12. Arrivo a Parigi

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NEWT'S pov
Riprendo «Secondo te, che dovrei dirle...nel caso...che la vedessi?» domando imbarazzato e balbettando un po' «Oh, beh...Sono cose che non si pianificano. é meglio dire quello che ti viene in mente al momento.» risponde, il silenzio cade di nuovo e vengo avvolto da una sorta di malinconia «I suoi occhi sono....come quelli di un Mooncalf.» dico in tono nostalgico, il silenzio continua ancora per poco perché lui sembra essersi deciso ad aiutarmi e se è così gli sono debitore, magari con qualche suo suggerimento finalmente riuscirò a trovare il coraggio che mi è sempre mancato per lo meno quando c'è lei nelle vicinanze di farmi avanti. Mi guarda sbalordito «No, questo no!» nega decido poi. Che c'è di strano credo che sia il più bel complimento che si possa dire alla persona che si ama nel mondo da cui vengo, lo trovo...originale perché non lo si sente molto in giro e questo lo rende speciale. Si, penso sia per lo meno dal mio punto di vista il più bello, ma forse il mio amico non sa esattamente ciò che significa. D'un tratto comincia a dettarmi consigli «No...senti, dille solo che ti è mancata.» continua, altro che che mi è mancata in questo periodo «Ecco, dille che sei venuto fino a Parigi solo per lei, le piacerà. E dille...le notti insonni che hai passato pensando a lei e....basta che lasci perdere i Mooncalf, d'accordo?» conclude, io sono nella completa confusione, non credo che riuscirò mai a dirle delle cose del genere quando solo a guardarla mi si ferma il battito «Ok.» rispondo cercando di nascondere il fatto che non sono molto convinto «Ehi...andrà bene. Siamo sulla stessa barca, va bene? Ci aiutiamo. Io ti aiuto a trovare Valery, poi troviamo Queenie e Tina...e torneremo felici, come ai vecchi tempi.» dice nel tentativo di consolarmi e dove dire che un pochino ha funzionato.

Noto che vede un figura vagamente sinistra sull'orlo della scogliera, tutta in nero con gli abiti malconci «Quello chi è?» mi chiede inclinando il capo «L'unico modo per lasciare il Paese senza documenti.» spiego in modo sintetico «Non è che soffri di mal di viaggio, no?» chiedo poi retoricamente «Basta che non sia in barca, Newt.» risponde ugualmente lui «Starai bene.» lo rassicuro «Affrettate il passo.Si parte fra un minuto.» ci informa con voce imponente l'uomo davanti a noi. Noto che il Bobbano confuso, si guarda in torno probabilmente in cerca di un mezzo di trasporto, ignorando il secchio arrugginito per terra ovvero il mezzo che useremo. Poi l'omone riprende «Cinquanta galeoni.» annuncia sempre serissimo, non mi torna «S'era detto trenta.» gli ricordo «Trenta per andare in Francia e venti per non dire a nessuno che ho visto Newt Scamander lasciare il Paese illegalmente.» spiega, molto simpatico. Anche se irritato, pago «Il prezzo della fama.» ridacchia con un po' di malizia.
«Dieci secondi.» dice avvertendoci, prendo il secchio e tendo la mano a Jacob. Lo richiamo invitandolo ad aggrapparsi, lo fa e veniamo risucchiati nel nulla dentro all'oggetto. Arriviamo in punto di Parigi, da un cartello poco lontano capisco che ci troviamo a Place Cachèe. 

Io e Jacob usciti dal secchio sbirciamo da dietro un angolo vedendo un poliziotto francese davanti a una statua di una donna con la veste lunga. Il mio compagno è pallido, sudato e stringe ancora in mano il secchio. Prende fiato « Non mi piace questa passaporta, Newt.» tenta ancora di parlare. Ah, è tutto il viaggio dentro a quell'oggetto che lo dice, comincia a essere un pochino fastidioso «Continui a ripeterlo. Seguimi.» lo ammutisco distrattamente mentre punto la bacchetta contro il vigile «Confundus.» dico e il bersaglio tracolla come se fosse ubriaco, batte le palpebre, scuote la testa poi ridacchi e se ne va sollevando il capello per salutare i passanti sconcertati dal suo improvviso comportamento un po' strano «Forza, l'effetto svanirà a minuti.>> dico invitando Jacob a seguimi, procediamo attraverso a statua. Adesso che ci penso ne avevo sentito parlare in un libro e ricordo che schiacciando un bottone si può raggiunge la Parigi Magica.

Una volta arrivati dall'altra parte poso la valigia e inchiodo la bacchetta contro la strada «Appare Vestigium.» dico evocando l'incantesimo di tracciamento, si materializza in forma di spirale d'oro, che illumina le tracce di attività magica recente nella piazza «Accio Snaso!» lo chiamo. La valigia si apre e l'animaletto esce fuori «Cerca. Vai, cerca!» gli ordino gentilmente mentre i salgo sulla valigia e ispeziono le impronte di creature rimaste nell'aria, intanto lo Snaso ormai adulto addestrato annusa le tracce. A un certo punto colgo una visione, proprio della ragazza di cui parlavamo poco fa «Val? Valery!» grido, ma ovviamente non mi sente. L'ho vista accanto a una creatura mastodontica, l'immagine si è dissolta troppo per fretta per premettermi di vedere che animale magico fosse. Spero non le abbia fatto del male. In seguito poco lontanato sento anche un'altra presenza, deduco sia quella di Tina «Che cosa hai trovato?» chiedo allo Snaso, non mi da segni di risposta e io mi chino a leccare il marciapiede con l'obiettivo di trovare altre tracce. Mi appoggio la bacchetta che ho recuperato all'orecchio e sento un ruggito terrificante. «Revelio.» e d'incanto appaiono enormi impronte di zampe che coprono tutto il resto «Newt, quelle di chi sono?» mi chiede molto preoccupato Jacob «Quello è uno Zouwu. Una creatura cinese, sono....incredibilmente veloci e potenti. Possono percorrere mille miglia in un giorno e può portarti da una parte all'altra di Parigi con un solo salto.» spiego tranquillamente, noto che lo Snaso annusa altre tracce luminescenti. Forse un altro punto in cui si è fermata Val.

Lost on You ||Newt Scamander||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora