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Erano ore che ci stavamo spremendo le meningi ma non ci veniva in mente nulla che potesse funzionare come prodotto da lanciare: davanti a me tenevo le interviste fatte alla clientela per sapere che cosa desideravano, in più volevo tenere sottocontrollo quello che offrivano le nostre aziende concorrenti come ad esempio la "Thunder", la nostra maggior nemica. Da anni mio padre tentava di creare una linea di abbigliamento sportivo valida più della loro o...almeno...che fosse all'altezza della loro ma a quanto pare non è affatto così semplice
- Che ne dici di un caffè?- mi propose Cassie ad un certo punto
- Meglio...usciamo un pò di qui-
Ci avviammo verso la macchinetta quando la nostra strada venne interrotta dall'aiutante di mio padre: Vincent.
- Ehilà bellezza- disse contro Cassie che lo guardò con diffidenza
- Ciao....coso- disse
- Non ti ho mai visto qui...sei nuova?-
- Il nome Will Johnson ti dice niente?- gli chiese alzando lievemente un sopraciglio
- Sì certo...chi non lo conosce? Ma perchè parliamo di lui? Dimmi di te invece- continuò avvicinandosi di più, fin troppo per i miei gusti
- É sua figlia razza di idiota- intervenni io con uno sbuffo, Vincent sbiancò notevolmente facendo sorridere un poco Cassie che lo guardò come un leone guarda una gazzella
- Vai a lavorare, Vincent...ti paghiamo per questo no?- dissi con sarcasmo prendendo Cassie per un braccio e tracinandola verso la macchinetta
- Ciao ciao- lo salutò lei prendendolo in giro
- Incredibile! Ho già fatto colpo ed è solo un giorno che sono qui dentro!- commentò prendendo il caffè che le porgevo; per poco il caffè non mi andó di traverso. Vincent a mio parere era un perfetto idiota! La prima cosa che ho pensato quando venne presentato allo staff fu che mio padre aveva battuto la testa! Che cosa non si fa per gli amici del golf? Di tutto. Anche tirare dentro il figlio di uno di essi.
- Ti va se ceniamo insieme dopo il lavoro?- mi chiese Cassie dopo aver buttato nel cestino il bicchiere vuoto
- Ho palestra- dissi
Da qualche anno avevo iniziato la palestra per irrobustirmi un pò; alle donne piaceva molto vedere un bel fisico scolpito quando mi toglievo la camicia. Insomma, oltre ad avere qualcosa al di sotto della cintura che fosse duro, c'erano anche gli addominali!
- Allora...ci vedremo domani mattina, in ufficio- disse piuttosto sconsolata
- Certo- le risposi; raccattai la giacca e dopo averla salutata con un cenno della mano,me ne andai.

L'allenamento con TJ, il mio personal trainer, fu piuttosto duro quella sera! Mi asciugai la fronte con l'asciugamano e andai a recuperare la bottiglietta dell'acqua. Fu allora che notai una bellissima ragazza castana che usciva dal corso di aerobica, appena terminato; stava parlando con un'altra ragazza e poi i nostri occhi s'incrociarono, per un solo istante prima che la sua attenzione fosse catturata dall'amica nuovamente
- Allora ci vediamo stasera, Asteria- le stava dicendo l'amica
- Ci incontriamo allo Skylounge con Dafne...a stasera Becky- la salutò lei. Asteria. Il nome era davvero azzeccato per lei e letteralmente significava "stella". Avrei voluto essere guardato ancora una volta da quegli occhi nocciola, meravigliosi. Volevo rivederla a tutti i costi!
Guardai l'orologio ancora una volta e scrutai fra la folla di persone con la vana speranza di scorgerla e vederla arrivare am ancora nessuna traccia di lei. Quando decisi che quello che avevo fatto era una pazzia colossale e la ragione mi convinse a tornarmene alla macchina, eccola spuntare come una dea assieme all'amica della palestra e un'altra ragazza molto somigliante a lei, la sorella a quanto pare. Raggiunsero un gruppo di ragazze e ragazzi che le attendevano al bancone, prima che il suo sguardo fu attirato dal mio e lo stesso sorriso che le avevo visto rivolgermi qualche ora prima rispuntò sul suo bel viso
- Ehy, ma io ti conosco- mi disse appena si avvicinó
- Credo di sì...Draco- dissi presentandomi
- Asteria- ricambiò lei stringendomi la mano
- Frequenti questo bar?-
- Oh sì, lo conosco da anni!-
- E...come mai è la prima volta che ti vedo?- mi chiese con un piccolo sorriso di sfida
- So mimetizzarmi perfettamente- risposi
Asteria rise, e la sua risata mi piacque parecchio. Così dolce in tutto e per tutto. Attaccammo a parlare del più e del meno; nonostante la conoscessi da meno di dieci minuti, in quel momento pensai che era come se la conoscessi da una vita e che ce ne fossimo stati lontani apposta per poi ritrovarci lì, di nuovo insieme. Per questo non mi fu strano quando le chiesi se aveva voglia di ballare perchè era come se sapessi già che la sua risposta era affermativa. Raggiungemmo la pista da ballo e me la presi fra le braccia mentre il dj faceva partire un lento. Asteria si adagiò tranquillamente nel mio abbraccio, appoggiando la testa sulla mia spalla; una scarica elettrica mi attraversò tutto il corpo e lo sentì anche lei perchè rialzò il viso guardandomi negli occhi. Instintivamente accostai il mio viso al suo, così vicino che sentì il suo respiro sfiorarmi le labbra. La voglia di assaggiare le sue labbra era davvero forte, lei lo capì e prima che potessi avvicinarmi maggiormente lei mi sussurrò
- Non bacio mai uno sconosciuto-
- Allora concedimi un appuntamento-
Asteria sorrise e si allontanò leggermente da me
- Vai subito al sodo eh Draco? Di solito non concedo mai un appuntamento prima di un lungo corteggiamento ma...con te...è tutto diverso. C'è qualcosa che mi spinge ad accettare la tua proposta-
- É un sì dunque?- le chiesi con un sorriso speranzoso
- É un sì- assicurò lei
- Asteria! Dobbiamo andare!- la chiamò la sua amica; lei alzò il dito indice mimando con le labbra " un minuto", poi recuperata una penna da uno dei camerieri, mi prese la mano
- Chiamami, ci conto-disse, scrivendo il suo numero sul mio palmo.
Prima di andarsene mi scoccò un bacio sulla guancia, scaturendo in me un brivido piacevole. La salutai con un cenno della mano prima di vederla sparire fra la folla.

Iniziò tutto per giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora