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Stringo forte la mano di Asteria mentre guardo il portone della casa in cui sono nato e cresciuto con una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Giuro, mi viene da vomitare. Asteria ricambia la stretta e mi sorride
- Non ti ho mai visto così in agitazione nemmeno quando mi hai chiesto di sposarti- mi dice scherzosamente, la guardo e le sorrido anche se quella sensazione allo stomaco non passa affatto. Lei mi sistema la cravatta e mi liscia il bavero della giacca. Il suo dolce profumo è un toccasana per me e mi fa sentire meglio, più forte
- Andrà tutto bene- mi sussurrò Asteria prima di posarmi sulle labbra un dolcissimo bacio. La strinsi a me e la baciai ancora, come se il contatto con le sue labbra fosse l'unica mia ancora di salvezza. Non sto facendo del melodramma, solo non ho mai presentato ai miei genitori la mia ragazza e non solo per il fatto che viaggiassero molto ma perchè non volevo si facessero idee strane. Di certo, non ero gay. Più di qualche volta hanno visto delle ragazze che gironzolavano per la villa, sapevano che avevo un ottimo rapporto con Pansy anche se non hanno mai capito che genere di rapporto. Insomma, per me non è mai stato normale presentare la mia ragazza attuale ai miei genitori, forse perchè di attuale non ce n'era nessuna. Alla mente mi ritorna un'episodio capitato fra me e Cassie, i nostri genitori che ci hanno beccato mentre ci baciavamo e la malsano pensiero di mia madre che credeva ci fosse qualcosa fra noi. Com'è volato il tempo e se queste mura potessero parlare...ne direbbero di cose su di noi. "Il passato è passato"mi dissi, scacciai quel pensiero e finalmente mi decisi a suonare il campanello. La porta si aprì e sulla soglia si stagliò la figura di mio padre. Magnifico! L'ultima persona che avrei voluto vedere.
- Ben arrivati- disse con un cordiale sorriso, facendosi da parte per lasciarci entrare. Feci cenno ad Asteria di entrare prima di me mentre il mio sguardo incrociò quello di mio padre, fulminandolo. Raddrizzai la schiena e lo superai, consegnammo le giacche ad Alfred e poi fui costretto a passare alle presentazioni
- Papà, lei è Asteria Greengrass. La mia futura moglie- dissi senza entusiamo. Asteria strinse la mano che mio padre le porgeva, lui si portò la sua mano verso le labbra e la sfiorò
- Incantato. Io sono Lucius Malfoy- si presentò
- Piacere di fare la sua conoscenza- disse Asteria con un sorriso radioso
- Mamma dov'è?- chiesi cercandola con lo sguardo
- È un attimo in cucina, tornerà presto. Vi posso preparare un aperitivo finchè aspettate che dite?-
- Sì- risposi seccamente, così lo seguimmo verso il salotto
- Che cosa desideri mia cara?- chiese mio padre con un sorriso contro ad Asteria
- Sto bene così, grazie- rispose
- Draco?- chiese mio padre
- Gin and tonic. Mi raccomando il ghiaccio- dissi. Lui annuì e si mise a preparare gli aperitivi quando finalmente vidi spuntare mia madre
- Alfred, controlla che Dolores abbia preparato la tavola a dovere. E che il cuoco non bruci le patate come l'altra volta- stava dicendo
- Sì signora Malfoy- disse Alfred e dopo averle fatto un inchino, si avviò verso la sala da pranzo. Sia io che Asteria ci alzammo e andammo incontro a mia madre
- Tu devi essere Asteria non è così?- le disse con dolcezza
- Piacere signora Malfoy-disse timidamente la mia futura sposa
- Oh chiamami Narcissa! Siamo una famiglia adesso! Non c'è bisogno di tutta questa formalità-
Asteria sorrise
- Ciao mamma- la salutai io, stringendola forte
- Tesoro, sono così felice di vederti. Di vedervi, anzi! Lucius, caro, hai offerto qualcosa ai ragazzi?-
- Ho fatto, Cissy. Tu vuoi qualcosa?- le chiese mio padre porgendomi il bicchiere. Buttai giù una lunga sorsata e Asteria mi guardò davvero preoccupata
- Sto bene- le sussurrai stringendola a me
- Mi sembri teso- mi rispose
- È la prima volta che presento ai miei genitori la mia fidanzata- le confesso, lei sorride
- Sta tranquillo signor Malfoy, ci sono qui io con te-
- Non potevo chiedere di meglio, signora Malfoy- le sussurro di rimando.
Durante la cena, mia madre non fa altro che tartassare Asteria di domande a cui lei risponde volentieri. Parla del suo lavoro, dei progetti che ha in mente per il futuro, tutto con un entusiasmo che le avevo già visto. Terminato anche con il dolce, Asteria si allontana un momento dal tavolo per andare al bagno. Allora mia madre si avvicina e mi chiede
- Le hai già dato l'anello?- mi chiede. Il caffè mi va un pò di traverso, facendomi tossire
- In realtà....no- rispondo
- Cos'è una proposta senza l'anello?! Vieni con me- m'intima alzando gli occhi al cielo. Mi prende per il polso e mi trascina verso i piani superiori, verso la sua camera. Spalanca le porte e si fionda sul portagioie e lo apre
- Che stai facendo?- le chiedo sospettoso, mi fa cenno di tacere mentre scruta quello che c'è dentro poi estrae trionfante una scatolina di velluto verde. Al momento, la scatola non mi dice assolutamente niente ma poi quando la apre capisco tutto. È l'anello di fidanzamento che mio padre le donò quando le chiese di sposarlo: al centro del cuore fatto di diamanti, vi si trova un smeraldo enorme. Per quello che so, mio padre lo fece fare appositamente da un orafo svizzero spendendo un capitale enorme!
- Mamma non lo posso accettare. È tuo questo- le dico, sospingendo la scatola verso di lei. Me la ricaccia in mano
- Avevo già deciso di affidartelo il giorno in cui ti saresti sposato. Questo anello è...stato il simbolo di un amore stupendo e lasciarlo dentro quella scatola sarebbe sciocco da parte mia. Accettalo. Ti prego. E lascia che diventi il testimone del vostro amore- mi dice
- Sei davvero sicura della tua scelta? So che è il primo regalo di papà e che tu ci tieni moltissimo- ribatto, giocherellando con la scatolina
- E io ne faccio dono a te e per la tua futura sposa-
La strinsi forte in un abbraccio
- Grazie- le sussurro
- Ti voglio bene, mamma-
- Smettila o mi farai piangere- sussurra di rimando con una risatina, sorrido
- Adesso dallo ad Asteria- mi ordina. Non me lo faccio ripetere due volte e insieme raggiungiamo il salotto. Sento la voce di Asteria e la voce profonda di mio padre intenti in una conversazione su argomenti di economia
- Eccoti qui-mi dice accogliendomi con un sorriso. Ecco il sorriso che voglio vedere ogni giorno, quello che mi accoglierà quando torno da lavoro e quando mi sveglio. Eccola la donna che ho sempre voluto accanto. Cado in ginocchio di fronte a lei, tenendo fra le mani la scatolina verde. Gli occhi di Asteria si sbarrano per lo stupore
- Asteria Greengrass, amore della mia vita, ti ho aspettato tanto e adesso voglio renderti mia per sempre finchè morte non ci separi. Vuoi essere mia moglie?- le chiedo aprendo la scatola. I suoi occhi corrono nei miei con un velo di lacrime
- Di nuovo sì, Draco Malfoy. Voglio essere tua tutta la vita- mormora. Con un sorriso, le metto l'anello, Asteria attira il mio viso al suo e mi bacia con fervore mentre i miei genitori applaudono
- Adesso è ufficiale. Non mi scappi più- le sussurro, lei sorride
- Non mi sarei mai sognata di farlo-
- Ti amo- le dico sinceramente
- Ti amo, signor Malfoy- risponde, prima di baciarmi ancora.

Iniziò tutto per giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora