"Non voglio entrare qui dentro" dissi osservando la porta chiusa dell'ufficio di mio padre. È davvero quello che voglio? Voglio davvero curiosare fra le cose di papà per sapere? "Ma certo!" rispose la parte cattiva. Eppure continuavo a pensare che fosse un'idea sbagliata e controproducente. Ho promesso a mia madre che non lo avrei fatto ma io voglio sapere che sta succedendo. Me lo deve.
- Che ci fai lì imbambolato?- chiese una voce facendomi schizzare in orbita il cuore. Cassie si mise al mio fianco, fissando la porta per qualche istante poi aggrottò la fronte
-Ok, due sono le cose: o sei improvvisamente diventato un esperto di legno e stai valutandone la maestosità...oppure direi che hai una fifa blu e non vuoi assolutamente entrare-
- La seconda- dico lanciandole una breve occhiata
- Comprensibile- rispose con un'alzata di spalle. Poi scattò in avanti e aprì la porta
- Cassie!- la rimproverai
-Stai zitto e seguimi dentro, cagasotto-
La fulminai con lo sguardo ma poi rapidamente scivolai all'interno dell'ufficio
- Quanto tempo abbiamo prima che lui torni?- chiese lei guardandosi attorno
- La trovo una pessima idea-
- Ma come? Non eri tu quello indistruttibile e invincibile? Il cavaliere che di fronte ad un problema non si tira mai indietro?-
- Una volta forse ma adesso ho molto da rischiare-
- Anche tua madre- rispose. Cassie si sedette sulla sedia di mio padre e iniziò a frugare fra le sue cose. Prego, fai pure!- Allora quanto tempo abbiamo?- richiese non smettendo di aprire ogni singolo cassetto. Mi rode ammetterlo ma questa ragazza ha coraggio da vendere perchè, diciamocelo, io...non sarei mai riuscito a fare una cosa del genere. Mio padre mi ha sempre proibito di toccare le sue cose sia nell'ufficio di casa che qui dentro..cazzo, non mi permetteva neppure di salire sulla sua poltrona perchè aveva paura che la sporcassi con le scarpe! Insomma, quelle rarissime volte che mio padre mi portava in ufficio con lui quando la tata che c'era in quel periodo si ammalava, mi rompevo le palle (detto fuori dai denti) fino al ritorno a casa.
- Dieci o quindici minuti- mormorai ritornato alla realtà
- Proprio quello che ci serve-
- Proprio quello che TI serve, vorrai dire. Io non voglio essere coinvolto in questa cosa-
- Ma davvero? Allora..vattene..ma se trovo qualcosa su quella donna sta pur certo che non te lo dirò-
Mi venne da ridere. Cassandra Johnson, la tipa che mi sono scopato per mesi e di cui poi mi sono innamorato, mi stava ufficialmente sfidando. Eppure doveva sapere che si era appena firmata la condanna a morte da sola
- Chi trova per ultimo, paga la cena. Stasera alle sette.-
- Fatti sotto biondino e...oh, prepara già la tua carta di credito. Stasera avrai un conto da pagare- mi disse con un sorrisetto stampato in viso
- Oh io non ci conterei, Johnson. E comunque...accetto la tua sfida. Molto volentieri-
Ci mettemmo a cercare in ogni angolo dell'ufficio, senza trovare niente di niente. Mio padre è decisamente furbo! Non ha lasciato alcuna traccia della sua tresca con quella donna misteriosa. In questo gioco ho paura che lui sia più bravo di me. - Oh mio Dio!- gridò Cassie. Le feci cenno di abbassare la voce e mi avvicinai a lei: sicuramente è un ragno o chissà quale altro insetto....no, non è un ragno. Cassie stringe fra le mani un tovagliolo di carta, sopra c'è il logo dello Ritz e un'impronta di rossetto rosso
"Grazie per il pranzo. Spero di rivederti presto
xxx Edith"
Nell'ufficio il silenzio diventa pesante e rumoroso. A quanto pare, non sono l'unico che ha perso la parola. Cassie non fa altro che fissare il tovagliolo, quanto a me l'unica cosa che voglio è andarmene e non solo per la paura di essere scoperto. Volevo delle prove, volevo sapere il nome della donna con cui mio padre si è permesso di tradire mia madre...e le ho ottenute. Come può uno stupido pezzo di carta mandare in frantumi un matrimonio felice e una famiglia? Come può una persona fare il doppio gioco?
- Devo..uscire- mormoro e me ne esco prima che la tentazione di distruggere tutto mi faccia sparire la razionalità. Da quanto sta succedendo tutto questo? Perchè non me ne sono accorto prima? Domande su domande mi affollano la mente ma a chi posso farle quando non posso chiedere nulla di tutta questa faccenda alla persona interessata? Ho voglia di urlare, di prendere a pugni qualcosa ma me ne sto fermo, immobile ad osservare il cielo grigio. Grigio come il mio umore.
- Prenderai freddo a stare così- dice Cassie, mi appoggia la giacca sulle spalle e poi mi allunga una sigaretta
- Questa ti farà bene- e poi con un gesto si accende la sua passandomi poi l'accendino. Io la imito. Per qualche minuto ce ne stiamo nel completo silenzio, ognuno occupato dai suoi pensieri
- Che cosa vuoi fare adesso?- mi chiede lei aspirando ancora
- Non lo so-
-Dirai a tua madre di quello che hai trovato?-
- Non so...io...ho promesso-
- Oh 'fanculo la promessa, Draco! Non pensi che s'incazzerebbe di più sapendo che non l'hai messa al corrente di quello che hai scoperto?-
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Iniziò tutto per gioco
FanfictionDraco non poteva essere più fortunato di così: è bello, è ricco, è molto intelligente e popolare a scuola. Soprattutto fra le ragazze. La sua fama lo precede per essere quello che detiene il record più alto di appuntamenti. Il punteggio dovrebbe ess...