"Le cose non tornano, ci siamo persi qualcosa. Come facevano a sapere che io e lei ci siamo lasciati? Come l'hanno trovata poi? Come faceva lei a sapere queste cose riguardanti la prima classe? E soprattutto, perché l'ha fatto?" Da quando aveva saputo la notizia, Jimin non smetteva di pensarci.
Jungkook chiuse la porta di casa sua alle sue spalle e poggiò le chiavi sul comodino. Doveva assolutamente parlare con lui della chiamata che aveva fatto quel pomeriggio. "Jimin, vieni, sediamoci."
Il biondo lo guardò confuso, per poi prendere posto sul divano lì presente. "Devi dirmi qualcosa di importante?"
"Sì, quello che ti dicevo prima per strada. Mettiti comodo come vuoi, prendo qualcosa da bere intanto." gli disse prima di entrare in cucina.
Intanto il più piccolo si guardò intorno e rimase colpito dallo stile dell'appartamento di Jungkook. Era in stile moderno, i toni freddi del bianco, nero e grigio davano un'atmosfera tranquilla ma allo stesso tempo lussuosa. Jimin pensò che per permettersi un appartamento così a Seoul doveva essere abbastanza ricco e, l'abito di Prada indossato alla cerimonia non faceva altro che confermare i suoi pensieri.
"Ti va un po' di vino bianco?" domandò il più grande dalla cucina.
"Sì, grazie."
Vino bianco? Indubbiamente per ricchi. Chi beveva il vino bianco? Nessuno. Le persone normali come lui puntavano alla birra o ad uno squallido bicchiere di vino rosso.
Comunque, aldilà di questi pensieri, Jimin si rese conto che quello era il loro primo appuntamento come si deve. La prima volta era andato male, ma sicuramente questa volta sarebbe andato meglio. Il biondo prese velocemente il suo cellulare, aprendo poi la fotocamera interna. Si guardò da lì aggiustandosi i capelli, voleva essere carino per quella occasione.
"Eccomi" Jungkook entrò nuovamente in salone, tenendo i due calici tra le mani, mentre Jimin mise subito a posto il suo cellulare. Si sedette accanto a lui porgendogli il bicchiere, che il biondo prese in mano.
"Grazie." gli sorrise il più piccolo. "Allora, cosa mi dovevi dire?" domandò continuando a guardarlo.
"Oggi io e Taehyung ci siamo incontrati in spogliatoio, casualmente mi ha chiamato Jieun e non so. probabilmente non si fida ancora di me e ha voluto che le rispondessi in sua presenza." iniziò Jungkook, prendendo poi un sorso dal suo calice.
Jimin sospirò. "Taehyung è protettivo con me, mi dispiace se ti abbia dato fastidio."
"Non è questo il punto. Abbiamo messo in vivavoce e lei ci ha fatto capire che, dal momento in cui sei al primo posto dell'accademia, quelli della prima classe ti daranno gli onori di casa." lo guardò mordicchiandosi il labbro inferiore. "E mi ha detto anche delle cose agghiaccianti..."
Il biondo sbatté più volte le palpebre guardandolo. "Oh..." prese poi un sorso. Non aveva niente da dire in quel momento, era evidente il suo disagio. Non sapeva cosa fare in quella situazione, ma in qualche modo avrebbe dovuto affrontarla.
"Sono preoccupato." confessò il corvino.
"Non farlo, me la caverò." gli sorrise. Anche lui era molto preoccupato per sé stesso, ma non voleva far stare in pensiero nessuno.
"Non voglio che nessuno ti faccia del male o ti faccia soffrire." prese un altro sorso per poi avvicinarsi ancor di più a lui e spostandogli un ciuffo di capelli che ricadeva sulla fronte.
Jimin si rilassò al tocco dolce e delicato del corvino. "Ogni essere umano passa momenti alti e bassi, non trovi? Servono entrambi nello stesso modo."
"Ultimamente però ne stai passando solo di bassi." gli accarezzò delicatamente una guancia.
"La notizia di oggi mi ha reso davvero contento, non mi stavi mentendo. In te si racchiude la persona che mi ha fatto soffrire ma che allo stesso tempo sta ricucendo tutto. Quindi, adesso andrà meglio, sono speranzoso."

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Black Swan. (Jikook)
FanfictionIl lago dei cigni è una storia d'amore, tradimento e trionfo del bene sul male, pieno di romanticismo e bellezza. Il balletto del XIX secolo è anche un confronto tra purezza del cigno bianco e oscurità del cigno nero. L'accademia di Seoul, che nasco...