Alcuni riferimenti al capitolo "Rinunce?". Il mio consiglio è quello di rileggerlo prima di continuare con questo.
Yoongi lo aveva trovato e lo aveva portato in un posto sicuro. Lo aveva portato a casa sua. Gli curò le ferite e gli preparò la cena.
Yoongi era la persona che Taehyung aveva paura di amare, eppure in quel momento si chiese il perché di quella paura. Le sue insicurezze, su una relazione, avevano preso il sopravvento.
Sapeva benissimo che il ragazzo provasse qualcosa nei suoi confronti, sicuramente la provava anche lui, ma non riusciva ad accettarlo. Perché? si domandò ancora una volta. Probabilmente per paura di soffrire.
Alzò leggermente lo sguardo dal suo piatto per guardarlo. Mangiava in silenzio. Nella stanza rimbombavano solo i suoni delle bacchette che toccavano la ciotola.
"Stanotte... posso rimanere?" domandò timidamente. Non poteva andare a casa sua, se Jimin lo avesse visto in quelle condizioni sarebbe andato su tutte le furie. E Jimin non era in sé, secondo Taehyung."Prima o poi dovrà vederti." Yoongi continuò a tenere lo sguardo sulla sua cena. "è inutile che ti nascondi, puoi stare da me quanto vuoi, ma scommetto che tra poco ti chiamerà."
"Non è in sé, non mi chiamerà." deglutì. Si chiese poi quando sarebbe arrivato il momento della normalità, lo spettacolo era ormai alle porte.
"Si tratta pur sempre di Jimin, troverà una scusa per farlo."
Taehyung guardò il ragazzo davanti a sé. Aveva ragione, Jimin era fatto così, nonostante fosse in quelle condizioni avrebbe trovato una scusa per chiamarlo. Aveva un cuore d'oro e lo sapeva. Si chiese ancora il perché Yoongi non accennasse ad alzare lo sguardo. C'era qualcosa che non andava in lui? Gli dava fastidio la sua presenza? Odiava lasciarsi prendere dall'ansia, non lo faceva mai di solito e questa era solo una conferma che per lui non era indifferente.
"Yoongi." provò a chiamarlo. Quest'ultimo però continuava a guardare il suo piatto di tteokbokki.
"Mh?"
"Guardami. Perché non lo fai?"
Yoongi esitò prima di rispondere, posando poi le bacchette. "Non posso." Ammise sospirando.
Il moro inarcò un sopracciglio. Allora non era solo una sua paranoia, aveva centrato esattamente il punto "Perché?"
"Lascia stare, se hai finito di mangiare vai a dormire, hai bisogno di riposarti."
"Yoongi...Fino a poco fa mi guardavi tranquillamente! Che altro c'è? Si possono sapere le cose con voi o dobbiamo ogni volta stare ad indagare e insospettirci su tutto?!" alzò la voce alzandosi di scatto dalla sedia. A dir la verità le ferite gli fecero male in quel momento, ma non si lamentò. Non poteva farlo.
"Io e Jungkook siamo più simili di quanto tu pensi, di quanto tu e Jimin pensiate."
Il moro lo guardò confuso. "Che cosa vuol dire?"
"Prima mentre ti guardavo il sentimento che prevaleva in me era la preoccupazione, eri conciato male, per poco non perdevi i sensi nel tuo camerino. Adesso che ti sei stabilizzato però, in me prevale il sentimento della vendetta. Se ti guardo in quello stato, non mi fermerò da andare a cercarli. Ci sono delle cose che tu non sai...e che prima non potevi capire."
Taehyung si sedette e non distogliendo lo sguardo da Yoongi poggiò le testa sulle sue mani. "Parlamene, abbiamo tutta la notte."
L'altro sembrò pensarci. Annuì. Ormai le carte erano quasi tutte scoperte. "Ricordi il giorno in cui abbiamo organizzato il piano per spiare la prima classe, e poi Changbin riuscì a rovinare tutto?"
"Sì, perfettamente. Jungkook ed io siamo andati a prendere insieme Jimin."
"Il giorno in cui noi due abbiamo litigato. Io non volevo che tu andassi ma tu hai deciso di collaborare con Jungkook. Non è stata una coincidenza che lui l'abbia chiesto a te e non a me."

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Black Swan. (Jikook)
FanfictionIl lago dei cigni è una storia d'amore, tradimento e trionfo del bene sul male, pieno di romanticismo e bellezza. Il balletto del XIX secolo è anche un confronto tra purezza del cigno bianco e oscurità del cigno nero. L'accademia di Seoul, che nasco...