Mercoledì.

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"Sono ansioso. Lo spettacolo è tra pochi giorni e Jimin è ancora in quello stato." Sospirò Jungkook passandosi una mano tra i capelli. Era raro che si trovasse in una situazione del genere, ma in quel momento sentiva particolarmente bisogno di dover parlare con Taehyung. Infatti i due in quel momento si trovavano al bar dell'accademia.
Il corvino era disperato. Non riusciva ad avere una conversazione seria con Jimin, sembrava sempre impegnato a pensare a qualcosa, ad architettare.
D'altronde il moro era d'accordo con lui. Per questo avevano deciso di parlarne insieme.

Taehyung face dei movimenti circolari con il cucchiaino immerso nel caffè. Il tintinnio lo tranquillizzava. Pensava a come riuscire a risolvere tutto entro quella domenica.
Ma come poteva farlo? Non potevano mica comandare i sentimenti e le emozioni del biondo.
"Prima di tutto cerchiamo di tenerlo tranquillo, almeno per il momento. Ieri mi ha preoccupato un po', sai..."
Poggiò il cucchiaino sul piattino e si portò la tazzina alle labbra.

"Cosa? Perché?" Corrugò la fronte l'altro.
Attese impazientemente che Taehyung finisse di bere.
Quando poggiò nuovamente la tazzina poi prese parola.
"Non potrei dirtelo, ma alla fine stiamo solo cercando di aiutarlo. Ieri siamo andati in prima classe, dopo che ha discusso con te o qualcosa di simile. Cercava informazioni su Jieun."

Jungkook sbuffò. Era stanco di quella ragazza.
"Cosa vuole da quella lì? Deve stare lontano da lei."

"Gliel'ho detto anche io, ma a quanto pare le nostre parole sono nulle. Pensa che non sia mai partita per Parigi."

Il corvino rimase in silenzio. Lui non ne sapeva nulla, ma era preoccupato per quella che sembrava essere un'ossessione da parte di entrambi.

"Jungkook-"

"Non lo so." rispose, prima che Taehyung potesse fare o dire qualsiasi cosa. "Non so come comportarmi. Io amo Jimin. Davvero. Ma mi chiedo se riuscirò a stargli accanto, se ne sono all'altezza. Capisco cosa sta passando. Lo voglio aiutare, ma non me lo concede."

"Il problema sei anche tu." Sentenziò il moro guardandolo dritto negli occhi.

"Che cosa?" Domandò confuso l'altro. "Io sarei il problema? Io che non ho fatto altro che supportarlo e stargli vicino sempre? Soprattutto in questo ultimo periodo?" Si stava arrabbiando, come poteva dire quelle cose nonostante il momento che stesse passando? La sua relazione era in crisi, stava passando un momentaccio e Taehyung non faceva altro che scaricare la colpa anche su di lui?
Strinse i pugni sul tavolo serrando la mascella. "Sei uno stronzo, fattelo dire."

"Scommetto che non hai neanche risolto con lui per la discussione di ieri, o mi sbaglio?" Incrociò le braccia al petto.

"Non abbiamo avuto occasione di parlare."

"Cazzate. Che ti è successo? Mh? Dove è il Jungkook con cui discutevo ogni due per te, quello cazzuto che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno? Penso che l'amore ti abbia rammollito un po'" decisamente, Taehyung stava esagerando, ma c'era un motivo in tutto quello. Pensava veramente quelle cose ma stava scegliendo il modo più scorretto per dirglielo. In lui voleva causare una reazione, cioè quella della rabbia. Voleva farlo arrabbiare, voleva che parlasse con Jimin apertamente e che lo facesse calmare come solo lui sapeva fare.

"Di che cazzo stai parlando?" Jungkook sbatté un pugno contro il tavolo. Il resto dei clienti si voltarono verso di loro a causa del rumore. D'altronde i clienti erano alunni dell'accademia e tutti conoscevano i due elementi.
"Sto solo cercando di non peggiorare le cose." Il tono era decisamente più adirato.

Taehyung ghignò. Stava riuscendo nel suo intento. "Le stai peggiorando. Stai lasciando che Jimin ti faccia tutto quello che vuoi. Tira fuori le palle e affrontalo. Hai paura di lui? Della sua parte oscura?"

Black Swan. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora