Quella mattina Emma era particolarmente felice perché era sabato. Questo era il giorno della settimana che preferiva. La domenica l'avrebbe passata con la sua famiglia, ma non avrebbe potuto vedere Scorpius e questo la rattristava.
Appena arrivò al Manor Scorpius l'accolse con un caloroso abbraccio.
-Come mai sei felice, Scorpius?-
-La nonna oggi mi porterà al parco per giocare con i miei amici.-
-Davvero? Sono contenta.- rispose dandogli un bacio in fronte.
-Tu invece cosa fai oggi pomeriggio?-
-Starò a casa con la mia famiglia.-
-Ah, capito. Mi piacerebbe tanto vederti, domani.-
-Piacerebbe tanto anche a me, ma lo sai che tuo padre non vuole. Io sono solo la tua insegnante.-
-Non è vero. Tu sei mia amica e io ti voglio bene.-
-Anche io non sai quanto. Ti prometto che convincerò il tuo papà o almeno ci proverò.-
-Ieri papà ha detto che ti vuole parlare.-
-Di cosa?-
-Sicuramente nulla di buono. Ieri si è arrabbiato quando gli ho detto che tu vuoi che io finisca in Grifondoro a Hogwarts.-
-Capisco. Vorrà dire che mi preparerò a difendermi. Adesso andiamo a fare lezione, oggi ti parlerò di un argomento molto interessante.-
Raggiunsero l'aula e Scorpius si perse nelle parole di Emma. Gli piaceva tanto quella ragazza e voleva che fosse lo stesso per il padre.***
Emma era dentro lo studio di Draco.
-So cosa vuoi dirmi Malfoy. Tuo figlio mi ha detto tutto.-
-Allora spero tu abbia capito. Non mettere strane idee in testa a mio figlio.-
-Gli ho solo detto ciò che pensavo, non credo di aver commesso uno sbaglio.-
-Tu sbagli sempre Potter, qualsiasi cosa fai.-
-Quindi anche baciarti è stato uno sbaglio? Strano, perché sei stato tu a prendere l'iniziativa di farlo.-
-Questo non c'entra niente, Potter.-
-Si, invece. Ti vergogni solo perché sono una mezzosangue e non vuoi ammettere a te stesso che provi qualcosa per me.-
-Ma che ti salta in mente?- gli disse avvicinandosi pericolosamente a lei.
Lei non si allontanò, anzi alzò la testa sfidandolo come una degna grifondoro sapeva fare.
-Io sto dicendo solo la verità!- esclamò lei.
-Io sono sposato e anche se mia moglie è morta io la amo lo stesso. E se mai dovessi smettere di farlo, di certo non mi innamorerò di una come te.-
Quelle parole fecero male al cuore, che si spezzò in mille pezzi.
-È questo che pensi, vero?-
-Credevi che con un bacio eravamo destinati a stare insieme e ad avere due o tre marmocchi? Beh, se pensi questo allora ti sbagli di grosso. Vai a farti fottere da qualcun'altro.-
-Sei un maiale, Malfoy! Ti odio! Ti odio con tutta me stessa! Sei davvero bipolare! Ma non capisci che io sto male!? Tu mi piaci!- gridò con le lacrime agli occhi.
-Mi dispiace, ma io non provo lo stesso. Per me sei e sarai, sempre e solo l'insegnante di mio figlio, nulla di più.-
La ragazza uscì dal Manor senza salutare nessuno con le guance ricoperte di lacrime e si smaterializzò a casa.***
-Che è successo?- chiese Harry.
Emma senza rispondere si buttò fra le sue braccia continuando a piangere.
-Harry perché proprio a me! Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?-
Harry le accarezzò con una mano i capelli e con un'altra la schiena.
-Scommetto che è stato quel deficiente di Malfoy! È così?-
-Si, ma ti prego Harry non fargli del male! Ti scongiuro!-
-Emma!- esclamò Ginny appena la vide. Si staccò da Harry ed abbracciò la cognata.
-Tranquilla Emma va tutto bene. Vai di sopra a riposarti.-
-Si può sapere cosa succede?- chiese Harry.
-Succede che mi piace Malfoy!- esclamò Emma, pentendosi immediatamente di quello che aveva detto.
-Che cosa? Ti piace quell'essere malvagio?-
-Si mi piace e anche tanto.-
Harry lasciò il salotto e uscì di casa per schiarirsi le idee.
-Tranquilla, gli passerà.- la rassicurò Ginny.
-Lo spero.- rispose Emma.***
La domenica mattina Emma la passò nel peggiore dei modi chiusa in camera sua a piangere, ma si era promessa che sarebbe andata avanti, dimenticandosi di quella serpe.
Al contrario della ragazza, Draco se la spassava, facendo entrare nel suo letto qualsiasi ragazza. Infatti quella mattina si era svegliato con una ragazza mora accanto di cui non ricordava neanche il nome.
Draco si appoggiò con la schiena alla testiera del letto. Quel movimento fece svegliare la ragazza.
-Buongiorno Draco.- sussurrò con voce maliziosa.
-Buongiorno... com'è che ti chiami?-
-Janette. Ti sei dimenticato il mio nome un'altra volta.-
-Si, si, certo. Adesso se non ti dispiace ti chiedo di vestirti e di andartene.-
-Ci rivedremo?-
-Non lo so. Se avrò bisogno di te, ti chiamerò.-
La ragazza si avvicinò a lui e lo baciò. Draco appoggiò le mani sulla schiena nuda della ragazza per sentirla più vicina.
Si staccarono e lui si alzò fregandomene della sua nudità. Dopo pochi minuti la ragazza lo imitò.
Si salutarono con un piccolo bacio a stampo e Malfoy si diresse nel bagno della sua camera per farsi una doccia.
Uscì con un asciugamano intorno alla vita, quando sentì la porta aprirsi rivelando suo figlio.
-Scorpius, che ci fai qui? È abbastanza presto, torna a dormire. Sono solo le sette del mattino.
-Papà, non riesco a dormire. Ho sognato la mamma. Mi manca.- gli occhi del bambino diventarono lucidi e le lacrime non tardarono ad uscire.
Draco prese in braccio suo figlio e si sedette sul letto con lui sulle gambe.
-La mamma manca tanto anche a me, ma ti guarda sempre e non ti abbandonerà mai.-
-Posso restare qui con te?-
-Si. Aspetta che mi vesto.-
Dopo si ritrovarono nel letto abbracciati con la testa di Scorpius sul petto di Draco.
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Un amore inaspettato
FanfictionSono passati sei anni dalla fine della Seconda Guerra Magica e dalla caduta di Voldemort. Draco Malfoy ha intrapreso una carriera a Londra, nel mondo babbano, diventando capo di un'azienda molto importante, e soprattutto l'uomo più affascinante che...