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L'idiota dell'università di Cambrige, veniva ogni fottuto giorno a prendere Cassie a scuola urtandomi i nervi come mai mi era successo. Stavo facendo di tutto per buttarla nel dimenticatoio ma ogni volta che la vedevo con quello la gelosia mi saliva alle stelle. Dovevo fare qualcosa! M'informai sul suo conto da Blaise e Theo che l'avevano incontrato più di qualche volta durante le feste dei propri genitori, scoprendo con piacere che aveva una sorella più piccola. E tanto perchè la fortuna iniziasse a girare nuovamente a mio favore scoprì, inoltre, che frequentava la nostra stessa scuola: capelli lunghissimi, neri e lisci come quelli del fratello ma il viso più orientale e somigliante alla madre di origini giapponesi che avevo visto in foto. Inconfondibile la piccola West in mezzo a questi pallidi inglesi
- Emiko giusto?- le chiesi quando mi avvicinai a lei, i suoi occhi neri mi scrutarono perplessi e diffidenti
- Ci conosciamo?- chiese
- Suppongo questo sia tuo- dissi porgendole il libro di storia che Blaise aveva pensato bene di prenderle mentre era in biblioteca
- Oh! Mi hai salvata! Credevo di averlo perso- disse illuminandosi tutta
- Posso sapere come ti chiami?-
- Draco Malfoy- dissi stringendole la mano
- Be...sono proprio in debito con te, Draco-
Il suo viso era bellissimo, decisamente affascinante e lo era ancora di più se attraversato da quel sorriso delicato
- A che hanno sei?- le chiesi facendole cenno di continuare a parlare camminando verso il cortile
- Terzo anno e tu suppongo sei all'ultimo-
Io annuì
- Hai deciso il college?-
- Il mio destino è scritto da sempre...sarò socio a tutti gli effetti dell'azienda di mio padre quando sarò fuori di qui...gestisce la " Power Corporation"-
Non appena dissi il nome dell'azienda di mio padre, Emiko come tutti quanti sgranò gli occhi
- Conosco bene i suoi prodotti! Sono giudicati al pari delle grandi marche del mondo-
- Sei informata a quanto vedo- dissi con un sorriso, lei annuì
- Mio fratello usa molto i vostri prodotti...li reputa i migliori-
- Tuo...fratello?- chiesi con non chalance, ben sapendo però chi fosse in realtà
- Liam West. Frequenta anche una ragazza di questa scuola..Cassandra Johnson...la conosci?-
- Siamo nella stessa classe- ammisi io
Non fece in tempo a rispondere che un clacson ci fece voltare entrambi: la madre, la signora Yuko, era ancora più bella vista dal vivo. La figlia sarebbe invecchiata decisamente bene!
- Emiko! Dai, andiamo! Abbiamo la cena con i tuoi nonni e ci dobbiamo preparare!- le urlò, scendendo dalla macchina
- Arrivo mamma! Io devo andare..allora ci si vede in giro...ciao!- mi salutò con un sorriso e poi corse verso la macchina. Quando mi voltai per raggiungere la mia Jaguar, incrociai gli occhi di Cassie e dire che fosse gelosa era un eufemismo! Mi fulminò ,letteralmente, con lo sguardo ma io la ignorai e montai in macchina; Cassie mi si parò di fronte al muso proprio nel momento in cui misi in moto e fregandosene del clacson che suonai, venne verso il mio finestrino mantenendo lo squardo ostile
- Dai, Johnson, levati...devo andare a casa- le dissi
- So quello che hai in mente-
- An sì? Allora perchè non ti togli e mi lasci andare a casa?-
- Sta' lontano dalla sorella del mio ragazzo- disse rabbiosa e sottolineò "mio ragazzo" molto marcatamente; anche se questo mi fece leggermente saltare i nervi, non lo diedi a vedere e tanto per aggiungere il danno alla beffa mi misi pure gli occhiali da sole con fare da "puoi dirmi quello che vuoi, tanto non m'importa" ricevendo da lei l'ennesima fulminata di occhi
- Non scherz..-
- Ciao, ciao- le dissi con un ghigno e partendo in sgommata, lasciandola lì.
Oh povera, Cassandra! Non hai ancora capito con chi hai a che fare!

Quel pomeriggio, decisi di premiarmi scopando con Pansy, ben contenta che le mie attenzioni finalmante fossero tornate ad essere esclusivamente sue. Non mi coinvolgeva come Cassie, lo ammetto, però una scopata è pur sempre una scopata. Avevo voglia di scaricare i nervi quel giorno, così non badai ad andarci piano e spinsi con forza mentre si trovava a novanta, con le mani appoggiate sulla tastiera del letto. Non le avevo dato tempo di far nulla da quando era entrata nella mia stanza, dopo averla chiamata e appena l'ho vista mi sono fiondato su di lei facendole scivolare sul pavimento il tanga, abituarla con le dita sentendola stretta e farla bagnare, per poi spingermi dentro di lei con prepotenza. Gli urletti di Pansy mi confermarono che quella velocitá non le dispiaceva
- Oh ci sei quasi!- mi ricordò e io aumentai il ritmo, ondeggiandole dentro con maestria. La sentì rilassarsi dopo l'orgasmo ma io non mi fermai e continuai a spingere fino a quando non arrivai anch'io al culmine. Mi riversai dentro al profilattico con un sospiro, buttando indietro la testa; Pansy si raddrizzò, rassettandosi la gonna e la camicia con un sorriso
- Dove credi di andare?- le chiesi
- Vuoi farlo ancora?-
Per tutta risposta le baciai il collo, bloccandola nel mio abbraccio
- Deduco che sia un sì- mi sussurrò rabbrividendo per il piacere
- Sì- le confermai; cambiato il profilattico, la buttai sul letto e si ricominciò tutto da capo.
La pioggia cadeva fortissimo, batteva sulle finestre della mia stanza; rimasi a fissare le goccioline che scendevano sul vetro così assorto nei miei pensieri che nemmeno mi accorsi che Pansy si era svegliata finchè non mi cinse la vita con le braccia
-Tutto bene?- mi sussurrò
- Tutto ok- risposi. Dopo che avevamo finito di scopare, tutta l'adrenalina di prima era sparita lasciando spazio allo sconforto, come se mi sentissi fatto sbagliato e ciò che avevo appena finito di fare fosse l'errore più grande della mia vita:il tarlo "Cassandra" stava tornando più prepotente che mai
- Draco- mi richiamò Pansy
- Potresti lasciarmi solo adesso?- le chiesi gentilmente
- Mmmm...va bene- disse un pò imbronciata, si vestì in silenzio e finalmente mi lasciò solo con i miei pensieri. Ero confuso. Per la prima volta non sapevo come agire e cosa fare, tutta la mia sicurezza si era volatilizzata! Non avevo più voglia di star chiuso in casa, così, dopo aver fatto la doccia mi vestì, recuperai la macchina e mi rifugiai nel mio pub preferito. Persi totalmente il controllo di me stesso! Iniziai a bere senza sosta a tal punto di sbronzarmi, ma poco m'importava e al diavolo tutto e tutti!
- Draco sei tu?- mi chiamò una voce, barcollante mi voltai: avrei riconosciuto quegli occhi ovunque! Cassie mi fissava a bocca aperta e quella parte del cervello che non era ancora annebbiata dall'alcool si chiese per quale strano motivo si trovasse lì
- Oddio! Sei sbronzo! Ma quanto hai bevuto?! Liam, puoi aiutarmi?-
Ecco il motivo. Il suo ragazzo apparve alle sue spalle e mi prese di colpo prima che cadessi a faccia in giù sul pavimento
- Andiamo a prendere una boccata d'aria eh?- disse uno dei due, non ricordo chi, mi sentì prendere sotto le ascelle e venni trascinato verso l'esterno del locale. Capì di essere fuori nel momento in cui il vento gelido carico di una nuova pioggia, mi sferzò il viso svegliandomi un pò: fu allora che notai Cassie che teneva un mio braccio attorno alle sue spalle
- Draco mi senti?- mi chiese
- Ti sento...non serve che urli- risposi
- Certo che sei piuttosto sveglio nonostante l'alcool che hai bevuto- commentò il coglione
- Sta' zitto..non sono affari tuoi-
Barcollando, mi staccai da loro e mi adagiai su uno dei divanetti chiudendo gli occhi, sperai che la nausea mi passasse in fretta. Non sarebbe stato il massimo vomitare proprio di fronte al ragazzo della donna che sto tentando di buttarmi alle spalle
- Pronto Blaise? Ho bisogno che tu venga qui...Draco si è sbronzato e non me la sento di farlo montare in macchina anche se...si meriterebbe di avere un incontro ravvicinato con un platano- disse Cassie fulminandomi con gli occhi mentre era al telefono
- Devi buttare fuori l'alcool...ti viene da vomitare?- mi chiese Liam in tono professionale. Dio! Avrei voluto sputargli in un occhio! O anche vomitare sui suoi bei jeans beige!
- No- dissi seccamente anche se mentì perchè qualcosa sarebbe presto venuto fuori
- Allora devo metterti due dita in gola e...-
- Sta' lontano da me razza di psicopatico!-
Eh, l'alcool....c'è chi ride come gli idioti per ore e chi diventa agressivo
- Calma, studio medicina e so quello che faccio- disse cauto
- Sentimi un pò tu non mi tocchi finchè non vedo la tua fottuta laurea qui davanti ai miei occhi! Ci siamo intesi?- scattai
- Voglio solo aiutarti-
- E io non te l'ho chiesto-
Ci fulminammo a vicenda, poi Liam alzò le mani e si allontanò da me
- Come vuoi-
Blaise arrivò prima che mi scagliassi contro quell'idiota e senza fare domande mi caricó in macchina. Ecco il bello di aver un amico come lui...non fa domande quando mi vede in situazioni simili; aspettò che fossimo abbastanza lontani, fermó la macchina e io aprì la portiera vomitando addirittura l'anima se mai ne avessi avuta una.

Iniziò tutto per giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora