Avevamo appena concluso il nostro discorso e nella sala riunioni era calato un silenzio pressante, quasi opprimente. Vidi mio padre discutere con Mike, il capo del consiglio amministrativo, e il mio cuore mancò un battito vedendo il volto di quest'ultimo piuttosto perplesso e confuso. Io e Cassie, nel mentre, ci tormentavamo le mani senza sosta. La sicurezza che avevamo avuto durante tutta la nostra esposizione, era completamente scivolata via. Adesso si stava inoltrando la paura.
- Lucius, se non ti dispiace vorrei a chiedere ai ragazzi una cosa- disse Mike, interrompendolo. Mio padre annuì con un sorriso tirato, sorpreso della richiesta e gli fece cenno di continuare
- Dateci un motivo per cui il vostro prodotto dovrebbe essere messo in commercio- disse, sorridendo con professionalità. Ed eccolo, il Mike-squalo. Aprì la bocca un paio di volte ma il mio cervello sembrava aver perso la facoltà di darmi anche la parola; il resto degli amministratori si voltò verso di me.
- Innanzitutto, il nostro prodotto è stato progettato principalmente per un gruppo giovane. Dall'analisi del mercato, fatta scrupolosamente da me e il mio collega qui presente, è uscito fuori che la clientela ricerca un prodotto in grado di adattarsi perfettamente ad ogni prestazione fisica. Oltre ad essere abbordabile a livello di prezzo, ovviamente.- disse Cassie, la ringraziai con gli occhi e lei mi sorrise debolmente
- Perciò, riteniamo che il nostro prodotto sia vincente. Sono stati fatti degli esperimenti su accaniti sportivi e...devo dire che i risultati sono stati più che soddisfacenti. Vedetela come una sfida ma siamo già sicuri di vincere- conclusi io con un sorriso, il consiglio rise un pò
- Direi che la tua strategia di mettere due leoni nella stessa gabbia, è stata piuttosto azzeccata, Lucius- disse Mike, rivolgendosi a mio padre
- Ho sempre un asso nella manica e sono sempre ottimi- ribattè mio padre sorridente
- Tuttavia....sei tu l'amministratore delegato e sai perfettamente che la tua parola determinerà il futuro di questi due giovanotti-
Mio padre alzò lo sguardo, lo incrociò ora con Cassie ora con me. Il sudore mi corse giù lungo il collo, facendomi tremare leggermente. Ci siamo. Mio padre deve solo dire se l'idea è buona oppure no.
- Per me...- iniziò a dire, la mano di Cassie scattò verso la mia e la strinse
- Per me, l'idea è buona e degna di essere messa in mercato. Congratulazioni- concluse. Esalai un respiro di sollievo e strinsi la mano di Cassie in risposta
- Benvenuti ufficialmente a bordo- disse Mike, iniziò a battere le mani imitato dal resto del consiglio e da mio padre.
- Ben fatto, socia, ben fatto- dissi con un sorriso trionfante e scambiandoci un cinque
- Dobbiamo assolutamente festeggiare- dico uscendo dalla sala riunioni, a seguito degli altri
- Mi sembra ovvio!- ribatte Cassie con un sorriso smagliante ma poi si bloccò
- Ma hai l'addio al celibato- mi ricorda
- Andiamo Johnson! Si tratta solo di un aperitivo- la rimprovero, allora lei sorride
-E va bene, ma non facciamo tardi che poi devo scappare a casa a farmi una doccia e cambiarmi-
- Ah, voi donne!- dico, alzando gli occhi al cielo
- Senti, se non ti dispiace, vado a telefonare a mio padre- mi comunica poi
- Fa' pure tanto ci vedremo dopo, ti aspetto all'entrata ok?-
Cassie annuisce, prende il telefonino dalla tasca e si avvia a grandi passi verso la terrazza. I miei occhi restano incollati alla sua schiena finchè non sparisce dal mio campo visivo
- Figliolo- sento ad un certo punto, sobbalzo per lo spavento e mi volto
- Papà, ehy...hai visto? Ce l'abbiamo fatta-
Lui sorride
- Su questo non avevo dubbi. Quindi...pensi che alla fine, non sia stato poi così meschino farla collaborare con te, giusto?-
- No. Direi di no- dico con un sorriso
- Cassie ha grandi potenzialità. È una donna d'affari, molto intraprendente. Sa rischiare. Esattamente come suo padre. Ho visto quella stessa luce anche negli occhi di Will per molti anni- - È vero, sa quello che vuole- mormoro. Perchè all'improvviso la gola mi si è seccata?
- Perchè?- gli chiedo; mio padre mi guarda perplesso
- Perchè hai voluto lei? Perchè l'hai fatta collaborare con me?- chiedo con più precisione.
Mio padre si prende qualche secondo prima di rispondere
- Ho chiesto di Cassie perchè sapevo che con la sua energia, la sua testardaggine tu avresti dato il meglio. E così è stato- risponde facendo spalluccie
- Non credo di seguirti-
- Tu e Cassie siete molto simili. Testardi, intraprendenti. Sapete quello che volete. Ma capita delle volte che ti vedo smarrito. Sembri un altro. Poi arriva Cassie e recuperi la tua energia-
Sorride con una strana luce negli occhi. Sembra quasi nostalgico. Forse so a chi sta pensando in questo momento.
- Tua madre...è stata lo stesso per me. E credevo che lo sarebbe stata per sempre. Mi sa tanto che non è questo il mio destino- mormorò con tristezza. Ho parlato con mia madre solo una settimana fa, dopo la notizia del divorzio. La sua voce era quella di una donna con il cuore completamente distrutto; ho avuto il tatto di non chiederle se stesse per piangere. Chissà quanto le dev'essere costato fare tutto questo. E da quel che posso constatare, anche a mio padre.
- Se dovesse essere come penso che sia, non lasciarla andare- mi sussurrò, fissando un punto alle mie spalle. Non capisco di che cosa stia parlando finchè non mi volto e vedo Cassie ritornare da noi con un sorriso smagliante
- Mio padre è estasiato dalla notizia! Non vede l'ora di avere il prodotto nei punti vendita di Chicago! Si congratula anche con te per l'ottimo lavoro...socio- mi comunica
- Ehy mi pare il minimo! Che ne dici se recuperiamo le nostre cose e andiamo?- le chiedo
- Muoviti, allora! Sei ancora lì!- mi rimprovera, mi fa la linguaccia e poi sorride nuovamente. Per un attimo, mi sembra di avere davanti la stessa ragazza di un tempo. Determinata e spavalda, l'unica che sa tenermi testa. La seguì con uno strano sorriso sulle labbra mentre ripensavo a quelle rare volte che l'avevo vista così felice e sorridente. Mi camminava vicino, ignara del fatto che la stessi guardando di tanto in tanto impegnata com'era ad osservare le vetrine dei negozi. Stavo per dirle che ero felice, nonostante i diverbi avuti, che fosse tornata e che fosse diventata mia socia ma non feci ora ad aprire la bocca che una macchina nera si affiancò a noi e due individui con il volto coperto da delle maschere bianche, mi misero un sacchetto di stoffa completamente nero e mi trascinarono nella macchina. Feci per tirare un cazzotto a uno dei due ma poi il sacchetto venne tolto e riconobbi le voci dei miei amici
- Sorpresa, coglione- disse Theo con un sorriso smagliante
- Una parola: fottetevi- dissi piuttosto adirato
- Non dirmi che te la sei presa! Dovevamo escogitare qualcosa si originale per portarti all'addio al celibato- ribattè Theo
- Inscenando un rapimento? Wow. Scelta azzeccata-
- Se te la devi prendere con qualcuno, prenditela con la tua socia...l'idea è stata sua- disse Blaise, indicando Cassie che ci guardava ridendo
- Non posso credere che sia opera tua!- esclamai indignato
- Su, non farne una crisi di Stato- rispose
- Me la paghi, lo sai?-
- Non in questa vita, Malfoy- disse e mi sorrise
- Blaise- chiamò Theo e batte sull'orologio
- Ok, anche se vorrei continuare a vedervi punzecchiare, mi rincresce dirvi che si sta facendo tardi e noi abbiamo una festa da far decollare-
- La mia festa- puntualizzai
- Sì, sì, sì...andiamo! Grazie per la dritta Johnson...siamo in debito-
I miei amici salutarono tutti con un cenno Cassie che ricambiò con un ghigno. Traditrice! Eh ma questa proprio non la passa liscia!
- Bene, adesso, non vogliamo che tu veda dove ti stiamo portando perciò...- iniziò a dire Blaise, Theo tirò fuori, stavolta, una benda e me la mise sugli occhi
- Mi spiegate perchè?-
- Perchè così tu non fai polemica su dove festeggieremo-
-Cosa significa?! Che avete combinato?!-
- Solo un piccolo cambio di programma...nulla di importante, perciò adesso rilassati e goditi il viaggio-
- Prima o poi vi faccio il culo a strisce!- li minacciai
- Secondo me ci ringrazierai-
Cercai di capire dove mi stessero portando ma ad un certo punto persi l'orientamento così ci rinunciai. Ad un certo punto, la macchina si fermò e finalmente venni fatto scendere
- Toglietemi sta cosa- dissi tirando la benda
- Non adesso, aspetta...solo quando siamo dentro- disse Blaise. Mi presero sotto braccio, scendemmo una rampa di scale e finalmente mi venne tolta quella maledetta benda e lì sbiancai: delle ballerine vestite solamente di costumini striminziti, ballavano sui cubi mentre il resto dei miei colleghi gridava "sorpresa". Due ragazze mi vennero accanto e mi accompagnarono a uno dei tavoli sotto al palco; Theo e Blaise mi misero una mano sulla spalla e mi sussurrarono
- Buon addio al celibato, amico. Goditi lo spettacolo-------Spazio me-------
Salve a tutti, scusate se aggiorno così tardi ma ho avuto davvero molto da fare. Mi auguro che questo capitolo vi piaccia. Buona lettura.
Obsidian
STAI LEGGENDO
Iniziò tutto per gioco
FanfictionDraco non poteva essere più fortunato di così: è bello, è ricco, è molto intelligente e popolare a scuola. Soprattutto fra le ragazze. La sua fama lo precede per essere quello che detiene il record più alto di appuntamenti. Il punteggio dovrebbe ess...