Distacco.

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Jungkook guardò attentamente il biondo, mentre fece un sorso più lungo degli altri al suo cocktail. Non gli staccava gli occhi di dosso da quella mattina.
Il suo fidanzato gli stava nuovamente nascondendo qualcosa, ma questa volta non avrebbe fatto nuovamente la prima mossa nel costringerlo a parlare.
Se non fosse stato lui a parlargli prima, Jungkook avrebbe tratto le sue conclusioni.
Si chiese cosa potesse essere successo durante la notte.
Era l'unico momento in cui non si erano visti.
La sera prima, dopo aver parlato con Taehyung, decise di tornare a casa.
Cosa era capitato in quelle ore?
Poi, il cerotto sulla testa...
Che il suo migliore amico gli avesse fatto del male?
Scacciò subito quei pensieri. Sapeva benissimo che Taehyung non si sarebbe mai permesso.
A proposito, spostò lo sguardo sul moro, guardandolo poi parlare con Seokjin.
Sembrava abbastanza sereno anche se il giorno prima aveva chiuso con Yoongi.
Stringeva il suo bicchiere di gin tonic mentre rideva con l'altro.
Probabilmente, come era orma risaputo, sapeva nascondere benissimo i suoi reali sentimenti.

"Vorrei proprio sapere cosa ti passa per la mente" Namjoon lo risvegliò dai suoi pensieri. Spostò lo sguardo verso di lui. Il suo sguardo cadde poi sulle fossette ai lati del suo sorriso. Ogni volta che il suo amico sorrideva non poteva far a meno di guardarle.

Si avvicinò al suo orecchio per parlare.
"Jimin, non me l'ha racconta giusta." Disse alzando la voce. La musica del locale impediva loro di parlare ad un tono di voce normale.
Di solito era con lui o con Seokjin che riusciva a confidarsi.

"Ah si? Ne sei sicuro?" Domandò l'altro guardandolo.
Namjoon aveva sempre pensato che Jimin fosse un tipo misterioso e quasi difficile da comprendere. All'inizio pensava sempre a quanto complicata fosse la relazione tra lui e Jungkook. Con il passare del tempo si rese conto che la loro era si una relazione fondata sull'amore, ma l'alone di mistero che circondava il biondo era rimasto lo stesso.
Per quanto sembrasse un ragazzo normale, come tutti gli altri, Jimin aveva un mondo inesplorato dentro. Pensò ancora che sicuramente Jungkook lo aveva capito, ma non gli aveva confidato quel suo pensiero.
Il solo guardare gli occhi scuri e profondi del biondo metteva in soggezione.

"Non del tutto." Jungkook fece un altro sorso al suo cocktail. "Ma ho imparato a conoscerlo" continuò. "So come è fatto." Spostò nuovamente lo sguardo sul suo fidanzato. Jimin era intento ad avere una conversazione con Hyunjin. Continuava a ridere con l'altro ragazzo senza un apparente motivo. "Usciamo di qui, andiamo in un posto più tranquillo." continuò il corvino.
I due ragazzi uscirono dal locale ritrovandosi nel giardino anteriore. C'erano anche lì delle persone che bevevano le loro bevande tranquillamente.

"Parlaci?" disse non appena si fermarono di fronte alla porta di ingresso. Più che una domanda sembrò un ovvietà.

"Se non me ne ha parlato vuol dire che non sono tenuto a saperlo. Sai...lui certe volte fa così." Il corvino si guardò intorno. Pensò che le luci calde e decorative intorno ai muri e agli alberi fossero molto carine e delicate. Gli davano una sensazione di pace.

"Non ti dice tutto?" Namjoon non sembrò sorpreso. Di solito i fidanzati si dicevano tutto o no?

"Non so neanche io come definirlo..." alzò gli occhi verso il cielo, pensandoci. "Lui è così complesso. Alcune volte accade che crea problemi che non esistono, alcune volte in lui prevale l'insicurezza e altre l'arroganza. Certe volte lo fa per non far stare male gli altri e si mette al secondo posto, e questa è sicuramente la cosa che mi fa più arrabbiare di tutte."

"Perché?"

"Lui è troppo prezioso, non può trattarsi in questo modo. Deve essere la priorità."

"Andiamo Jungkook. Tu sei la priorità di te stesso? Hai qualcuno che metteresti al primo posto o metteresti te stesso?"

"Jimin occupa certamente la prima posizione per me."

Black Swan. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora