8. Un'Addio simile a un'Arrivederci

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VALERY'S pov
Una settimana fa siamo tornate a casa dopo aver detto addio al signor Kowalski. Queenie ne è rimasta molto triste però devo dire che sta riprendendo abbastanza in fretta e piuttosto bene anche se a volte ha dei crolli di folle depressione, ma in quei casi ci siamo io e Tina che la tiriamo su un po' su di morale. Dopo qualche giorno le due sorelle inquisitrici -si perché, in un certo senso mezza investigatrice lo è pure Queenie, tanto che mi sembrano Scherlok Holmes e il suo assistente Watson- mi posero la domanda che ho sempre cercato di evitare: «Val, su confessa...tu, Newt, lo ami? Non hai scusanti. Si vede benissimo da decide di chilometri!» io presa alla sprovvista e non sapendo cosa dire per giustificarmi mi sono dovuta arrendere, tanto sarebbe stato inutile negarlo ancora penso che lo avessero capito da tempo e così adesso sanno quello che sento per lui.

I giorni passano veloci, troppo per i miei gusti e per mia sfortuna é arrivato il giorno che non volevo arrivasse, quello in cui Newt parte di nuovo per andare a Londra e consegnare il suo manoscritto sulle Creature Magiche. Ovviamente sono contenta che sia riuscito a coronare il suo sogno, ricordo che fin da quando ci siamo conosciuti mi raccontava sempre che un giorno avrebbe tanto voluto pubblicare qualcosa sugli animali fantastici. Ogni volta che parlava di uni di loro rimanevo ipnotizzata dalle sue spiegazioni su ognuno, secondo me era anche meglio dell'insegnante che ci insegnava la materia, ma d'altronde con la famiglia che ha alle spalle non si può di certo dire che le basi non le abbia acquisite da bambino. Ora tuttavia non posso fare a meno di essere triste nel pensare che non lo vedrò più per chissà quanto tempo e questo mi rattrista. Sono in camera mia e mi sto preparando per uscire. Il campanello di casa suona, facendomi leggermente sobbalzare. Le sorelle sono ancora a letto a dormire così in fretta stando comunque attenta a non fare troppo rumore prendo il cappotto e apro, davanti c'è il mio bel castano con la valigia in mano pronto per partire. Gli avevo chiesto se potevo accompagnarlo al porto per imbarcarsi «Allora, sei pronta andiamo?» mi chiede un po' agitato, forse perché ha paura di perdere la nave e non posso negare che nel profondo vorrei che ciò accadesse «Si certo, andiamo.>> rispondo alla fine uscendo di casa e chiudendo a chiave. Scendiamo le scale in silenzio e ci incamminiamo verso il porto, stamattina il vento fischia leggero scompigliandoci leggermente i capelli. Nessuno dei due ha ancora proferito parola, dopo un po' però noto che al collo slegata il ragazzo porta una sciarpa che mi è estremamente famigliare «Ma...anche tu hai ancora la sciarpa di Hogwarts?» gli chiedo contenta di vedere che essa è quella di Tassorosso «Si ecco...non me ne separo mai.» risponde lui intento a indossarla «Anch'io ho sempre la mia...guarda.» dico entusiasta mentre prendo la mia dalla tasca del mio cappotto per indossarla anche perché ho un po' freddo. La sua é grigia e gialla, la mia invece é diversa solo per il fatto che al posto del giallo c'è il colore verde.

Imbocchiamo una strada alquanto affollata, piena di persone dirette al porto «Newt...come sta tuo fratello?» gli chiedo per trovare un'argomento per conversare e spezzare il silenzio tra noi «Oh, Theseus...bene dai credo, lavora al Ministero come Auror. Proprio come voleva lui. Ultimamente non l'ho visto molto perché per scrivere il mio libro ho dovuto viaggiare in ogni dove e quindi...ci siamo mandati qualche lettera ogni tanto, ma di persona è da un po' che non lo vedo...» risponde con un lieve pizzico di indifferenza «Ah, sono contenta per lui. Quindi passerai a fargli un saluto immagino appena arriverai a Londra?» dico poi immaginando quello che farà in Inghilterra «Penso di si anche perché vuole trovarmi una sorta di nuovo lavoro.>> risponde svogliatamente sbuffando «Ma il tuo lavoro è fantastico. Perché non vuole lasciartelo fare?» ribatto confusa «A dir la verità non so neppure io il motivo. Qualche giorno fa quando gli ho scritto per fargli sapere che a breve sarei tornato mi ha risposto parlando si questo, inutile dire che mi ha lasciato di stucco. Sa benissimo che odio lavorare in ufficio e lui che fa...vuole farmi entrare in una di quella celle.» risponde alzando le mani al cielo esasperato «Non è molto carino da parte sua, ma...» comincio con una mano al mento.

Lost on You ||Newt Scamander||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora