Per la buona conclusione degli affari con l'ultimo viaggio in Italia, i miei genitori avevano pensato di organizzare una grande cena. I nostri cuochi cucinavano e preparavano da giorni, Alfred e gli altri camerieri lustravano l'argenteria e mia madre dirigeva il tutto come un maestro fa con l'orchestra. Stavo finendo i compiti quando mia madre entrò nella mia stanza
- Si bussa- mi lamentai io
- Draco non sei ancora pronto?- mi rimproverò lei dal suo metro e sessantacinque di altezza, incrociando le braccia al petto. Dio, vogliamo scherzare? Pensava davvero di intimorirmi? Sono più alto e più grosso di lei e fino a prova contraria non sono più un bambino
- Ti prego 'ma- la implorai. Odiavo quel tipo di veste, partecipavano solo i colleghi di mio padre ed erano pallosi da morire quei vecchiacci. Non avevo nemmeno potuto invitare gli altri così almeno avrei avuto qualcuno della mia età con cui parlare
- Avanti, doccia e cambiati signorino- disse severa
- Vogliamo scherzare?! Non se ne parla!- ribattei io
- Lo sai che con me non serve a niente questo tono. Ne ho un altro di sotto con il tuo stesso carattere e ci sono sposata da vent'anni. Perciò obbedisci- e se ne andò fulminandomi con gli occhi, prima di uscire. Di malavoglia mi feci una doccia e poi indossai il mio smoking. Già sembravo un pinguino a scuola e ora lo ero ancora di più. Mio padre non era come tutti gli altri, non era come i padri delle persone normali. Non mi ha insegnato ad andare in bicicletta perchè nè lui nè mia madre sono stati sempre presenti nei miei diciott'anni di vita. Sono cresciuto con svariate tate e babysitter che mi hanno educato a loro modo. L'unica cosa che mi ha insegnato, forse, è stato fare il nodo alla cravatta o allacciare il papion che raddrizzai e strinsi meglio. Mi guardai allo specchio e arruffai i capelli: così sembro più io. Scesi la scalinata e già la sala era piena dei colleghi di mio padre. Perfetto. Diamo inizio alla noia
- Oh per l'amor del cielo, Lucius! É questo il tuo ragazzo?- chiese con occhi scintillanti una donna dall'apparente età dei miei genitori
- Esattamente. Signora Davison le presento ufficialmente mio figlio e mio unico erede, Draco-
Avrei voluto scomparire in quel momento mentre stringevo con un sorriso ( falso, detto fra noi) la mano della donna. Stavo per dileguarmi nella folla quando una manona mi prese una spalla
- Ehy Luc...oh per la miseria! Se non sei Lucius sei la sua copia sputata- disse. L'uomo che avevo di fronte era alto e snello con due spalle enormi, vivaci occhi azzurri e baffi a manubrio
- Prego?- chiesi io intimorito
- Will allora sei qui!- disse una donna spuntando alle spalle dell'energumeno. Quando la guardai, il suo volto aveva un qualcosa di famigliare, fin troppo famigliare ma al momento non riuscì a ricordare dove avessi mai visto quel viso stupendo
- Lo stai spaventando Will non vedi? Non è Lucius-
- Scusami figliolo, permettimi di presentarmi Will Johnson e questa è mia moglie Amanda-
- Siete i genitori di Cassandra-
Adesso tornava tutto. Era questo il tipo con cui collaborava mio padre da anni; nonostante conoscessi sua figlia da cinque anni non ero mai stato abbastanza curioso da dargli un volto
- Vado a scuola con sua figlia- dissi vedendo lo smarrimento momentaneo dei due
- Ora capisco! Tu sei Draco vero?- chiese sua madre con un sorriso, io annuì
- Oh sarà felice di vedere qualcuno della sua età- disse con entusiamo sua madre. Fermi tutti: c'era anche lei?!
- Cassie! Cassie, tesoro, vieni- la chiamò la madre. Cassie si fece spazio fra gli altri ospiti che intasavano la sala e i nostri occhi si incrociarono
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Iniziò tutto per gioco
FanfictionDraco non poteva essere più fortunato di così: è bello, è ricco, è molto intelligente e popolare a scuola. Soprattutto fra le ragazze. La sua fama lo precede per essere quello che detiene il record più alto di appuntamenti. Il punteggio dovrebbe ess...