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L'atmosfera è talmente silenziosa che a momenti credo di essere a cena da solo ma una volta alzato lo sguardo, i miei occhi si scontrano con quelli di mia madre. Mi sorride e io ricambio. Con i preparativi del matrimonio in corso, tiene la mente occupata e infatti ultimamente è più serena. È bello vederla felice almeno per qualcosa; gli ultimi mesi sono stati uno strazio per lei e insopportabili per me visto che sono nella stessa società del traditore
- Come mai Asteria non è con te, stasera? Avevo così voglia di vederla- dice
- È a Parigi, per una sfilata di moda. Non poteva mancare. Anzi, vi porge le sue scuse per non essere qui- comunico
- Va tutto bene fra voi due?-
- Alla grande- rispondo con un sorriso. Meglio evitare di raccontare l'ultimo episodio. Che Asteria fosse a Parigi, era vero ma che fra noi fosse tutto apposto...quello un pò meno. Prima di partire, Asteria mi disse di non chiamarla mentre si trovava a Parigi e non solo perchè aveva parecchio lavoro da fare. Come l'ha chiamato? An sì! Bisogno di staccare. Avrei voluto chiedere da cosa nello specifico ma mi sarei tagliato la testa da solo. Francamente, non voglio che mi pianti in asso nel bel mezzo di una crisi. Ci si lascia per cose più serie! Così, sono stato alle sue condizioni ed è da una settimana che non la sento. Tutto questo evitai di dirlo a mia madre. Pensate che colpo per lei sapere che ci troviamo in crisi non ancora sposati! Sarebbe troppo!
- E la tua collaborazione con Cassie? Tuo padre mi ha detto che il progetto è quasi finito-
Per poco non mi strozzai con la trota; lanciai un'occhiata a mio padre
- Sì, ormai è agli sgoccioli- dico
- Avrai successo tesoro...proprio come tuo padre- rispose mia madre. Osservò mio padre con una strana espressione. Giurai quasi che fosse omicida ma mia madre non è tipo da augurare la morte a qualcuno. Quello lasciatelo a me. Sentendosi osservato, mio padre alzò lo sguardo, incrociando quello della donna che era rimasta al suo fianco per tanti anni senza chiedere una vita diversa. Si scrutarono come mai li avevo visti e indovinate? Il primo a cedere fu mio padre. Si schiarì la voce e appoggiò il tovagliolo sulla tavola
- A proposito di lavoro, devo contattare il settore produttivo...scusatemi-
E come sempre, si alzò da tavola, lasciandoci soli. Mia madre aspettò che se ne andasse e poi appoggiò le posate sul piatto. La guardai interrogativo
- Draco- iniziò, facendomi scatenare un senso di allarme
- Quello che ti dirò adesso potrà non piacerti ma è bene che tu lo sappia perchè non sei più un bambino- continuò titubante. Oh no, il discorsetto no. Come quando tentò di parlare con me di sesso! Vi lascio immaginare la vergogna! Anche adesso che sono adulto, non riuscirei a parlarne con mia madre nemmeno sotto tortura.
- C-che cosa devi dirmi?- balbettai; mia madre sospirò
- Dopo il matrimonio io e tuo padre ci separeremo definitivamente- mormorò tutto d'un fiato. Anche se me l'aspettavo, fu comunque una doccia fredda
- È quello che vuoi?- le chiedo, mia madre annuisce
- Lo è- aggiunse poi
- Hai avvisato papà della tua decisione?-
Non che m'interessi ma voglio sapere come ha reagito alla notizia
- Oh lo sa...tanto è vero che l'ho mandato a dormire nella tua vecchia stanza anche se...se fosse stato per me avrebbe dormito e vissuto nella depandance. Ma tua zia Bellatrix mi ha detto che non avrebbe imparato la lezione così se gli avessi dato quello che voleva-
Sorrisi e poi scoppiai a ridere
- Non mi ricordavo che fossi così vendicativa-
- Nemmeno tuo padre- disse mettendosi a ridere anche lei. Adesso capisco perchè mio padre ai suoi tempi, perse la testa per lei. Ha coraggio da vendere e non lo dico perchè è mia madre ma perchè è vero.
- Ti voglio bene- le dissi quando entrambi tornammo seri
- E io te ne voglio di più- mi dice rincuorata e con gli occhi lucidi. Allora mi viene in mente la foto che scattai una settimana fa
- Mamma....- iniziai a dire
- C'è una cosa che...vorrei farti vedere ma mi devi promettere che non reagirai male ok?- le dico cauto
- Avanti, cosa c'è?- m'incalzò. Con un sospiro feci scivolare fuori dalla tasca il cellulare e le mostrai la foto. Mia madre sbiancò di colpo
- Io la conosco- mormorò
- Cosa?! La conosci?!-
Mia madre annuì, assente
- È la direttrice di uno dei negozi- mormorò
- Mamma, non avrei dovuto...- ma lei mi bloccò ancor prima che finissi la frase
- Non dirlo nemmeno per scherzo...tuo padre non avrebbe mai ammesso una cosa del genere neanche sotto tortura ma adesso ne ho le prove-
Mi riconsegnò il telefono prima di alzarsi da tavola
- Tesoro mi dispiace cacciarti via ma devo fare delle telefonate- disse con una strana incrinatura nella voce
- Mamma stai bene?- le chiesi preoccupato, lei sorrise un pò
- Sì, non preoccuparti per me- mormora. Mi accompagna alla porta e poi, inaspettatamente, mi abbraccia
- Sei il figlio che ogni madre vorrebbe- mi sussurrò
- E tu sei la madre che ogni figlio vorrebbe- le rispondo, stringendola
- Promettimi una cosa- disse poi, sciolse un pó l'abbraccio per guardarmi negli occhi
- Promettimi che qualsiasi cosa accada, farai le cose perchè hai seguito il tuo cuore-
Per un attimo, rimasi interdetto. A guardarla negli occhi, capì che sapeva che cosa mi stava capitando. Mia madre sapeva che il mio cuore era spaccato a metà.
- Lo farò- le assicurai perchè questa era l'unica risposta che ritenni più adatta da darle. E anche perchè ci credevo davvero.
Dato che la cena era terminata così presto, raggiunsi subito i miei amici allo Skylounge. Li riconobbi subito, appena misi piede nel bar: Tiger e Goyle a parlottare fra loro, Theo e Blaise a litigare su quale macchina fosse meglio e le ragazze nel loro angolino a spettegolare. Involontariamente, il mio sguardo cadde su Cassie mentre rideva per qualcosa che aveva detto Queen e l'istinto di prenderla e baciarla, s'impossessò di me. Il mio cervello ha un tempismo strano per rammentarmi certi ricordi. Ripensai a tutti i baci che ci siamo dati, a quanti fossero per scherzo,e per raggiungere quello scopo che con tutte mi ero prefissato, e quanti invece fossero reali. Il ricordo delle sue labbra, del calore del suo corpo mi fece tremare leggermente.
- Draco!- mi chiamò Blaise
- Ehy ragazzi- li salutai, avanzando verso di loro. Sentivo il peso del suo sguardo addosso, così mi voltai e la guardai. Quei bellissimi occhi azzurri. Quei bellissimi occhi che avevano rubato il mio animo e il mio cuore. Mi saluto con un cenno e un piccolo sorriso, poi tornò a concentrarsi sulle sue amiche
- Ti sei liberato prima- continuò Blaise facendomi spazio. Mi accomodai accanto a lui, trovandomi esattamente di fronte a lei
- Sì, mia madre mi ha scacciato- ammisi con un sorriso
- Come va?- mi chiese in un sussurro.
- Si separano- dissi con un'alzata di spalle. Blaise aggrottò la fronte
- Cosa? Quando?-
- Dopo il mio matrimonio-
- Oh...a proposito del tuo matrimonio...- iniziò schiarendosi la voce. Lo fissai
- Cosa?- chiesi cauto. Blaise sospirò e rimase in silenzio ancora un pò. Lo conoscevo fin troppo bene per sapere che da lì a poco, mi avrebbe detto una cosa che so, per certo, non mi sarebbe piaciuta
- Te lo dico perchè sei mio amico, Draco, e non voglio vederti star male ma...sei davvero sicuro di sposare Asteria?-
- Sì, lo sono- dissi neutro
- Ho visto come hai guardato Cassie, prima...dimmi la verità...non te la sei mai tolta dalla testa vero?-
Stavolta rimasi io in silenzio, soppesando con attenzione le sue parole
- Senti, non nego che fra Cassie e me non ci sia stato...qualcosa...ma quel qualcosa, con qualunque nome tu lo voglia chiamare, è finito tanto tempo fa- dissi cauto. Blaise non se la bevve. Mi guardò serio e impassibile
- Vieni a fumare, qui ci sono troppe orecchie- m'intimò, facendomi alzare. Appena giunti fuori, Blaise sfilò una sigaretta e io lo imitai
- Avanti. Smettila di mentire- disse dopo aver espirato il fumo in tanti piccoli cerchi
- Io non sto mentendo- risposi pacatamente; mi appoggiai al muro con le spalle e fumai la mia sigaretta
- Oh sì invece. E la cosa più triste è che sei troppo orgoglioso per ammettere che quella donna, si è presa la tua anima anni fa. Te l'ha letteralmente strappata e portata via. Draco, ti ho visto andare a letto con un numero spropositato di ragazze e non avere nessun rimpianto il giorno dopo. Poi arriva lei- dice indicandola
- Arriva lei e tu diventi fesso. È un cambiamento che non passa inosservato, sai, specie per chi come me e Theo ti conosce dai tempi della culla! Perciò piantala di mentire Malfoy e dimmi la verità-
Mi sento messo all'angolo e non è una sensazione che mi piace particolarmente. Sono sempre stato un vincente ma forse stavolta ho volato troppo in alto e adesso, il mio amico mi sta facendo scendere bruscamente
- Ti ricordi quando Queen voleva passare il San Valentino con te? Ricordi la sensazione di smarrimento che provasti perchè non eri abituato ad avere una ragazza fissa?- mormorai
- Non stiamo parlando di me, Draco- disse con un sospiro
- Lasciami finire, Blaise...è la stessa cosa che ho provato anch'io con Cassie...ho accettato di essere innamorato di lei ma cos'ho ottenuto da questo? Una lettera dove mi diceva che se ne stava andando e forse per sempre. Ho passato anni e anni a cercare nelle altre, qualcosa che me la ricordasse anche se mi faceva male pensare a lei e quando ho capito che il dolore era troppo forte da sopportare, sono andato avanti con la mia vita. Credi che non mi sia chiesto più volte che cosa sarebbe successo se quel giorno mi fossi presentato al gate come lei avrebbe voluto? Ho preso altre decisioni, seguito altre strade e poi me la ritrovo nel mio ufficio. Dopo anni passati senza sentirci. Non voglio cadere di nuovo, Blaise. Le ho già dato troppo per permettermi di concederle ancora me stesso. E forse doveva andare così. Doveva finire in questo modo-
Blaise scosse la testa con un sorriso
- La verità è che tu la ami ancora ma usi la scusa del matrimonio per non dover essere sincero con te stesso. Perchè tu non l'hai mai dimenticata davvero. Perchè Cassie è quello che hai sempre voluto e tu lo sai. Sai che è così.- buttò via la sigaretta
- Se la lasci andare di nuovo, rischi di perderla davvero per sempre-
Girò sui tacchi e tornò dentro, mollandomi da solo. Avrei tanto voluto gridare, in quel momento. Perchè l'amore doveva scombinarmi così la vita? Che razza di destino mi è stato accollato addosso?
- Tutto bene?- mi chiese una voce
- Sì, è tutto ok- risposi assente. Poi mi resi conto di chi si trovasse alle mie spalle.
Cassie si mise al mio fianco guardando il cielo, senza nuvole. Le stelle si riflettevano nei suoi occhi, rendendoli ancora più luminosi. Non so che mi prese. Mi misi davanti a lei, con le mani appoggiate al muro. Il mio corpo la bloccava. Ma non aspettai un momento, colsi l'attimo e le mie labbra furono sulle sue. Come se non aspettassero altro che questo. Come se si fossero sentite sperdute per tanto tempo ma si fossero ritrovate in quel bacio. Fu difficoltoso staccarsi, tanto che quando successe, il nostro respiro era accellerato
- Sai che è sbagliato- mi sussurrò
- Io dico di no-
- Io dico di sì- ribattè. Tentai di baciarla di nuovo ma mi respinse. La guardai negli occhi e mi accorsi che a stento tratteneva le lacrime
- Cassandra- scandì bene le lettere del suo nome; lei chiuse gli occhi e una lacrima le sfuggì,scivolando lenta sulla guancia
- Devo...andare- sussurrò a pochi centimetri dal mio viso. No, non farlo. Non voglio! Resta, Cassie! Resta! Io ti amo. Ti amo. Ma non parlai. Mi spostai e lei se ne andò. Solo allora mi accorsi di Dafne, che mi guardava impassibie.

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