Teatro.

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Il giorno successivo Jungkook si svegliò presto. Si sentiva ancora abbastanza stanco, aveva dormito poco. 
Stando attento a non svegliare Jimin, gli lascio un bacio sulla fronte per poi alzarsi e andare in cucina. Gli avrebbe preparato il caffè.
Quando entrò nella stanza vide Taehyung seduto con la gambe incrociate mentre sorseggiava il suo succo all'ace. Il suo sguardo era concentrato sul suo cellulare.
Quando poi si rese conto del corvino mise il dispositivo in standby e lo poggiò sul tavolino. "Buongiorno." gli sussurrò con la voce ancora roca. "Ho già fatto il caffè." continuò. 

Jungkook gli fece un cenno con la testa. Aveva sentito chiaramente le parole che aveva detto durante la notte. Sapeva benissimo cosa il moro pensasse di lui, per questo non gli diede troppa confidenza. 
Certamente, era contento che i due avessero finalmente chiarito, sapeva benissimo l'impatto che avesse sul biondo, ma a lui non interessava averci un qualsiasi tipo di rapporto. Erano partiti col piede sbagliato fin da subito, ormai era troppo tardi per averci a che fare. Per il bene del suo fidanzato avrebbe solo mantenuto un rapporto civile. 
Versò il caffe nelle tazzine. Erano carine, sicuramente era stato proprio Jimin a comprarle: blu con delle stelline bianche. 
Vide che il fumo continuava ad uscire dal liquido nero, segno che il caffè era stato preparato poco prima.

"Hai un minuto? Voglio parlarti." disse Taehyung guardando i suoi movimenti. 

Jungkook annuì poggiando di nuovo la moka sui fornelli. Mise un po' di zucchero nel caffe per poi mescolarlo delicatamente. Il tintinnio del cucchiaino che sbatteva contro la tazza lo rilassò. I raggi del sole penetravano pallidi dalla finestra. C'era bel tempo ma faceva ancora freddo. 

"Mi dispiace, per tutto." il moro si passò una mano tra i capelli. Erano ancora gonfi e arruffati. 

Il corvino stette in silenzio mentre si portò la tazzina alle labbra. Sorseggiò il suo espresso guardando fuori la finestra. 

Taehyung non aggiunse altro. Aspettava impazientemente una qualsiasi risposta da parte dell'altro. Si sentì offeso, in un certo senso, ad essere ignorato così. "Facciamolo per Jimin, almeno." continuò.

"Dispiace anche a me." finalmente Jungkook prese parola. Fece l'ultimo sorso al suo caffè per poi poggiare la tazzina sporca nel lavandino. Non disse nient'altro però. Prese la tazza di Jimin ed uscì dalla cucina.

Taehyung lo guardò andare via per poi sospirare. Non lo avrebbe di certo pregato di tornare o di chiarire. Bevve un altro sorso del suo succo per poi riprendere il suo cellulare.

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"Quarta scena, mettetevi in posizione." Disse il regista guardando i ragazzi dalla sua poltrona rossa in prima fila. Quel giorno metà del cast si era spostato direttamente a teatro per provare alcune scene. Era di estrema importanza calibrare nei mini dettagli gli spazi. Stare a teatro dava l'impressione di essere giunti allo spettacolo. Il grande sipario rosso era intrecciato ai lati della scena. C'era un incredibile silenzio quando la musica era spenta. Il fatto che si trattasse di un teatro così grande faceva sentire tutti in soggezione. 

Jimin camminò sul parquet del palco a piedi nudi. Poteva sentire perfettamente quanto fosse freddo. Quel giorno era da solo, i suoi colleghi facevano le prove in accademia. La sua schedule era completamente diversa rispetto a quella sei suoi compagni. Anche Jungkook aveva una schedule personalizzata. Un azzardo far lavorare i due protagonisti completamente separati.
La posizione di tutti venne segnata con del nastro adesivo verde.
L'addetto alle luci posizionò la luce bianca proprio sul biondo. Quest'ultimo si mise una mano davanti agli occhi, accecato. 
"Mi dispiace! Adesso sistemo!" urlò dalla regia l'addetto.
Jimin semplicemente alzò un mano, facendogli segno di non preoccuparsi.

Black Swan. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora