Ritrovarsi.

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"Cosa hai fatto? Zoppichi un po'." Taemin e Jimin camminavano uno vicino all'altro. Più che all'ufficio del direttore si dirigevano nel camerino del primo, ma il biondo non lo sapeva ancora.

"Niente di importante, passerà." il più piccolo non aveva una grande voglia di fare conversazione, soprattutto dopo aver parlato con Jungkook. 

Taemin annuì solamente. "Passiamo prima dal mio camerino, ho dimenticato il cellulare."

"A cosa ti serve il cellulare?"

Il più grande spostò lo sguardo su Jimin. Doveva inventarsi velocemente un scusa. "Aspetto una chiamata importante." annuì spostando nuovamente lo sguardo davanti a sé. L'importante era portare il più piccolo in un posto dove nessuno gli avrebbe visti. Inoltre il lavoro gli era anche facilitato, visti i suoi piedi. 

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Woobin spalancò la porta della sala principale del teatro. Aveva il fiatone, probabilmente aveva corso. Nella stanza non c'era nessuno se non Jungkook. 
"Che cazzo ci fai ancora qui tu?" domandò avvicinandosi al corvino.

Quest'ultimo inarcò un sopracciglio guardandolo. Sapeva che fosse il presentatore dello spettacolo e un amico di Jimin, ma lui non ci aveva mai avuto a che fare. "Che cosa vuoi?"

"Jimin?! Dov'è?" 

Jungkook sbatté le palpebre. Cosa voleva da lui? "è uscito circa dieci minuti fa." lui intanto aveva ripreso ad allenarsi in solitudine. Pensava e ripensava alla conversazione avuta poco prima con il biondo. C'era ancora un possibilità tra loro e lui lo sapeva. Continuava a sorridere di sottecchi ogni volta che la sua mente gli proiettava immagini di Jimin con le labbra schiuse e occhi chiusi, impaziente di essere baciato.

"Con chi?"  Woobin si passò una mano tra i capelli. Le guance arrossate per via dello sforzo che aveva fatto per arrivare lì e la fronte leggermente unta dal sudore. 

"Taemin. Senti ma perché tutto questo interrogatorio?" sospirò l'altro incrociando le braccia al petto. 

"Hai praticamente mandato Jimin da solo con Taemin? Lo sai o no che ha intenzione di infortunarlo?" Il ragazzo aveva sentito parlare Taemin con una ragazza dove discutevano proprio di questo piano. 

Jungkook sgranò gli occhi. "Che cosa?" non aspettò neanche la risposta alla sua stessa domanda che subito lo scansò e corse fuori dalla porta. 
Woobin lo seguì non esitando neanche per un secondo. 

Mentre correva il corvino si chiese dove lo avesse portato. Dal direttore impossibile ormai, pensò che se veramente avrebbe dovuto fargli del male lo avrebbe portato in un posto dove nessuno avrebbe potuto vederli. 
Corse verso il camerino di Taemin. Se Woobin avesse avuto ragione, non si sarebbe neanche trattenuto come invece era successo con Changbin. La rabbia scorreva nelle sue vene. 
Quando aprirono la porta però, furono sorpresi della scena che gli si presentò ai loro occhi. Jimin teneva stretto Taemin per il collo. 
Quest'ultimo era in evidente difficoltà, cercava di strapparsi di dosso le mani del biondo mentre tentava di prendere aria. 

"A-Aiuto" sibilò con quel poco di aria che gli rimaneva in corpo. 

Il corvino rimase a bocca aperta. Non disse niente, ma vide perfettamente lo sguardo del biondo. Era inquietante. Per quanto Jungkook provasse antipatia nei confronti di Taemin non poteva permettere una cosa del genere.
Si avvicinò ai due cautamente.
"Jimin." disse. Pressò le sue labbra, era nervoso, non poteva fare un passo falso. "Lascialo, non fargli male." non aveva mai visto uno sguardo del genere. Faceva paura anche a lui, sembrava apatico, freddo e distaccato. Sembrava come se non gli importasse delle conseguenze. 
Infatti, quelle parole non gli fecero muovere un dito. 

Black Swan. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora