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Ripassavo sul foglietto il suo numero di telefono come se avessi paura che esso svanisse nel nulla. Non l'avevo ancora chiamata e nel frattempo, erano passate ventriquattr'ore. Cercai di spostare l'attenzione sul mio lavoro, ma invano; proprio non riuscivo a concentrarmi! Il mio pensiero continuava ad andare al suo viso e non vedevo l'ora di risentire la sua voce; guardai ancora una volta il numero: dovevo chiamarla. Subito. Meglio non indulgiare oltre o ci avrei ripensato nuovamente! Il telefono squillava e mentre i squilli aumentavano, aumentava la mia tensione finchè non sentì quella voce
La sua voce.
- Pronto?-
- Ciao, sono Draco...ti ricordi?-
- Oh! Draco! Ciao! Che bello risentirti, aspettavo con ansia una tua telefonata-
- Mi dispiace di non averti chiamato prima ma sai con il lavoro è difficile stare dietro a tutto-
" E anche perchè avevo il timore di chiamarti" aggiunsi fra me e me ma senza dirlo
- Comunque...ti andrebbe di uscire questa sera?-
- Sì, certo!-
Mi diede l'indirizzo e proprio nel momento in cui la salutai sentì la porta dell'ufficio aprirsi e un famigliare profumo di fragola alleggiare nell'aria
- Allora...a stasera- dissi ad Asteria, poi misi giù la cornetta e mi girai.
- Sei in ritardo- dissi alla mia momentanea socia in affari
- Sono andata a prendere il caffè mentre tu chiaccheravi al telefono con...-
Vidi che puntava lo sguardo sul foglietto che da stupido avevo lasciato sul tavolo; capì subito le sue intenzioni e cercai di prenderlo ma a quanto pare sono decisamente lento! Cassie lo prese e lesse
- Con...Asteria-
Mi sorrise da sopra il suo bicchiere di caffè, ne bevve un sorso e poi mi restituì il prezioso pezzo di carta che io pensai bene di far sparire prima che le venisse chissà quale strana idea
- Dove la porterai? Scommetto che è la classica biondona con cui sei uscito negli ultimi tempi- disse prendendo la sua cartellina e iniziando a tirare fuori i fogli del nostro progetto; dal canto mio la fulminai con lo sguardo
- Primo: Asteria è castana, non bionda. Secondo: non sono sempre uscito con le bionde e come fai a dirlo se te ne sei stata fino adesso in America?! Terzo: non sono affari tuoi- risposi acidamente
Ti ho rimessa al tuo dovuto posto! Alla faccia tua! Cassie mi lanciò una lunga occhiata penetrante che io non seppi in che modo interpretare perchè quando voleva essere impenetrabile sapeva fottutamente farlo bene
- Primo: non me ne fotte niente della tua vita privata e di che colore abbia Asteria
Secondo: io leggo i giornali, bello mio e non spreco tempo a fare gli occhi dolci a tutti i ragazzi per scoparmeli come fa la persona che mi trovo davanti adesso
Terzo: mettiamoci al lavoro- mi rispose. Per chissà quanti minuti ci guardammo in cagnesco. Come potevano pensare i nostri padri a credere che fosse una buona idea farci collaborare quando l'unico nostro modo di comunicare era punzecchiandoci prima di sbranarci? L'ho sempre detto che era una pessima idea ma qui nessuno mi ascolta mai! Per tutto il resto del tempo, Cassie mi ignorò come se questo potesse indurmi a sentirmi in colpa ma si sbagliava di grosso. Si trattava di resistere un pò, fino alla fine della collaborazione. Ci sarei riuscito? Di questo passo, non credo davvero.

Decisi di portare Asteria al ristorante giapponese più in voga di Londra; che fortuna essere un Malfoy! Ho evitato una fila pazzesca solo con il nome della mia famiglia. Asteria si guardò intorno stupita
- Wow!- esclamò
- Ti piace?- chiesi con un sorriso
- Sì, moltissimo!-
- Signor Malfoy, il tavolo è pronto- annunciò il maitre, avvicinandosi a noi; presi Asteria per mano che subito arrossì e si lasciò condurre verso il tavolo
- E così...il tuo cognome é Malfoy- mi chiese dopo che ci fu consegnato il menù
-Sì..è un problema?-
Asteria scosse il capo, sorridendo
- No se per te non é un problema uscire con una Greengrass-
Il vino che stavo bevendo mi andò di traverso facendomi tossire
- Greengrass?- chiesi per sicurezza e lei annuì. Passo a spiegare: Alec Greengrass era il più famoso produttore cinematografico, spesso collaborava con stelle del cinema come ad esempio Tom Hanks oppure Johnny Deep. La sua carriera farebbe invidia a quasi tutti i produttori di Hollywood; specie per aver sposato la bellissima attrice francese Gisèl Lemaire. E ora, mi trovavo a cena con una delle loro figlie.
- No, tranquilla- dissi con un sorriso
Durante la cena, appresi che faceva la modella e qualche volta faceva anche qualche spot pubblicitario. A differenza della sorella Dafne, Asteria adorava la sua carriera di modella e lo vedeva come un allenamento per lanciare una sua linea di vestiti e profumi, un giorno. Io parlai del mio lavoro, accennai anche alla collaborazione con Cassie e di quello che dovevamo fare. Lei ascoltò tutto quanto, non interrompendomi mai, piuttosto concentrata sulle mie parole e solo questo me la fece piacere non solo per la bellezza fisica. La serata si concluse piuttosto velocemente e più mi avvicinavo al suo appartamento, più mi risaliva la voglia di vederla ancora
- Sono arrivata- disse guardandomi
- Sì- mormorai io non riuscendo in nessun modo a nascondere il mio rammarico; Asteria si avvicinó di più a me, poggiandomi le sue mani delicate sui fianchi. Rimasi immobile ad osservare le sue mosse, perchè il suo tocco mi aveva completamente paralizzato; mi sfiorò le labbra e con delicatezza vi poso un bacio lieve, impercettibile
- Buonanotte- mi sussurrò allontanandosi da me mentre la testa ancora mi girava per l'emozione
- Buonanotte- mormorai, il cuore mi martellava così forte nel petto tanto da rendermi sordo; dopo avermi salutato con un cenno della mano Asteria chiuse la porta. Io girai su me stesso e me ne andai, barcollando un poco come se fossi ubriaco.

Iniziò tutto per giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora