NEWT'S pov
Tina va e io vado da Valery per poi prenderle, senza preavviso, la mano e portarla in un luogo che ho costruito da poco. Di cui nessuno, a parte me, sa l'esistenza. La ragazza appena ci fermiamo mi rivolge uno sguardo confuso <<Newt, che posto è questo? É...é meraviglioso.>> sorride con gli occhi che sembrano brillare. L'ambiente intorno a noi è un semplice parco con una panchina in ferro battuto, accanto ho creato un lampione della luce pallida che illumina leggermente il piccolo spazio immerso in un velo di stelle. Ho pensato di ricreare la sera che abbiamo vissuto qualche mese fa. Un posto dove stare da soli, fuori dal mondo, senza che qualcuno possa disturbarci. Valery sembra riscuotersi dal suo sogno adocchi aperti e si gira a guardarmi <<Scusa un attimo, ma perché mi hai chiesto di venire ad aiutarti quando hai detto a Jacob che non c'è più niente da fare per oggi?>> mi chiede, ritiro la mano <<È così strano che io voglia passare del tempo con te?>> ribatto con un sorrisetto divertito. Lei non risponde anche se credo di aver intravisto un piccolo sorriso all'angolo della sue labbra, segno che la mia affermazione ha fatto breccia nel suo cuore. Quello che volevo, da un lato. Sta per andare verso la seduta quando decido di afferrarla per il polso, fermandola. La cingo per la vita avvicinando il suo corpo ancora di più vicino al mio, ora i nostri nasi possono quasi toccarsi <<Da quando sei così...impulsivo?>> mi chiede balbettando un po', probabilmente perché in questo momento il suo battito cardiaco sta viaggiando a velocità estrema. Come il mio d'altronde. Mi sporgo per arrivare al lobo del suo orecchio destro <<Si, hai ragione. Non é da me.>> ammetto alzando un sopracciglio divertito <<D'ora in poi cercherò di controllarmi in sua presenza, signorina Carrow.>> aggiungo mentre lei scoppia a ridere per quello che ho appena detto. Non riuscendo a resistere, mi aggiungo.Torno serio e con l'indice le alzo il viso, appoggio le mie labbra sulle sue. Continuo a baciarla finché la porto alla panchina alzandola con entrambe le braccia da terra per farle compiere un giro a trecentosessanta gradi su se stessa. Mi siedo posizionando lei a mio fianco, che non smette un attimo di accarezzarmi la guancia. Il nostro bacio è lento e scottante allo stesso tempo. Questa donna risveglia in me caratteristiche del mio carattere che non pensavo neppure di avere, come la passione. A un tratto sentiamo bussare dal soffitto sopra di noi, la fatica ci stacchiamo l'uno dall'altra e ci ricomponiamo per esser presentabili, soprattutto io dato che mi ha scompigliato parecchio i capelli durante il nostro dolce momento <<Vado a vedere chi è.>> la informo lasciando andare anche la sua mano che fino ad ora non ho usato staccare dalla mia. Val mi risponde con un cenno comprensivo. Mi allontano verso il capanno da cui si entra qui dentro senza guardarmi indietro mentre Pickett, da un albero della sua foresta di bambù scende di nuovo sulla mia spalla, rivolgendomi con la sua bocca minuscola un sorrisino come se volesse dirmi che è contento anche lui che finalmente io e Val siamo felici. Nessuno mai ci potrà separare adesso, ne sono sicuro ora che l'uno ha ritrovato l'altra non ci allontaneremo più neanche per un istante. Certo, è una condizione che è un po' mi spaventa, ma quando sono con lei sento di poter riuscire a fare anche quasi l'impossibile. Quella ragazza ha un'influenza per nulla indifferente su di me -nel senso buono del termine, ovviamente- e penso che di questo ne sia al corrente pure lei. Non mi sembra però che ne approfitti - anche se non escludo che forse qualche volta vorrebbe quasi provarci, secondo me.
Arrivo all'entrata della mia valigia e apro il coperchio, davanti a me si para mio fratello <<La cena è pronta, venite.>> dice per poi andarsene senza aspettare la mia risposta. Torno da Val, che é ancora seduta sulla panchina. Da lontano vedo che tra le mani ha qualcosa, che appena sente i miei passi nasconde nella tasca dell'abito - chissà cos'era. Le porgo la mano come farebbe un vero gentiluomo <<Vieni, la cena é già in tavola.>> la informo <<Va bene. La prossima volta dovrebbero chiamarci un po' prima, però. Non quando è già tutto servito." ribatte con un sorriso posando la mano sulla mia <<Hai proprio ragione, sai. Se continueranno a chiamarci così tardi finiremo per mangiare cibo scadente.>> osservo divertito mentre mi incammino. Scoppiano a ridere entrambi. Insieme usciamo dal mio bagaglio, che chiudo con cura per evitare che le creature scappino come in passato e ci rechiamo in cucina dove i nostri compagni sono già a tavola <<Dov'é Tina?>> chiede la donna accanto a me appena si accorge che l'amica non é presente. In effetti non ci avevo fatto caso e adesso che mi guardo intorno non c'è nemmeno Stefan, ma lui non resta mai a cena quindi è più che plausibile sia semplicemente andato a casa. Non so, oggi non l'ho visto nemmeno una volta di sfuggita. Annabeth si alza da tavola posando la forchetta al lato del piatto, prende per il braccio -un po' bruscamente, devo dire- la compagna e la porta via con sé fuori dalla visuale di noi ragazzi. Chissà che cosa avrà da dirgli, ma al momento non mi interessa e quindi mi siedo a tavola cominciando a deglutire la mia porzione.
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Lost on You ||Newt Scamander||
FanfictionIn questa vicenda si narra di 2 ragazzi da sempre innamorati l'uno dell'altra che però non si sono mai dichiarati. Sia per le circostanze della vita non sempre ottimali, sia per il loro esser timidi e impacciati nell'esprimere quello che provano l'u...