Capitolo 29

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Aprile era arrivato ed Emma quel giorno aveva la sua seconda visita al San Mungo.
Come sempre, Emma si era fatta accompagnare da Ginny, con l'aggiunta di Hermione.
Entrarono nel reparto apposito e aspettarono.
Dopo poco entrarono e il medimago le accolse.
Fece stendere Emma sul lettino e puntò la bacchetta sulla pancia.
Nell'aria si diffuse l'immagine ed Emma sorrise, vedendo un piccolo "seme" muoversi.
Adesso si riusciva a vedere meglio.
-Come lo ho già detto, potremo sapere il sesso del bambino intorno al quinto o sesto mese, quindi dovrebbe fare un'altro controllo.- spiegò il medimago.
Emma annuì.
-Sta bene?- chiese Hermione preoccupata, riferendosi al bambino.
-Si, certo. È in perfetta salute.- rispose il medimago.
Emma sorrise ancora di più.
Dopo il medimago staccò la bacchetta dalla pancia e l'immagine che fluttuava nell'aria sparì.
Consegnò ad Emma delle foto del bambino dentro la sua pancia.
-Queste sono delle immagini dove si vede il suo bambino.-
-Grazie.- rispose Emma.
Scese dal lettino, salutò e tornò a casa con le sue amiche.

***
Draco si risvegliò con accanto Janette.
La ragazza ancora dormiva ed era nuda come lui.
Si guardò intorno notando tutti i vestiti sparsi per la camera.
Ad un certo punto qualcosa si mosse accanto a lui e notò che Janette si era svegliata.
-Buongiorno.- sussurrò la ragazza, iniziando a baciare il collo di Draco.
Draco la scostò.
-Janette basta, devo andare a lavoro.-
-Tu lavori sempre, se prendi un giorno libero non ti costa niente.- rispose continuando a baciargli il collo.
Draco la scostò di nuovo.
-In questo periodo ho tanto lavoro da fare, e non posso assentarmi per nessuna ragione al mondo.- rispose serio Draco.
Ad un certo punto la porta sia aprì, mostrando Scorpius già vestito.
-Papà mi avevi promesso...- Scorpius si bloccò appena vide la ragazza nel suo letto.
Gli occhi si riempirono di lacrime.
-Scorpius, ti posso spiegare.- tentò Draco, mettendosi i pantaloni.
Il bambino corse fuori dalla stanza, per poi rinchiudersi nella sua.
Janette rise sotto i baffi.
Era fiera di quello che era riuscita a fare ed era felice di aver reso Lucius orgoglioso di lei.
Draco seguì suo figlio, ma il bambino gli chiuse la porta di camera sua in faccia e la chiuse a chiave.
-Scorpius apri.- disse Draco serio, alzando la voce.
Il bambino non rispose, ma si sentirono soltanto dei singhiozzi e da questo si poteva dedurre che il piccolo stesse piangendo.
-Vai via. Tu... non ci vuoi... più bene.- rispose Scorpius dalla porta, riferendosi anche alla nonna e ad Emma.
-Lo sai che non è vero.- rispose Draco sempre serio.
-Invece è vero. Mi aveva promesso che avremmo passato tutta la giornata insieme.
Sei... un bugiardo. S-Sei il p-peggior papà che i-io potessi mai avere. Ti o-odio. N-Non ti voglio più bene.- rispose il piccolo tra i singhiozzi, mentre le lacrime gli scendevano sulle guance.
Il cuore di Draco si spezzò in due.
Suo figlio aveva ragione. Lui non pensava più alla sua famiglia, ma gli voleva bene.
Incapace di rispondere tirò un pugno alla porta di fronte a lui.
Scorpius sobbalzò.
Alcune lacrime scesero lungo le guance di Draco, che si rinchiuse nel suo studio e non uscì più da lì.
Janette andò via silenziosamente.
Narcissa, allarmata chiamò Blaise e Theodore.
I due arrivarono in men che non si dica.
-Narcissa, ci hai fatto preoccupare, cos'è successo?- chiese vedendo la donna preoccupata, Blaise.
-Scorpius... è chiuso in camera sua da ore... e Draco... non esce dal suo... ufficio.- disse la donna cominciando a piangere.
Theodore abbracciò Narcissa, confortandola e fece cenno a Blaise di andare a vedere cosa stava succedendo.
Giunse davanti alla stanza del piccolo.
-Scorpius, sono lo zio Blaise. Apri.- disse serio.
Il bambino non lo degnò di una risposta.
-Scorpius, voglio solo parlare, ti prego esci fuori.- disse riprovando.
-Io voglio Emma.- rispose il bambino con voce tremante.
Intanto Narcissa e Theo erano saliti al piano di sopra e avevano raggiunto Blaise.
-Cosa succede?- chiese Narcissa, che intanto si era calmata.
-Vuole Emma.- rispose Blaise.
-Chiamala.- disse Theodore.
Blaise le inviò il suo patronus.

***
Emma era appena tornata a casa.
Durante il pomeriggio aveva parlato con Harry e Ginny del suo bambino.
Era contenta sapendo che stava bene.
La pancia era cresciuta e si notava.
Ad un tratto un patronus la distasse, mentre stava parlando con Harry e Ginny.
Sentendo Blaise che la informava della situazione, si preoccupò.
-Ragazzi devo andare.-
-Emma stai attenta.- disse Harry.
-Certo, sta tranquillo.-
Usò la metropolvere e si recò al Manor.
Raggiunse la camera di Scorpius e vide tutti allarmati.
-Oh, Emma finalmente sei arrivata.- disse Narcissa abbracciandola.
Quando si staccarono Emma salutò i due ragazzi e bussò alla porta.
-Scorpius, apri la porta, sono Emma.-
Solo dopo pochi minuti la porta si aprì e Scorpius fece entrare solo la ragazza.
Quest'ultima chiuse la porta alle sue spalle e ciò che vide, le spezzò il cuore.
Scorpius aveva gli occhi e le guance rosse a causa del pianto, i capelli scompigliati e per la stanza erano sparsi pezzettini di fogli, che erano i disegni che il bambino aveva fatto e che ritraevano lui con suo padre.
La ragazza si inginocchiò e abbracciò il piccolo, che si strinse forte a lei.
-Scorpius perché lo hai fatto?- chiese riferendosi ai disegni strappati.
-Perché "lui" non ci vuole più bene. Oggi era nel letto insieme ad un'altra ragazza.- disse ricominciando a piangere.
Emma provò un dolore molto forte a quelle parole.
-"Lui" ci vuole bene, te lo posso assicurare.-
-Emma tu mi vuoi bene?- chiese mentre si staccavano dall'abbraccio.
-Ma certo che ti voglio bene, te ne vorrò sempre.- rispose la ragazza mentre gli asciugava le lacrime.
Uscirono dalla camera e Narcissa prese Scorpius in braccio, sussurrandogli parole dolci.
Si diressero tutti davanti allo studio di Draco.
Blaise e Theo provarono a farsi aprire, ma lui non ne volle sapere nulla.
-ANDATEVENE VIA TUTTI!- gridò Draco.
Emma preso coraggio e si avvicinò alla porta.
-Draco...-
Il serpeverde credette di aver sentito la voce di Emma, ma lui pensò che era impossibile che lei fosse qui.
-Draco, ti prego, apri. Vogliamo sapere come stai.- disse ancora Emma.
Draco si bloccò e dopo essersi ripreso, aprì la porta.
Draco uscì, ma ad un certo punto cadde a terra rumorosamente.
Emma si precipitò accanto a lui.
Cercarono di svegliarlo, ma non ci riuscirono.
Blaise andò nello studio di Draco e notò che c'erano diverse bottiglie di alcool sparse per la stanza.
-Ha bevuto, ci sono delle bottiglie vuote nel suo studio.- disse Blaise.
Dopo lo fecero lievitare e lo portarono in camera.
Chiamarono un medimago, che arrivò immediatamente.
-Ha bevuto troppo. Al suo risveglio dovete dargli una pozione e delle pasticche per fargli smaltire la sbornia.- suggerì l'anziano medimago.
Ringraziarono e un elfo domestico lo accompagnò all'uscita.
Emma passò la notte insieme a lui e all'alba ritornò a casa.
Quando si svegliò raccontò tutto ad Harry e Ginny, che la guardarono scioccati.
Dopo poco Emma si mise a leggere un libro per distrarsi da ciò che era accaduto il giorno precedente.

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