

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