Jungkook contemplava il ragazzo sdraiato accanto a lui. Si concentrò sulla sua schiena nuda. Gli stava dando le spalle. Gli accarezzò quella parte nuda ed esposta. Tracciò delicatamente delle linee immaginarie. Disegnò dei piccoli cerchi intorno ai suoi nei.
Avevano appena finito di fare l'amore. Quella mattina si era svegliato prima del solito. Vide il suo fidanzato dormire accanto a lui. Non poteva non accarezzarlo, non baciarlo, non coccolarlo. Ben presto però, quelle attenzioni si trasformato in sesso particolarmente passionale.
"Jimin" richiamò la sua attenzione. "Va tutto bene?" Domandò. Di solito dopo il sesso continuavano a coccolarsi e a parlare, che sia di tutto o di niente."Sì, Va tutto bene" rispose alzandosi dal suo letto.
Lo sguardo di Jungkook accarezzò il suo corpo nudo, soffermandosi sul suo sedere rotondo. Ci rimase male dal momento in cui sembrò rifiutare le sue attenzioni.
"Cosa ti aspetti? Che ti accarezzi i capelli e ti sussurri che ti amo?" continuò.Il corvino deglutì sentendo quelle parole. Certo che lo voleva, quella era la sua parte preferita. Sapeva benissimo che quello non era del tutto Jimin, ma si domandò se sarebbe riuscito a sopportare una cosa del genere. Poggiò la testa sul cuscino chiudendo gli occhi. Ultimamente, dentro di lui scorrevano sentimenti contrapposti. Tutto per colpa del suo fidanzato.
Ma questa volta non sarebbe rimasto in silenzio.
"Sì." rispose, freddamente."Creati altre aspettative allora. Non sono quel tipo di persona."
"Non è vero." Si morse leggermente il labbro inferiore. Se è vero che l'Es rappresenta la voce della natura dell'uomo allora il sentimento dell'invidia, della gelosia e quelli che rientrano nei peccati capitali si sarebbero evidenziati in questo Jimin, così come è successo con la lussuria.
"Potevo andare in un pub e scoparmi qualcuno a caso allora." Non era stupido, infondo, se tirava fuori la carta della manipolazione poteva star sicuro di vincere. "Se volevo solo tappare un buco."Il biondo si girò a guardarlo, serrando la mascella. "Che cosa? Che cosa hai detto?" enfatizzò l'ultima domanda. La tonalità di voce era molto meno rilassata rispetto a qualche secondo prima. In quel momento sembrò fredda e dura. Improvvisamente sentì il nervosismo farsi padrone nella sua mente. Il solo immaginare il corvino in una situazione del genere lo mandava su tutte le furie e non poco.
Sì, ci era riuscito. Jungkook ghignò ascoltandolo. "Hai capito benissimo."
Il biondo tornò a letto, gattonando verso l'altro, per poi mettersi a cavalcioni su di lui. Poggiò le braccia ai lati del suo viso, calandosi verso di lui, trovandosi a pochissimi centimetri dal suo viso.
Il corvino aprì gli occhi, guardandolo dal basso."Tu sei mio." sussurrò Jimin guardandolo. "E di nessun altro."
Il più grande continuò a tenere il ghigno stampato sul suo viso. "Ah sì?"
"Sono geloso. Li vedo li sguardi su di te, ovunque noi andiamo. Tutti ti vogliono." Continuò il biondo.
"Ma io voglio te." rispose. "Sono troppo concentrato a guardare te per accorgermi di tutti questi sguardi su di me." abbassò lo sguardo sulle sue labbra.
Jimin rimase in silenzio. Continuò a guardare il suo fidanzato. Era vero quello che diceva. Che sia in sala prove, che sia al bar o in un pub, tutti gli occhi erano puntati su Jungkook. Lui era alto, bello, muscoloso, misterioso e attraente.
"Jieun..." prese nuovamente parola. Quella ragazza non aveva mai lasciato la sua mente. Continuava a martellargli il cervello. "Anche lei, che è bellissima, è intelligente, è furba, aveva messo gli occhi su di te. Anche tu, hai la mania del controllo, sei competitivo, sei un perfezionista..." il suo tono si fece più serio. Strinse le lenzuola sotto di sé. "Tu saresti stato perfetto quanto me""Cosa vorresti dir-"
"Perché non ha scelto te come rappresentante di prima classe?" Lo interruppe. "Anzi, sei più perfetto di me. Fai già parte della prima classe e sicuramente si sarebbe fidata più di te che di me."
Jungkook guardò dritto negli occhi il suo fidanzato. Sapeva benissimo la risposta, avrebbe voluto dirglielo in un contesto diverso. Avrebbe voluto dirglielo quando si trovava davanti a sé un Jimin diverso rispetto a quello di adesso.
"Rispondimi." Lo esortò.
"Jimin, parliamone in un altro momento."
"Dimmelo!"
"Non posso, non adesso!"
"Cosa cambia?!" Jimin si stava innervosendo. Si allontanò dal suo viso.
"Cambi tu."
"Tu non hai idea di chi ti trovi di fronte"
"Proprio per questo." Sbuffò Jungkook.
"Non posso più fidarmi di te."
"Io mi fido di te nonostante tutto, Jimin."
Jimin serrò la mascella, per poi togliersi da lui e alzarsi da letto. Il corvino lo seguì con lo sguardo. "Se non mi fossi fidato di te fin dal principio non ci saremmo mai messi insieme. Ovvio che puoi fidarti di me, non ti ho mai fatto nessun torto." aprì il suo armadio e tirò fuori dei vestiti. Li indossò velocemente.
"Jieun mi ama troppo per mettermi a capo della prima classe. Me lo ha detto lei." Jungkook si mise seduto sul letto guardando tutti i movimenti dell'altro. Non poteva permettersi di litigare nuovamente con il suo fidanzato. Ma allo stesso tempo, dirglielo era stata una mossa azzardata. Come l'avrebbe presa? Seguì il silenzio.
Per il più piccolo non era di certo una novità che alla ragazza piacesse il suo fidanzato, ma addirittura amarlo? Gli aveva dichiarato i suoi sentimenti così apertamente?
Jimin finì di vestirsi continuando a non spiccare parola. Uscì poi dalla sua stanza, lasciando il corvino da solo. Quest'ultimo serrò la mascella. "Fanculo." disse digrignando i denti e tirando un pugno sul materasso.---------------
Taehyung si sentiva a disagio ad essere nuovamente nella stessa stanza con i membri della prima classe. Quella mattina stessa, dopo aver discusso con Jungkook, Jimin aveva costretto il suo migliore amico ad andare con lui all'ultimo piano.
Doveva scovare altre informazioni su Jieun. Se davvero provava quei sentimenti per Jungkook non lo avrebbe mai lasciato andare così facilmente. Jieun otteneva sempre ciò che desiderava.
Il moro guardò con la coda dell'occhio il biondo. "Jimin." sussurrò. "Che stai facendo?" entrambi erano seduti su una scrivania a parte rispetto al tavolo principale dove invece erano posizionati gli altri."Sto decriptando un file criptato." gli rispose non staccando gli occhi dallo schermo muovendo velocemente le sue dita sulla tastiera. "Anche se avrei voluto una GPU più veloce. Ci sto mettendo una vita."
"Perché lo stai facendo?"
"Quando sono venuto qui ho ignorato il resto dei file precedenti, ho semplicemente messo su un muro digitale che impedisse a voi e agli altri di hackerare le nostre informazioni. Ho completamente ignorato-"
"Cosa vuoi scovare ancora? Avevamo detto di aver chiuso con i membri della prima classe" sussurrò. "Soprattutto con le questioni che riguardano le vicende di Jieun come rappresentante."
"C'è solo una cosa che non mi torna, Taehyung."
"Cioè?"
"Ho come l'impressione che Jieun non sia partita veramente per Parigi." sussurrò anche lui staccando finalmente gli occhi dallo schermo e guardando il suo migliore amico. Fortunatamente, nessuno dei membri della prima classe li stava ascoltando.
"Anche se fosse devi stare lontano da lei." gli rispose. "Jimin, dico sul serio. Sta per finire tutto, finalmente. Non metterti in altri casini."
"Lei non starà lontana da Jungkook."
"Ah, ho capito. Agisci per gelosia?"
"Sinceramente? Sì."
"E le basi della tua gelosia quali sarebbero? Jungkook non solo ti ama, ma te lo dimostra anche. Quello è pazzo di te, non c'è niente da fare."
"Il problema non è lui, ma lei. Non è poi così diversa da me. Siamo più simili di quanto credessi in passato." Il biondo tornò a guardare il monitor del computer. Taehyung non rispose a quelle parole, si limito semplicemente a sospirare.
"Due persone ferite e arrabbiate." continuò Jimin. "Che non vedono l'ora di distruggersi a vicenda."
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Black Swan. (Jikook)
FanfictionIl lago dei cigni è una storia d'amore, tradimento e trionfo del bene sul male, pieno di romanticismo e bellezza. Il balletto del XIX secolo è anche un confronto tra purezza del cigno bianco e oscurità del cigno nero. L'accademia di Seoul, che nasco...