4.

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Sono le sei, è di Michele con la bambina nemmeno l'ombra. Ho l'ansia quando viene succedono queste cose. Non voglio vietargli di stare con la piccola, ma per lq legge non poteva vederla e di conseguenza se succede qualcosa oggi la colpa saranno solo mia. Divento una madre irresponsabile a quel punto. 
Qualcuno suona al campanello, spero vivamente che siano loro. Apro la porta e mi trovo Carlotta un po' spaventata, la prendo in braccio e mi stringe. Non molla la presa.
«mammi» mi dice

«amore è successo qualcosa? » chiedo ancora più preoccupata.

«due persone cattive hanno picchiato papà, mamma» sbarro gli occhi. Non appena vedo Michele salire le scale, c'ha un labbro spaccato e un occhio nero. Ma come possibile che io possa ancora fidarmi ?

«che ti hanno fatto? » gli chiedo appena entra in casa. Chiedo a Carlotta di andare in camera sua.

«Giuliano con Francesco hanno visto la bambina al parco, non so con quali  intenzioni  fossero li. Volevo che stessero lontani da lei perchè Carlotta non c'entra niente con il fatto dei soldi. Ma continuavano tutti e due a infastidirla. Alla fine ci siamo presi a colpi » mi confessa

«te lo avevo detto io!  Non era una buona idea. Tu non mi ascolti mai Michele » gli rispondo a tono. Non dovevo dargli reta.

«Emma che ne sapevo che quei due era al centro oggi ?» mi domanda come se fosse una cosa ovvia. Lui sa benissimo chi sono quei due, ci ha combinato un casino pazzesco. Pretende pure che non accada niente!

«sei loro amico dovresti saperlo » gli rispondo

«sai bene che  ho chiuso da molto » alzo le spalle. Non ero molto convinta.

«Michi non dire cretinate devi rendere ancora molti soldi. Quindi non hai chiuso»

«ok i soldi. Io con loro non ho più rapporti»

«se succedeva qualcosa a Carlotta oggi la colpa era mia lo sai questo? Non ti viene in mente che quelli sono delinquenti. »

«Emma, Carlotta sta bene è solo spaventata. Vedeva che cercavo di tenerla lontana, lei urlava di lasciarmi stare e nessuno lo faceva » non oso immaginare solamente della scena.

«amore della mamma!» esclamo alzando la testa al soffitto.

«stai tranquilla non è successo nulla. Ho difeso ciò che rimasto di me e te» mi dice dolcemente. Mi abbraccia. Non mi pento di aver fatto una figlia con lui, è la cosa più bella che potessimo fare.

«ti fa male?» gli chiedo.

«no, tranquilla passerà »

«mamma, papà » ci sentiamo chiamare, e una trottola arriva in salone, la faccio sedere sulle mie gambe.

«amore»

«tai bene papi?» gli chiede sorridendo. Lo spavento era passato per fortuna è speravo si dimenticasse di questo momento al più presto.

«si principessa »

«mamma, papà è il nostra eroe! » afferma felice.

«si lo sarà sempre» gli accarezzò i capelli. Erano questi i momenti che volevo, io lui e la bambina non chiedevo altro. Ma la storia del gioco d'azzardo ha rovinato tutto.

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora