Specchio.

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Quella sera, Jimin e Jungkook rimasero tutta la notte a coccolarsi in riva al mare. Guardavano il cielo, si stringevano le mani, si accarezzavano i capelli e si scambiavano baci romantici sotto la luce della luna.
Il più grande riuscì a non far crollare il biondo.

Quando poi il giorno dopo, pronti per ritornare a Seoul, incontrarono il professore, non gli risparmiò da una bella e corposa ramanzina. 

Il ritorno nella capitale Coreana fu abbastanza tranquillo. I sette ragazzi decisero di pranzare insieme a casa di Taehyung e Jimin. 
Il moro vide qualcosa di diverso nel suo migliore amico.  Sembrò meno teso, i suoi occhi non guizzavano più da per tutto per controllare qualsiasi cosa, anche se riuscì a capire lo stesso il velo malinconico che attraversava i suoi occhi. 
Mentre tutti stavano aiutando a cucinare, Taehyung si avvicinò a Jimin e gli chiese se potessero parlare in privato.

Jungkook guardò i due da lontano. 

Il biondo rifiutò l'invito del suo migliore amico dicendogli che non era il momento di parlare di cose così serie mentre gli altri erano di là a divertirsi, avrebbero parlato la sera, da soli. Poi si allontanò ricevendo una telefonata. 

Taehyung sospirò annuendo, per poi incrociare lo sguardo con quello del corvino. Si guardarono per qualche secondo. La tensione tra i due era ancora evidente, così come il graffio sul labbro di Jungkook.  Non avevano ancora avuto modo di risolvere e, se l'orgoglio fosse stato dominante dentro di loro probabilmente non lo avrebbero mai fatto.

"Pronto?" Jimin chiuse la porta di camera sua rispondendo al cellulare.
"Ciao Jimin. Mi dispiace chiamarti a quest'ora." Era il suo professore. Era raro che chiamasse i suoi alunni, probabilmente era importante. "Ho bisogno di parlare con te di alcune cose importanti. Per quanto riguarda la performance, per quanto riguarda quello che è successo ieri e così via. Oggi pomeriggio non farai la prove, ci vediamo nel mio ufficio. Ho già avvisato il regista." 
Il biondo si preoccupò sentendo quelle parole. Deglutì stringendo il suo cellulare in mano. "è successo qualcosa di grave?"
"Non preoccuparti troppo, è qualcosa che si può risolvere."

Dopo quelle parole, Jimin non riuscì a tranquillizzarsi lo stesso.

Quando finirono di pranzare i sette ragazzi andarono in accademia. Quando arrivò il momento di entrare in sala prove però, il biondo disse che il professore voleva parlare con lui e che quindi non avrebbe partecipato all'allenamento.

Jungkook lo guardò per poi sorridergli. "Andrà bene" 

Il più piccolo si sentì rassicurato nel vedere quel sorriso e nel sentire quelle parole. 

"Conta su di me, per qualsiasi cosa." continuò il corvino alzandogli poi il viso e baciare le sua fronte. 

Jimin chiuse gli occhi dopo aver percepito il tocco delle labbra dell'altro sulla sua pelle per poi finalmente sorridere. 

Dopodiché il biondo camminò per i corridoi dell'accademia che, quel giorno sembravano più affollati del solito. 

"Non ci credo, lo vedremo sul serio da così vicino?" disse una ragazza parlando con la sua amica. "Ho sentito che è venuto qui per lo spettacolo" rispose l'altra.

'Per lo spettacolo?' pensò il biondo continuando a camminare. Quando poi arrivò di fronte all'ufficio del suo professore bussò.
Sentì da fuori qualcuno parlare. Il suo professore sembrava essere in compagnia.
Quando poi entrò sgranò gli occhi nel vedere la figura di Taemin che con un ghigno stampato sul viso e le braccia incrociate, se ne stava in piedi al centro della stanza.

"è un piacere vederti biondino. A quanto pare occorre la mia presenza qui." ridacchiò continuando a guardarlo.

Jimin guardò confuso il suo professore. 

Black Swan. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora