Regole.

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Appena la fidanzata di Jimin si chiuse la porta alle spalle, uscendo da casa sua, il biondo si sedette sul suo divano sospirando.

L'aveva appena lasciata, ci era riuscito. Era stato un codardo fino a quel momento, ma adesso che il problema si era risolto si sentiva strano. Si sentiva vuoto.

Ed era questa la motivazione principale per cui non voleva lasciarla. Non voleva provare dolore, non voleva guardare sé stesso fino in fondo.

Ma il dolore serve, proprio come serve la felicità. 

Si mise entrambe le mani sul viso. 

La verità è che non sapeva rinunciare a quelle cose che lo avevano tenuto incatenato per troppo tempo, cose a cui non credeva neanche più. 

Aveva detto la verità alla sua ormai ex fidanzata, le aveva detto che non provava ormai nessun sentimento per lei. Quest'ultima ovviamente non l'aveva presa per niente bene, e dopo aver pianto e urlato a Jimin quanto fosse stato stronzo a non dirgli la verità fin da subito, se ne andò.

E quelle parole se le meritava tutte.

Prese un respiro profondo, cercando di trattenere le lacrime. Si guardò intorno. Accanto a lui non c'era nessuno. Taehyung, che era il suo coinquilino, non era ancora tornato. E allora perché si stava trattenendo dal piangere? Da chi non voleva farsi vedere? 
Scosse la testa lasciandosi andare. Le sue lacrime iniziarono a scorrere veloci. Doveva liberare i suoi sentimenti, altrimenti lo avrebbero logorato ancora di più.
Era l'ennesima volta che piangeva in poco tempo.
Stava male.
Provava ormai un malessere generale.
E non sapeva più come fare. 
Le cose stavano iniziando a cambiare pian piano però. 

Quando poi il biondo sentì il rumore della serratura che veniva aperta cercò velocemente di asciugarsi le lacrime. 

Taehyung aprì la porta, continuando a parlare al cellulare. "Oh lo so, scendiamo il prima possibile. Siamo pieni di lavoro ultimamente." si chiuse la porta alle spalle e poggiò le chiavi sul tavolo. 
Camminò verso il salotto e quando vide Jimin con lo sguardo rivolto verso il basso e gli occhi lucidi sospirò. "Mamma, ti richiamo più tardi." concluse, per poi chiudere la chiamata e avvicinarsi al suo amico.
"Jimin..."

"Ci siamo lasciati, cioè son stato io a lasciarla." mormorò, alzò lo sguardo sul suo migliore amico. 

Taehyung prese posto accanto a lui e lo abbracciò senza dire una parola.

Il biondo ricambiò l'abbraccio, chiudendo gli occhi. "Non ne voglio parlare, voglio solo mettere un punto a tutta questa storia." tirò su col naso.  Jimin non stava male per aver lasciato la sua fidanzata in quanto tale, ma per aver perso le sue certezze. Erano fidanzati da tanti anni ormai, i suoi genitori la conoscevano e viceversa, avevano fatto di tutto insieme. Era sempre stata una costante nella sua vita. Ma doveva seguire i suoi sentimenti. Era grato dei momenti che aveva passato con lei, ma non l'amava più da molto tempo.

"Va bene, prenditi il tuo tempo. " gli lasciò un bacio sulla fronte. 

Sorrise leggermente dopo il gesto del suo amico. In quel momento si sentì amato, coccolato. Se non ci fosse stato Taehyung probabilmente in quel momento sarebbe crollato completamente.

"Voglio solo dirti, che questa è la tappa iniziale." continuò il moro guardandolo. "Inizia tutto con il dolore." il suo tono di voce era dolce, basso e confortante. "Voglio che tu lo sappia." gli accarezzò i capelli.

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Jimin arrivò primo quella mattina, come al solito. Gli scoppiava la testa ed era stanco a causa della notte passata bianco, ma non poteva mancare quel giorno.
Si sedette sulla panchina presente all'interno della sala, mentre sorseggiava il suo espresso. Guardava in un punto fisso, incantato. 
Pensava a come si sarebbe comportato adesso con Jungkook. Il giorno prima il corvino lo aveva lasciato lì, da solo, in doccia. Voleva delle dimostrazioni davanti a tutti, ma non era sicuramente il tipo di persona che si sarebbe messo a filtrare con lui davanti agli altri. E poi, cosa intendeva con "le sue regole."? 
Il biondo sospirò bevendo poi l'ultimo sorso del suo caffè e alzarsi per buttarlo via. 
Adesso non poteva star a pensare a quello, quel giorno avrebbe dovuto fare un sacco di cose per lo spettacolo. 
Quella mattina non avevano nessuna prova da fare, dovevano però fare un servizio fotografico per la locandina di presentazione. 

Black Swan. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora