18. La dura Realtà

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VALERY'S pov
Prendo la brocca e la appoggio sul fornello, accendo quest'ultimo e finché il tè si scalda preparo una tazza. Quando la bevanda è pronta la tolgo dal fuoco e la verso per poi posare la tazzina su vassoio per portarlo via <<Dove vai?>> mi chiede curiosa Tina <<Da Theseus...penso che ne abbia bisogno.>> rispondo dirigendomi verso la porta per andare in corridoio lasciando la mia amica sola, prima di imboccare il corridoio risaluto con un sorriso Jacob che si sta alzando per andare in cucina <<Le è venuta sete, signor Kolwalski?>> gli chiedo scherzosamente riferendomi al tè <<Già...>> risponde in monotono per poi scomparire dietro alla porta. Io proseguo e cammino verso la stanza dove penso che sia il fratello del magizzologo.

Apro una porta, ma all'interno non vi è nessuno, di certo non ho il potere di sapere dove si trovino le persone. Infatti faccio un altro errore, ma poi finalmente trovo l'entrata giusta. Entro nella stanza facendo attenzione a non rovesciare il vassoio <<Valery...che ci fai qui?>> mi chiede con il dolore nella voce.

<<Scusami se non ho bussato...ti ho portato del tè caldo. Potrebbe farti stare un po' meglio. Tieni.>> rispondo porgendogli la tazza <<Attento che scotta.>> aggiungo precauzionale. Il ragazzo seduto sul letto dai capelli mori e occhi azzurri, che vedo chiaramente gonfi e iniettati di sangue per via delle lacrime che sicuramente ha versato, ha il viso rigato da esse che ancora solcano la sua pelle chiara.

Lui alza leggermente il capo, facendomi un piccolo sorriso e prende tra le mani ancora un po' tremanti la tazza <<Grazie...>> si limita a dire riconoscente e ne beve un sorso <<Non c'è di che.>> rispondo accarezzandogli la spalla mentre mi siedo sul letto accanto a lui. In queste settimane, abitando sotto lo stesso tetto abbiamo riallacciato il nostro rapporto e siamo tornati a essere gli amici che eravamo anche se devo dire che da adulto mi é più simpatico anche se mi spezza vederlo in queste condizioni, non l'ho mai visto così distrutto. Tolgo la mano.

Appena ha finito di sorseggiare il suo tè posa la tazza sul vassoio che avevo appoggiato sul comò poco lontano dal letto, poi si gira verso di me mostrandomi la sua espressione distrutta <<Val. Lei...lei era...tutto per me. Tutto. Come farò ora ad andare avanti ora senza di lei.>> confessa parlando di Leta lasciando scappare un'altra lacrima.

<<Theseus, non ti fa bene pensarci. Lo so che fa male e che è difficile da accettare. Ti comprendo benissimo, pure io ho sofferto.>> gli rispondo gentilmente per non rischiare di farlo agitare <<Per cosa? Chi?>> mi chiede senza alcun preavviso, poi sembra rendersi conto della domanda così diretta che ha appena posto.

Si volta dall'altra parte <<Scusa..non volevo essere così indiscreto. Se non ti va non ti obbligherò a rispondere.>> dice mordendosi il labbro <<Tranquillo, va tutto bene.>> lo rassicuro, lui si rivolta verso di me pronto ad ascoltare così io inizio <<Beh è accaduto al mio ultimo anno a Hogwarts, tu avevi già dato i M.A.G.O. e Newt come sai fu espulso a metà semestre. Un giorno d'inverno ero a casa mia, accadde durante le vacanze di Natale. Io ero tornata per stare con la mia famiglia. Ero da sola perché i miei essendo degli Auror durante quel periodo avevano molto da fare...>> racconto e noto inaspettatamente che Theseus sembra molto attento e capisco dai suoi occhi che vuole sapere come è andata.

Faccio un gran respiro, parlare di quella sera mi fa star male al solo pensiero però in cuor mio sento che raccontarlo aiuterà il mio amico a riprendersi un po'. Continuo: <<...la mattina seguente...appena sveglia, sono uscita in giardino per prendere una boccata d'aria fresca poi sono andata a cercare i miei genitori per vedere se erano tornati, purtroppo non li trovai però pensavo che avessero solo fatto un po' tardi, a volte capitava che stavano via per qualche giorno. Così, aspettando il loro arrivo ho deciso di studiare, fare i compiti che ci avevano assegnato gli insegnanti finché alle undici in punto, qualcuno suonò al campanello e...>> mi interrompo incapace di proseguire, inizio a piangere in silenzio abbassando la testa e girandomi dalla parte per non farmi vedere da lui.

Lost on You ||Newt Scamander||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora